Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

lunedì 12 aprile 2010

Gioca con noi: Dimissioni o Ricovero?

Non ci sarebbe nemmeno bisogno di pensarci
Liberate Marco Garatti
e tutti gli operatori di Emergency

Il medico bresciano Marco Garatti (nella foto sopra), avrebbe rinunciato ad una brillante carriera al Fatebenefratelli di Brescia per andare in Afghanistan dove, dopo anni di impegno quotidiano a favore delle vittime di guerra (e contro ogni forma di guerra), un bel giorno avrebbe deciso di prendere parte all'organizzazione di un attentato ai danni del governatore di Helmand, Gulab Mangal (nella foto, con una puzzola ben nascosta nel taschino) ... In effetti qualcosa puzza, ma non riusciamo a capire bene cosa e non ci riferiamo alla puzzola nel taschino...

Invece dovrebbe essere tutto chiaro, lo dice pure l'autorevole "Times" di proprietà dell'attivista dei diritti civili Rupert Murdoch: «Tutti e 9 gli arrestati hanno confessato», così ha detto (secondo il giornale inglese, ripreso dal Corriere) il portavoce del governatore di Helmand, Daoud Ahmadi: «Erano accusati di avere legami con Al Qaeda e i terroristi. Hanno riconosciuto il proprio crimine. Hanno detto che c'era un piano per compiere attentati suicidi negli affollati bazar, il compound del governatore Gulab Mangal, che volevano uccidere». Qui c'è quanto di più simile alla verità possiate leggere (e vedere). Qui ulteriori ottime considerazioni in base alle quali è possibile farsi un'idea ancora più precisa della questione.

Insomma, la tesi del maledetto trappolone pare evidente a tutti tranne ad una persona che casualmente è il ministro degli esteri italiano Franco Frattaglie. Era l'unico che non l'aveva ancora sparata grossa e doveva mettersi in pari col lavoro. Così, il manichino con la scopetta rettoscopica (nella foto, in occasione del primo inserimento... ahi... a sorpresa) per una volta preferisce andarci con i piedi di piombo. Dice all'autorevole TgCom: "Prego veramente da italiano che non ci sia nessun italiano che abbia direttamente o indirettamente compiuto atti di questo genere. Lo prego davvero di tutto cuore, perché sarebbe una vergogna per l'Italia". Al Gr1 Rai, Frattaglie polemizza poi con l'assurda presa di posizione "politica" di Emergency, eccessivamente critica nei confronti della GUERRA in Afghanistan. A questo punto, amici cani, a voi la scelta: Dimissioni o Ricovero?
Potrebbe servire alla riflessione la seguente dichiarazione rilasciata dello stesso Frattaglie il 15 aprile 2004 in merito all'esecuzione del mercenartio Fabrizio Quattrocchi: «Quando gli assassini gli stavano puntando la pistola contro, questo ragazzo ha cercato di togliersi il cappuccio e ha gridato: adesso vi faccio vedere come muore un italiano. E lo hanno ucciso. È morto così: da coraggioso, da eroe».
That's Italy - Uno che era in Iraq a rischiare la SUA vita per lavoro (leggi: denaro) ha ricevuto la medaglia d'oro (motivazione: «Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l'Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l'onore del suo Paese») , Garatti e i medici di Emergency che lavorano in Afghanistan per salvare altre vite, ottengono a fatica la presunzione di innocenza. Ma nonn era il Governo dei garantisti questo? Oppure quando uno è vagamente di sinistra (?) può anche andare a morì ammazzato?
Infine, per la serie: "la polenta nel cervello". Nessuna solidarietà a Marco Garatti dal Consiglio provinciale. Questo il risultato del voto di ieri alla mozione urgente presentata dai consiglieri del Partito democratico. I consiglieri del Popolo delle libertà e della Lega Nord, oltre a Giampaolo Mantelli (misto, ex Udc), hanno respinto l’iniziativa del Pd (qui a fianco il testo bocciato). Secondo la maggioranza: «si tratterebbe di una presa di posizione prematura in un momento in cui ancora non si conoscono bene i fatti» (da bresciaoggi.it). Al momento l'unico fatto "prematuro" è il giudizio sull'indipendenza cerebrale dei politici bresciani del centrodestra. D'altra parte, possiamo pretendere davvero poco da una classe dirigente nominata dai vertici di partito.

5 commenti:

ha detto ha detto...

Tenendo conto del momento storico, le "dimissioni" sembrano azzardate ("sarebbe una vergogna per l'Italia"). Non restano alternative: ricovero.

ricoverone ha detto...

credo necessario un ricovero nel frattempo però i tre italiani possono marcire nelle fogne afghane

Anonimo ha detto...

Suggerisco di andare sul sito di Emergency e firmare l'appello
"Io sto con Emergency"
ad oggi avevano già firmato quasi 220.000 persone.
fiorenza k

MdC ha detto...

già fatto

firma per fermare l'ignoranza ha detto...

le firme non servono per far capire le cose a Frattini ci vorrebbe un dizionario oppure un miracolo...