Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

domenica 7 marzo 2010

Presidente Pennichella


Più o meno AABB, a volte solo A, il più delle voltwe AABB...




Presidente Pennichella
hai firmato la papella.
Hai di nuovo sdoganato
la cultura del reato
la cultura del misfatto
dell'incompetenza in atto
del potere già arrogante
di quel nano tracotante
che da giorni, mesi, anni
incurante dei malanni
di uno Stato comatoso,
principe malavitoso,
con dovizia e precisione
in barba alla Costituzione
cerca sempre di salvare
solo il proprio Malaffare
costruito sull'immagine
con sapiente dabbenaggine.

Lui fa leva sulla fica,
sulla propaganda antica
martellante e organizzata
di un'Italia dilaniata,
quand'è tempo di votare.
Ma se c'è da copulare...

(non si fa certo pregare)

Questo guitto da balera
sbraita da mattina a sera
e ci prende pei fondelli.
Co' suoi servi, sempre quelli,
gridan spesso: "Allarme, Golpe!"
mai ammettono le colpe,
mentre qui, nel Belpaese,
non si arriva a fine mese.

TU, "Compagno" Presidente
hai firmato immantinente
il decreto salva liste
nato a causa delle sviste
di politici incapaci
d'esser altro che rapaci.

Dici che va garantito
il diritto già sancito
della libertà di voto
per l'elettorato in toto
Chiedo scusa, ma nessuno,
(forza, vieni giù dal pruno)
s'è sognato di vietare
ai lombardi di votare.

Se le liste non son quelle
colpa è sol del P2elle. (Leggi: "pidue elle")
Che c'entriamo infondo noi?
Siamo umani, mica eroi,
e la legge siam tenuti
a seguir nei contenuti

[Beh... io non pago mai le multe,
grossa fonte di sussulte (?!)]

Siamo gente variegata
elettrice disgustata
veci, zuen, om e fone
avvocati e mignottone
ghei, marueghi e africani
cinoindopakistani
operai e ferrovieri
manager e carpentieri
santi (pochi) e gran cialtroni
viaggiatori e bamboccioni.
Siam sinistri, destri centro,
(non è tema in cui mi addentro),
non vogliamo le poltrone
solo "amministrazione",
un paese più normale
che sia pur meno potente
ma magari più accogliente.
O un sentiero da seguire
che è difficile capire.

Siamo uomini e sbagliamo
siam qui, non ci nascondiamo
non siam servi nominati
senatori e deputati,
per graziose concessioni
del Sultano Belfresconi.
Marionette sugli scranni
Per voler del Don Giovanni.
Privilegio che non regge
derivato da una legge
che lo stesso relatore
definì "porcata"... O More!

E TU, a tutti, per risposta,
motivasti il nullaosta
al fulmineo decretino
(scritto ad hoc, per 'sto casino):
A tuo avviso chiami uguali
i principi cardinali:
delle regole il rispetto
(poco chiaro quel concetto!)
e la libertà di voto
sbandierata in mezzo al vuoto
da servetti qualunquisti
forse un po' menefreghisti,
quasi tutti assai razzisti
certamente opportunisti.

Ma chi ha messo in discussione
mai la "libera" espressione?
Penso e spero che la gente
abbia inteso chiaramente
qual è il punto e la questione:
Belfresconi è un gran cialtrone.

Che la testa sappia usare
e non vada più a non votare
e magari vada al mare,
per negozi a girellare,
o nei parchi a sonnecchiare
oppure a casa, a copulare.

Italiani, pidiellini
legaioli... (cazzo ...) CITTADINI
non c'è obbligo di voto
nel paese dello scroto.
State a casa, chiusi in stanza,
combattete l'arroganza
esigete trasparenza
arginate la demenza.

Non votate 'sti cialtroni
non c'è solo Formigoni.
Come ha detto il Pennichella,
presidente mozzarella,
c'è la libertà di voto
per l'elettorato in toto:
Se non vuoi partecipare
tuo diritto è non votare.

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