Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 1 aprile 2010

Fabio Rolfi e il Cronoprogramma


Andamento Spirolfoidale
(L'interpretazione del populismo attraverso fondi di zerbino)

di Masaniello Malaffare

Come diceva quel comunista di Leopardi: "Passata è la tempesta/odo augelli far festa". Messe in archivio elezioni e campagna elettorale, si torna al solito trans trans. Riprende il lavoro anche per il vice sceriffo Rufus Sgrufis (nella foto sopra in formato psichedelico con dentantura padana pronta all'azzanno). Il piccolo Rufus si è fatto recentemente vedere in commissione bilancio dove tiene banco la questione del campo Sinti di via Orzinuovi. (MdC aveva trattato l'argomento nel post: Trasloco Loco).

Dopo aver incasinato la vita di mezza Lombardia cercando di sbolognare ai legaioli di Guidizzolo i "residenti nomadi" (italiani) del campo di via Orzinuovi, il Cleitus della Badia – con l’aiuto di giornalieri zerbinanti – prova ancora a confonderci le idee. Ed ecco che, sulle pagine cittadine di Bresciaoggi, campeggia il titolone-proclama: Rolfi: «Via Orzinuovi, così chiuderò il campo nomadi».

Wow. Che atteggiamento ardito (nel senso che guarda "ar dito" invece de guardà aa Luna). Eppure, nel corso della campagna elettorale 2008 il verbo rolfiano prevedeva la chiusura IMMEDIATA dei campi nomadi bressiani. A distanza di due anni, invece, i toni si sono abbassati. Gnente SGOMBERO. Ora si parla pacatamente di CRONOPROGRAMMA. Tanto per i prossimi tre anni mica c’è bisogno di raccattare voti.

IL CRONOPROGRAMMA – Dal Bresciaoggi del 1° aprile 2010 (pagina 9) secondo Fabio Capra, presidente della Commissione bilancio in Loggia (ed ex assessore ai servizi sociali), “il cronoprogramma «ricalcherebbe le intenzioni della precedente giunta, come si legge in una delibera del 12 dicembre 2007», secondo Rolfi differisce, tra gli altri, in un punto sostanziale: l’epilogo”. Questo è puro carisma.

Ecco dunque un bel cronoprogrammino articolato in due fasi (ancora da stabilire…) "attraverso cui la Loggia intende procedere allo smantellamento dell’accampamento dove – ad oggi - vivono 28 famiglie sinti, di cui 17 autorizzate e 6 di nuova formazione”. Dice Rufus: «Prima di tutto è necessario liberare l’area del metanodotto: i gruppi che la stanno occupando abusivamente dovranno quindi rientrare nel campo pena l’allontanamento, nello stesso modo in cui dovranno andarsene gli abusivi, o i 2 capifamiglia colti in flagranza di reato. Tempo tre mesi, invece, per chi ha acquistato terreni fuori dal Comune. Per le due o tre situazioni di emergenza presenti, anziani o famiglie con un disabile, reperiremo un alloggio». Cosa??? - si chiede il maialino nella foto - Un alloggio per i senghen? Rufus... non mi starai mica diventando umano?

Per quelli che, invece, non ha intenzione di muoversi da Brescia "la Loggia provvederà ai lavori per ripristinare sicurezza e igiene, a partire dalla sistemazione degli impianti elettrici con utenze singole, che costerà alle casse comunali circa 100 mila euro, a cui se ne aggiungono 80 mila per l’installazione di 4 blocchi di bagni e la manutenzione degli scarichi". (Paga Maione?… carta o bancomat?…)

"MICRO CAMPI"? - Ecco spiegati (si fa per dire) i passaggi che dovrebbero portare "al completamento delle soluzioni alternative ancora al vaglio delle istituzioni per le 10 famiglie che rimarranno: «Un’ipotesi potrebbe essere la collocazione, per due anni, nel Centro Emergenza Alloggiativa di Via Borgosatollo, in una zona cintata - continua Rolfi -. Altri sinti potrebbero ottenere una casa popolare" (case popolari per i senghen? Ma i padani non dovevano avere la precedenza? ndC) , un alloggio privato o micro campi di proprietà»". Bisogna ammetterlo: "Micro campi" suona bene… (nella foto, un microcampo abitato da microbatteri rom).

Un Cronoprogramma con i fiocchi pieno di “ipotesi”, “alternative ancora al vaglio delle istituzioni” e farcito da tanti bei “condizionali” (da sempre, il tempo verbale della certezza).

Il caso Guidizzolo - prosegue l'articolo - però suscita qualche perplessità […]. A quanto pare, è già in corso una rescissione dal contratto con Brixia Sviluppo da parte dei sinti proprietari, dal momento in cui il regolamento comunale di Guidizzolo vieterebbe le case mobili sull’area”. “Impedimenti dirimenti” che cozzano con il cronoprogramma di Rufus che però non demorde: «E’ un terreno edificabile di proprietà, su cui le ordinanze comunali non valgono (BALLE?, ndC). I sinti che l’hanno comprato possono trasferirsi quando vogliono». D'altra parte, così vuole il cronoprogramma.


E Guidizzolo? S’attacca…

Dopo aver sguinzagliato i nostri "talponi mantovani", attendiamo una risposta in merito dagli amministratori guidizzolesi. Nel frattempo ci limitiamo a sottolineare l'abilità del vice sceriffo Sgrufis. Ci vuole talento per coniugare il populismo elettorale anti rom (made in Padania) con i pacati cronoprogrammi d'oggi. Prima, agli elettori si vende la fuffa e poi ci si comporta esattamente come gli altri (se non peggio…). Ai posteri e ai (6) lettori di MdC l'ardua sentenza.

APPUNTAMENTI PER CANI - Cambiando discorso, per gli appassionati di uccisioni illustri… da non perdere, domani a partire dalle 16, l’appuntamento settimanale con il secondo episodio di “Ten Kill They Die” scritto dal Dottor Zero. Solo su quel cesso di MdC. Affrettatevi, prima che ci delocalizzino in Kamchatka.

m.m.

8 commenti:

Io Odio Guidizzolo ha detto...

Guidizzolo si merita tutti i nomadi della Padania.

vacanzo ha detto...

scusate ma sono in vacanza

MdC ha detto...

tranqui

pirla ha detto...

bello scherzetto ignobil cagnoloni..io ho cliccato piu volte sulla freccia prima di capire...

antichrist superpope ha detto...

brutti tempi per il Vaticano SPA anche la stampa (non allineata) si permette di esprimere pesanti critiche sulla buona fede del pastore tedesco e allora ecco le mille e una scomposte repliche della Santa ROmana Pedofilia...a nome di PAdre Raniero CAntalaMessa (evidentemente un nome d´arte) fratello di San Pio, noto puttaniere.

i´m a loser baby ha detto...

Va be va be
vedo il movimento su MDC e mi viene voglia di scrivere, sembra che ci sia gente che ha voglia di comunicare, di stare a sentire di parlare perfino di scrivere...peró poi leggo i giornali "mainstream" e mi cascano le palle...a voi non cascano le palle? insomma basta! la cosa piú bella di queste elezioni é stata che per fortuna sono passate per il resto...non se ne puó piú questo paese é triste la deriva che ha preso da parecchi anni a questa parte é triste...é triste perché soprattutto non c´é niente di niente che possiamo fare che abbiamo saputo fare per evitare questa immane catastrofica tremenda SCONFITTA. e noi siamo i perdenti

Anonimo ha detto...

Dobbiamo ri-imparare ad essere dei fichissimi perdenti e non dei perdenti brutti a vedersi.

Perdenti lo siamo sempre stati a tutte le latitudini.
I pellerossa l' hanno presa in culo dagli Yankee, il Sudamerica è sempre stato avvelenato dalla Coca Cola, la DC ha tenuto in pugno questo paese per decenni.

Ma la bellezza è sempre stata dalla parte della lotta dei pellerossa, nella resistenza del Sudamerica, nel sorriso di un Berlinguer a un comizio del PCI.

Ora perdi e ti devi pure sorbire l' incazzamento della Bindi a Porta a Porta e le stronzate di Morgan da Santoro...

E' tutto obrobrioso.

antifa ha detto...

fichissimo e perdente! che stronzata! dobbiamo fare la rivoluzione ecco...cacciare i fascisti a pedate nel culo. Pochi o molti che siamo