(Po)Polo logistico delle libertà

Il posto migliore

dove costruire un polo logistico

di Maramaldo Lasalunga

Lontano dall'autostrada, lontano dalla ferrovia, nel bel mezzo delle campagne bresciane. Senza dubbio il posto migliore dove costruire un polo logistico.

Se lo sarà domandato anche l'architetto Salvadori, incaricato di redarre il Pgt di Azzano Mella? Forse sì... Poi avrà pensato: "Beh il polo logistico l'ho progettato io, è mio, e lo metto dove voglio". Che coincidenze... a volte il mondo è proprio piccolo.

Dalle cronache locali degli ultimi giorni apprendiamo dell'approvazione del progetto da parte del miope consiglio comunale di Azzano Mella: 560 mila metri quadri di cemento. E' il dazio da pagare all'Esselunga del bel Bernardo Caprotti (nella foto sopra mentre si da un tono dopo aver sostenuto le innumerevoli campagne elettorali del P2l lombardo). Brao.

Parola di Procione

D'altra parte l'aveva detto pure il procione pidiellino Franco Nicoli Cristiani (nella foto, poco prima del rutto, dopo aver digerito un cammello al gratin): "Questo (il polo ndC) lo facciamo". La minaccia sventolata dal corpulento gerarca si sta avverando. Nel corso del Consiglio comunale di sabato i cittadini di Azzano (nelle persone da poco deiloro consiglieri comunali di maggioranza) hanno approvato uno scempio di territorio che - a nostra memoria - non dovrebbe avere eguali nella storia di Brescia. Lo stesso procione aveva ribadito il concetto al giornale che non possiamo citare: «Il polo logistico creerà 400 posti di lavoro e in questo momento sono più importanti che l'eventuale impatto ambientale (si parlava di rischio idrogeologico, ndC). E poi non si può dire no a tutto: no alla centrale di Offlaga, no ai poli logistici, no ai centri commerciali; non lamentiamoci poi se i lavoratori sono a spasso». Proviamo a dire NO a Nicoli Cristiani che si libera subito un posto da assessore in Regione e (vista la stazza) anche un quindici o sedici sedili sul pulmino.

Sul sito Communitas un bel pezzo di vero giornalismo racconta il perchè e il per come dello scempio. Dalle pagine del quotidiano che non possiamo citare, invece, ecco l'amara constatazione di Giovanni Barbieri, capogruppo (all'opposizione) della lista "Indipendenti democratici azzanesi": «Ha prevalso il partito del business e non quello del buon senso e della salvaguardia del territorio. E' enorme la miopia politica di questa Giunta, che consegnerà alle future generazioni un territorio sfregiato dal cemento e avvelenato dall’ inquinamento atmosferico. Al mondo c'è chi viene ricordato per le grandi innovazioni, qui c'è chi sarà ricordato per questa eco-nefandezza».

E' il risultato della politica Formigoniana, da "Oil for Food" a "Cemento for votes". E come ogni tornata elettorale, da quindici anni a questa parte, il bravo cittadino lombardo, chiavica inutile, barile di merda putrefatta, schiavo senza cervello, ignorante bifolco lurido, mastro segaiolo pervertito, incapace di ragionamenti elementari, tornerà in branco a votare per questa gente... Qui sta anche il nocciolo del ricatto nazionalprocionesco dei posti di lavoro in cambio di cemento. Tra 20 anni i figli ringrazieranno quegli stronzi dei loro padri per avergli devastato casa per sempre. Che schifo di paese. L'italia, non Azzano Mella (...per ora). Scusate, ma non mi sento bene.