Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

venerdì 22 gennaio 2010

Brescia, una Latteria Molloy di meno

Ecco la lettera con la quale la Latteria ha informato la cittadinanza della chiusura.

di Alberto

“Latteria Artigianale Molloy è per la mungitura delle idee”, questo ci eravamo prefissi, e questo è quello abbiamo fatto in tutti questianni, con ogni mezzo, in ogni momento libero delle nostre vite. Ma nell’epoca degli smart phone la Latteria assomiglia più ad una vecchia cabina del telefono, ad un elefante ingombrante che si aggira in mezzo ai grattacieli.

Chi ci conosce sa con quanta passione e onestà abbiamo lavorato percostruire un locale alternativo, diverso, che mancava a Bresciaall’inizio del 2007, dove poter proporre musica, teatro, arte,cultura, socialità a divertimento. E in queste quattro mura, conquello che avevamo a disposizione, con i limiti che si possonoincontrare lavorando in un posto che non è tuo, con il vicinato chedopo lunghe trattative ci ha imposto un compromesso assai limitante,con un altro lavoro alle spalle che ognuno di noi fa per campare, conuna città che diventa ogni giorno più ricca di locali, di circoli, dieventi, di mondanità…noi abbiamo dato davvero tutto quello chepotevamo.

Per evitare la dietrologia ci teniamo a comunicare che a farcichiudere non è la polizia, il vicinato, il fisco, l’assl, il vaticano,la mafia, i servizi segreti, berlusconi, assange, la p2 ecc…
Noi decidiamo liberamente di chiudere questo progetto perchèriscontriamo che la nostra proposta artistica, che noi riteniamo dialto livello e destinata ad un pubblico ampio, rimane di nicchia, equindi, nonostante i nostri sforzi, non raggiunge il suo obiettivo.Ciò nonostante a noi non interessa fare altro o modificarel’impostazione e la natura del nostro progetto. Latteria senza se esenza ma, ma non a tutti i costi.

Forse non tutti sanno che la Latteria è un’associazione culturaleformata da un gruppo di amici che hanno deciso di unire le forze econvogliare le proprie energie e capacità in un unico progettoartistico. L’associazione non muore, tutt’altro. Rimane più che maiviva, e si guarda intorno per trovare nuovi spazi e nuove forme diespressione. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare all’inizio del nostropercorso di fare così tante cose, e così belle, e di trovare sullanostra strada artisti così importanti e amici così speciali. La Latteria chiude con il sorriso, senza rimpianti e con grande orgoglioper quello che è stata capace di costruire.

Grazie ragazzi!

5 commenti:

panna cotta ha detto...

io alla latteria mi son sempre divertito.
Ci andavo poco ma solo perchè esco poco.
....forse da adesso uscirò ancora meno???

MdC ha detto...

idem, alla Festa di MdC sono stati grandissimi ci hanno aiutato moltissimo e non lo dimenticheremo mai!!!

grazie andrea e Alberto

Maurisio Seimani ha detto...

La chiusura della Latteria non può che dispiacere a tutti coloro che amano la musica e, comunque, a tutti coloro che di un locale amano di più la genuinità e la creatività naif di chi logestisce, che non il design snobista degli architetti che ne hanno disegnato il bancone lounge, i volti lampadati di chi sta dietro, e rimirare i decoltè delle bariste cavallone di turno.

Ma oltre a questo la Latteria è soprattutto riuscita a dimostrare qualcosa.
Qualcosa che, una volta di più, ha dimostrato anche la bellissima festa di chiusura.
E cioè che la scena musicale underground delle nostre parti è insospettabilmente molto molto più ricca di quanto ci si potesse aspettare e che, dunque, qui a mancare è semmai solo un' adeguato seguito (problema, come s' è visto, che di conseguenza porta anche ad una difficolta di sviluppo di adeguati spazi in cui si possa esprimere).

E' veramente un peccato. Tanta buona musica non merita di venire eclissata da macchine in doppia fila e fiumi di pirla e di pirloni.

Che dire, speriamo che come dice il maestro:
il mondo torni a quote più normali...

La primavera intanto tarda ad arrivare.

Il Lampadato ha detto...

Morta una latteria, se ne fa un'altra !
E se non se ne fa un'altra, ce ne faremo una ragione !
E se non ce ne faremo una ragione, pace all'anima nostra !
E son la nostra anima non avrà pace, allora saremop dannati !
E se saremo dannati, potremo andare in Piazza Arnaldo a sventrar le tope !

Ah Lampadà... ha detto...

A sbavar loro dietro e basta, lampadato, dilla tutta...