
...solo zucche vuote. Eppure, ognuna delle scatole craniche (riportate nella foto qui sopra) aveva, una volta, un quoziente intellettivo. Il generale Umberto Bava Beccaris, il rivoluzionario col pannolone, no.
[da ilsole24ore.it] "Noi andavamo a lavorare, non ad ammazzare la gente". Con queste parole, il leader della Lega, Umberto Bossi, ha risposto al presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, il quale aveva ricordato come anche gli italiani del nord erano stati protagonisti dell'emigrazione dall'Italia all'estero". La posizione di MdC sull'immigrazione è stata ampiamente spiegata in passato. Ecco perchè crediamo non ci a sia nulla da aggiungere... eppure... c'è ancora gente che ha il coraggio di pronunciare aberrazioni del genere. D'altra parte è solo un esempio della faciloneria ideologica e del subdolo metodo propagandistico del generale Umberto Scoreggia Vestita. Un metodo idiota che trionfa sempre. Almeno fino a quando i nodi non verranno al pettine.
Quando l'intenzione diventa infezione.
di Evaristo Polentaeosei

Ci sono partiti perennemente in campagna elettorale. E' il caso dei Legaioli di casa nostra. Agitando il martello di Thor e inneggiando all'avvento del dio Odino, tra un bicchiere di rosso, un boccale di grappa e una diligenza di salamine, circondati da migliaia di ubriaconi invasati, sanciscono il trionfo del sogno inesistente: "Finalmente abbiamo raggiunto il federalismo" dicono. Ma quando? Dove? Come? Nessuno sa nemmeno quanto costerà. Si tratta di un proceso molto lungo che fra sette anni (forse) potrà essere messo in atto. Per ora non c'è nulla, solo propaganda. E poi... che cazzo, ci chiediamo, diamo in mano ad un branco di ostrogoti una riforma dello Stato di queste proporzioni? Ma che cazzo ne sanno? Dicono quindici frasi in tutto tra cui: "Padroni a casa nastra", "Quando ci sarà il federalismo fiscale...", "Bingo Bongo", "No moschea", "Roma Ladrona" "Fora dei Bai" ecc...

Spendono centinaia di migliaia di euro per i cartelli in dialetto (350 mila in 5 anni nella nostra provincia). Mettono a posto gli amici degli amici, le morose, le mogli e le fidanzate, fanno l'opposizione a Pontida e poi tutti a grufolare nella porcilaia romana.
Fanno i rivoluzionari con lo stinco di maiale in mano e poi corrono a mettersi il pannolino perchè - come diceva Stephen King - "che tu lo scuoti o che tu lo scrolli, una goccia nelle mutande molli". Se è vero che ognuno ha ciò che si merita, francamente non crediamo di aver mai torturato a morte nessuno. Dunque: non meritiamo questa merda.
A proposito, ecco una lista di cinque frasi da non pronunciare mai in presenza del generale Umberto Bava Beccaris (nella foto mentre incita tutti a farsela nelle braghe).
- "Scusi potrebbe ripetere, non è che si capisca proprio tutto quello che dice..."
- "7 X 8?"
- "Potrebbe dire al suo cane di non sbavarmi nel piatto? Cosa? E' suo "figlio"*?"
- "Luisa Corna"
- "Una volta lo chiamava "il mafioso di Arcore" ora ci va a braccetto come con un vecchio amico. Va bene "trangugiare", ma si mastica con la bocca chiusa".

PICCOLO ANEDDOTO - In occasione della semifinale d'andata degli ultimi play off di Serie B tra Brescia ed Empoli, il pimpante rampollo era in tribuna allo stadio Rigamonti con tutti i genii della politica locale tra cui, il sindaco Paroli e il vicesindaco "Pistolino" Fabio Rolfi. A causa dell'obbrobriosa prova di over booking offerta dalla società "Calcio Brescia" (venduti più biglietti dei posti disponibili), qualche migliaio di tifosi stazionava in un settore dello stadio che, secondo le norme di sicurezza doveva rimanere vuoto.
Contestazioni a gogò all'indirizzo del presidente biancazzurro Gino (Cul) Corioni e aria di sconfitta a tavolino per le Rondinelle. C'è voluto un bel po', oltre quaranta minuti, per convincere i tifosi gabbati a sgomberare dalla zona vietata. Dall'altra parte dello stadio, in gradinata numerata, col suo bel bicchiere di spumante in mano, il giovane Renzo osservava la caotica situazione e, dopo averci pensato un po' su, si alza in piedi ed esclama: "chiamo Maroni... adesso chiamo Maroni e gli dico di fare qualcosa". Prende il telefono, chiama il ministro Pompinella che probabilmente lo manda a cagare mettendolo di fronte alla cruda realtà dei fatti: aspettare che le cose si mettessero a posto da sole. Come puntualmente è successo. Comunque sia, grazie del pensiero.
6 commenti:
geniale e lucida analisi dell'ahimè triste e reale situazione...c'è solo da sperare in un'altro pompictus della nota soubrette
Inviare mail non serve a nulla. Rispedisce al mittente Probabilmente non reggono il carico di insulti e si sono disconnessi da internet
ohhhh....finalmente un giornalista che fa il suo dovere...cronaca! raccontare i fatti senza ricamarci su favole o storie malate...e poi insomma basta critiche un po di ottimismo il sole splende sul regno di silvio b. eccheccazzo
Questa è perfetta anche per muro di cani...
Io vorrei tornare sull’argomento della querela, che fa parte ormai della mia vita professionale da anni. Mi ricordo che c’era un socialista in galera che mi diceva sempre: ”Appena esco di galera ti querelo!”.
Beppe Grillo
un altro esempio di giornalismo e soprattutto un altro esmepio di dove siamo finiti e in mano di chi
scusate nn ho un cazzo da fare ma su youtube ci sono delle cose incredibili...tipo il benny hill show...lo stronzo galleggia sempre ecco perchè!
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