Perchè c'è bisogno di manifestare
Mentre il cardinal De Minzolin e l'abate pedofilo Bruno Fetish proseguono fieramente nel solco della servile tradizione giornalistica italiana strisciando "lingua-muniti" attraverso i canali rettali del potente di turno, altri sentono la necessità di un'informazione che (per esempio) racconti quello che accade nella Repubblica dei Segreti. Di questo (non di culi, tette e Grande Fratello) avrebbero bisogno le persone. Ve le ricordate le persone? Sono quelle che incontriamo per strada tutti i giorni.
Obbedisco... e te lo lecco anche se non è richiesto Entrambi hanno bisogno dell'altro. Al potente demente (di destra, centro e sinistra) serve la vetrina del giornale. Al quotidiano invece serve "la merda" da mettere tra una pubblicità e l'altra ed ecco che i buoni rapporti con le istituzioni locali (Comuni, Province e Regioni, ma anche Carabinieri, Polizia, Sindacati ecc...) fanno molto comodo. Di fatto però si crea un legame che - in determinate circostanze - impedisce al giornalista di esprimersi in totale libertà di coscienza e di giudizio.
Quanto amore...
di Jebediah Wilson
"Affermare che in italia non ci sia libertà di stampa è proprio da coglioni". Così commentava un "Anonimo" sobillatore sulle pagine di MdC qualche giorno fa, turbato probabilmente dall'eco delle voci fuori dal coro (in prima linea Tg3, Repubblica e Unità e, più silenziosamente, nelle retrovie Corsera e Stampa) sull'ormai noto caso delle Puttane di Stato.
Quasi sicuramente l'Anonimo spaccone non legge veri giornali, guarda Studio Aperto e beve aperitivi in Piazzale Arnaldo (il ritrovo della Brescia bene, quella che affitta i Suv per il sabato sera e pippa coca per far colpo su finte sventole plastificate, sensuali come un'iguana e intelligenti come Fabio Rolfi).
Chissà quindi quanto possa fregare, all'amico Fritz in questione, il fatto che da ieri viva un nuovo giornale INDIPENDENTE (oggi in edicola alle 9 era già finito): "Il Fatto Quotidiano" diretto da Antonio Padellaro che - secondo dichiarazione di intenti - non sembra voler guardare in faccia a nessuno e pare riscuotere un "discreto" successo. Da 100 mila a 250 mila copie stampate in un giorno vi pare poco?
Mentre il cardinal De Minzolin e l'abate pedofilo Bruno Fetish proseguono fieramente nel solco della servile tradizione giornalistica italiana strisciando "lingua-muniti" attraverso i canali rettali del potente di turno, altri sentono la necessità di un'informazione che (per esempio) racconti quello che accade nella Repubblica dei Segreti. Di questo (non di culi, tette e Grande Fratello) avrebbero bisogno le persone. Ve le ricordate le persone? Sono quelle che incontriamo per strada tutti i giorni.
Chi non fa parte della casta dei giornalisti forse non conosce certe dinamiche (o forse sì?): il potere e il sistema della comunicazione in Italia (caso unico nel mondo cosiddetto "democratico") fanno sistematicamente all'amore ogni giorno (nella foto a lato, il giornalismo sta sotto). Diceva Travaglio: "Nel resto del mondo i giornali sono il cane da guardia del potere, in Italia si limitano ad esserne il cane da compagnia".
Si tratta di un fattore in parte congenito al sistema dell'informazione di casa nostra che, storicamente, nasce per sollazzare le élite alfabetizzate e che trova conferma nell'attuale "cappio" dei finanziamenti pubblici alla stampa e all'editoria che rende i media "dipendenti" dello Stato.
Glocal: dal Centro alla Periferia
Il teatrino rivive ogni giorno anche nelle redazioni dei giornali locali. Fateci un giro, troverete giornalisti "grandi firme" per ore intere al telefono col potente demente, il sindaco , il presidente di Provincia Sottosegretario al tesoro, il capogruppo di opposizione ecc...
Si chiamano, si cercano ("Ciao Ciao... si anch'io ti amo... ah... ah"), si parlano, ridono insieme, si scambiano informazioni che poi il giornalista visagista (l'unico autorizzato dal Don Rodrigo di turno a divulgare il divulgabile) di solito tiene tutte per sè (chiuse a chiave nel cassettino del suo cervello proprio lì, nel caveau dove ha legato e imbavagliato la propria coscienza) finendo per diventare ingranaggio del sistema clientelare.
Un esempio locale? Il valzer delle poltrone che ha preceduto le ultime elezioni amministrative in provincia di Brescia. I giornalisti più informati erano perfettamente a conoscenza delle furibonde trattative tra i vertici locali della Lega e del Pdl e dei litigi pressochè quotidiani tra gli esponenti di punta dei due partiti (se così si possono chiamare). Nessuno ne ha parlato, nessuno ha scritto una parola. Le candidature sono state calate dall'alto, direttamente da Arcore, a seguito dell'inciucio tra il Generale Umberto Bava Beccaris e l'Imperatore Puttaniere Gonorrea II creando a livello locale non pochi malumori. Nessuno ha raccontato o fatto cenno (se non per lodare l'acume dei leaders) a questa pratica da Prima Repubblica una volta nota col nome di consociativismo. I visagisti sapevano, ma hanno taciuto. D'altra parte, come dicono i potenti dementi da queste parti: "questo te lo dico, ma è meglio se per ora non lo scrivi"... Questo è l'andazzo.
Obbedisco... e te lo lecco anche se non è richiesto Entrambi hanno bisogno dell'altro. Al potente demente (di destra, centro e sinistra) serve la vetrina del giornale. Al quotidiano invece serve "la merda" da mettere tra una pubblicità e l'altra ed ecco che i buoni rapporti con le istituzioni locali (Comuni, Province e Regioni, ma anche Carabinieri, Polizia, Sindacati ecc...) fanno molto comodo. Di fatto però si crea un legame che - in determinate circostanze - impedisce al giornalista di esprimersi in totale libertà di coscienza e di giudizio.
I rapporti tra politici e giornalisti sono dunque (a volte, NON sempre) abbastanza stretti e (A VOLTE) di "proficua" e reciproca collaborazione.
Piccolo esempio: Daniele Molgora (nella foto a lato, mentre fa i capricci). Fantuttone d'altri tempi (?), nominato valvassino della Contea di Brescia dal capoguerrigliero Humbert "Rufus" Bossic ed eletto con i voti di default che il centrodestra può vantare in questi sordidi territori. (MdC ne parlò nel post Poltronando 2009). Tre mesi prima delle elezioni, il pover'uomo se ne stava a Roma, pacifico e tranquillo, a fare il sottosegretario all'economia (carica che esercita tutt'ora e che, insomma, non è cosa da poco), nemmeno se lo immaginava di dover fare il Presidente di Provincia. Capita però che durante una cena del lunedì (sai com'è... un Braulio tira l'altro), Umberto Bava Beccaris si ricorda del piccolo Daniele giocando a morra con un vaso di fiori. Comincia a borbottare e nessuno capisce. Passano 18 ore prima che i suoi interlocutori (Tiranno Eiaculor in primis) comprendano l'ardita e sbiascicante perifrasi: "Voglio provincia ponte legno". "Ah...vuole la Provincia di Brescia". Il gioco è fatto: Molgora Presidente. **
Eccolo dunque pronto per la carrettata di voti di default. Default? Semplice: candidi Molgora, nessuno lo conosce, ma tutti lo votano. Candidi una scimmia paraplegica, nessuno la conosce, ma tutti la votano. A Brescia, basta avere l'appoggio di Lega e Pdl ed è fatta. Si chiamano collegi blindati (in Emila e Toscana valeva lo stesso per il PCI... ah... quanti ricordi...).
In questo contesto il livello di morbosità a cui è giunto il connubio stampa e potere (anche a livello locale, a volte... NON sempre), fornisce prove di fantasmagorico servilismo (spesso addirittura non richiesto). Eccone un fulgido esempio fornito dal caposervizio del settore cronaca del quotidiano Bresciaoggi: amico, compagno di calcetto e - a questo punto - agiografo ufficiale del neo valvassino: "Molgorino il Breve".
Ecco il pezzo (consigliamo di leggere attentamente l'incipit poi saltate pure alla fine):
L’INVESTITURA. A 26 giorni dall’accordo fra Berlusconi e Bossi, ufficializzata la candidatura del sottosegretario all’Economia alla presidenza della Provincia
Tutto il centrodestra è unito per Molgora
nella foto l'intellighenzia destronza bresciana, da sinistra Stefano Broghesi (Lega), Giuseppe Romele (ex fidanzato di Maria Stella Gelmini, deputato Pdl e docente di Storia Moderna presso la Malga Osciabaloch di Paisco Loveno), Alberto Cavalli (ex presidente della Provincia professione "No Comment", neo consigliere della multiutility a2a), Molgorino (valvassino e fantuttone) e Viviana Beccalossi Pdl/An nota oltre che per le simpatie gambaline anche per l'abitudine di ripetere in ogni contesto la frase "come donna e come madre..."
Martedì 28 Aprile 2009 pagina 11
E’ arrivato per ultimo, in ritardo di una ventina di minuti come una sposa perfetta. Sul «sagrato» l’ha accolto Viviana Beccalossi, subito preoccupata di sistemargli il ciuffo scompigliato da pioggia e vento. «Devi essere impeccabile», gli ha spiegato, pensando al book dei fotografi. All’«altare», intanto, lo attendeva trepidante Giuseppe Romele, il promesso sposo che, in una selva di flash, l’ha accolto con un abbraccio tanto caloroso da suscitare lo scrosciante applauso dei presenti. Si è celebrato così, ieri pomeriggio, l’atteso matrimonio politico fra Daniele molgora, il candidato della Lega Nord alla presidenza della Provincia, e gli alleati del Pdl.
Vomito...
A 26 GIORNI dalle pubblicazioni (firmate ad Arcore il primo aprile dai leader Silvio Berlusconi e Umberto Bossi), 18 dalla presentazione di bandiera nella sede del Carroccio, il sottosegretario bresciano all’Economia ha ricevuto l’investitura ufficiale dei partiti che lo sostengono nella corsa al Broletto. «Ci abbiamo messo tanto a organizzare questo incontro perchè sulla candidatura di molgora eravamo tranquilli ed era più urgente dedicarci alle liste per i 154 Comuni che il 6 e 7 giugno andranno al voto», ha spiegato Viviana Beccalossi, nelle vesti di coordinatrice provinciale del Pdl. Poco male. Anzi, un mese d’attesa ha permesso agli invitati di programmare con calma l’appuntamento. Difatti c’erano tutti, nella sede di via Corfù del Pdl: dal presidente uscente della Provincia, Cavalli, al vice Peli, dagli assessori Bonomelli, Tomasoni, Minini, Ghirardelli, Mattinzioli e Parolini ai capigruppo Bettinsoli e Vanaria, dai segretari «provinciali» della Lega Borghesi (Brescia) e Maisetti (Vallecamonica) all’onorevole Saglia, dall’assessore regionale Nicoli Cristiani al consigliere regionale Peroni, dall’ex coordinatore di An Labolani ai sindaci della provincia (fra gli altri, Prandelli di Ospitaletto e Dotti di Verolanuova). Unico assente (giustificato) Paroli, il sindaco di Brescia, impegnato in Loggia con il Consiglio comunale.
IN ATTESA dell’arrivo di molgora una simile concentrazione di dirigenti dei due partiti ha offerto l’occasione per definire le ultime «trattattive» per le candidature alle Comunali, con qualche tensione su Pozzolengo e Villanuova e la «conquista» di Roè Volciano da parte della Lega.«Pdl e Lega si presenteranno insieme in tutti i centri oltre i 15 mila abitanti e nell’80 per cento degli altri Comuni bresciani: resteranno fuori solo alcuni centri minori, dove è forte il radicamento delle liste civiche», ha annunciato Viviana Beccalossi dopo aver definito «schietta, sincera e forte» l’allenza fra i due blocchi a sostegno di molgora. Poi ha aggiunto: «Siamo insieme al Governo, in Regione e in Loggia, e continueremo a farlo anche in Provincia. Poco importa se il sindaco o il presidente sono del Pdl o della Lega: l’importante è lavorare bene, avere lo stesso entusiasmo che ha prodotto le vittorie di Formigoni, di Paroli e di Berlusconi ed essere vicini ai cittadini sui temi della sicurezza, della crisi economica, dell’innovazione e delle infrastrutture nel rispetto dell’ambiente». Il tutto, da realizzare nei prossimi «almeno cinque» anni, «nel segno della continuità con le tante cose buone realizzate dalla Giunta Cavalli negli ultimi dieci». (se ne trovi 7 sei il mio idolo ndC)
Giornalisticamente impeccabile
Quanto amore...
Conclusioni - La libertà di stampa esiste ancora (per ora). Dobbiamo solo porre un freno al servilismo e all'omologazione. Ristabilire ruoli e competenze (basta intrallazzi), sciogliere il cappio dei finanziamenti pubblici, rivedere le norme sulla pubblicità (oggi totalmente a favore della TV) e rendere giornali e telegiornali davvero indipendenti dal potere. Per questi ed altri motivi anche MdC parteciperà alla manifestazione promossa dalla Fnsi indetta per il prossimo 3 ottobre a Roma.
BASTA SERVI!
BASTA VISAGISTI!
COMPRATE
IL FATTO QUOTIDIANO!
12 commenti:
Bravissimi!!!
Solo un appunto: dovete proprio dire tutte quelle parolacce?
Grazie per i complimenti e...hai ragione effettivamente potevamo evitare di scrivere così tante volte "molgora"
Per Lo Straniero:
Ma che cazzo dici, amico?
Io non berrò aperitivi in piazza, non pipperò coca, non affiterò suv.......ma una bella serie di fighe plastificate renderebbe il mio uccello felicissimo.
E, amici, sapete com'è la vita: se l'uccello è felice, tutto va a meraviglia.
Lo dice anche Silvietto.
Non leggerò mai un giornale su cui scrive Furio Colombo.
Beata schifezza della merda di piccioni.
E'talmente faccia di culo a dire certe cose che il vomito sgorga a litri.
TRAVAGLIO MOLLA LA MERDA VOLATILE !!!!!!!!!
Ma come fanno a stargli vicino ?
Io, per questioni di tempo, ho dato un'occhiata all'edizione del fatto in Pdf che gira in rete.
Pare bello, impaginato così e così, gli articoli sono sostanzioni (tosti, direi).
Mi ha stupito la mancanza di una sezione di economia.
Come è possibile, visti i tempi che corrono, una tale mancanza ?
1) di economia i giornalisti del fatto non ne capiscono un cazzo (ma allora cercate qualche buon giornalista economico);
2) sull'economia la verità non si può dire (e sono verità molto pesanti);
3) secondo loro, l'economia, in questo mondo, non conta una beata mazza.
Avete per caso altre risposte ?
Ciao a tutti
x mcicarus e soci...
anch'io ho visto l'edizione pdffara del Fatto e direi che quello che importa cioè il contenuto è ottimo...unico neo l'italocentrismo del giornale vale a dire si parla solo dell'italia neanche una finestra sul mondo.
cittadini di un paese che ormai non amiamo più dimenticandoci che siamo anche cittadini del mondo...spero che ci pensino e facciano qualcosa anche perchè il giorno di domani che muore berlusconi...che fanno, chiudono?
p.s.
ehi drugo, smettila di fottere chi non conosci!
colpo di scena ieri sera ad Annozero...trsmissione scoppiettante e ricchi di servizi corposi intervista alla d'addario, a feltri...al grande Giorgio Bocca; ma la vera chicca è stata un0intervista di fuoco all'orrido Filippo Facci, cacciato dal Giornale, e per questo risentitissimo, che si scaglia contro il "regime" Feltri, Berlusconi e afferma candidamente dopo aver mangiato in quel piatto per 15 anni che in Italia la libertà di stampa è in pericolo...cose dell'altro mondo...chissà mai che lo si trovi in piazza il 3 ottobre!!!
IL FLOP DEL MININANO
altra notizia interessante:
Brunetta...un uomo un perchè!
come dice il popolino, "può essere antipatico e esagerato nelle sue esternazioni, ma è uno che le cose le fa" infatti dopo aver scassato i maroni con la storia della lotta ai fannulloni e la riforma della pubblica amministrazione e i rubinetti che gocciolano e patapim e patapam...leggere per credere...ovviamente il tutto è passato sotto silenzio
La maledizione del servilismo non ci abbandonerà mai
imparato molto
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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