
Alla ricerca del voto clandestino
di Jebediah Wilson

Nella terra della Polenta (qui sopra, ripresa di fronte ad uno stuolo di fedeli adoranti), la parola "immigrato clandestino" suscita più ribbrezzo del termine "mafioso", forse per ragioni di minore o maggiore visibilità... spesso si utilizza la cartina di tornasole del clandestino per giustificare episodi di intolleranza e rigetto anche nei confronti degli immigrati regolari (che ra l'altro sono la maggioranza e, in proporzione tendono a delinquere meno degli stessi italioti).

Questa immensa massa di lavoratori è infilata come una pancera troppo stretta attorno alla lardosa e strabordante arroganza lipidica della furbizia italiota (non per nulla il nostro scalcagnato paese è considerato da buona parte degli investitori stranieri come la terra dell'illecito per antonomasia).

La legge che regola il rapporto tra Stato e immigrati si chiama Bossi - Fini. E' sempre quella, la stessa da ormai più di sei anni. Non solo non impedisce l'arrivo di clandestini (tra l'altro, dal mare, arriva il 15 per cento dei flussi, il resto arriva da terra), ma rende più difficile la vita allo straniero regolare che lavora e cerca di rispettare le regole (abitudine sconosciuta per almeno un terzo di nostri connazionali).
Purtroppo in questo paese (perennemente in campagna elettorale) provvedimenti, proposte e azioni di governo guardano prevalentemente alla ricerca del consenso. Le linee guida della politica in materia di sicurezza di questo Governo vengono dettate direttamente dalle macellerie di Busto Arsizio, dai bar di Cerveno, di Corteno Golgi, Ponte di Legno, Offlaga, Colere, Pontida, Travacò Siccomario e tutti gli altri buchi di cesso di paesi che compongono la maleodorante terra padana.
L'unico approccio consentito è quello emozionale, ideologico, soprattutto in campagna elettorale (visto e considerato che siamo perennemente in campagna elettorale... ognuno tragga le proprie conclusioni). Sintomatico a questo proposito il tempismo maroniano nel respingimento dei primi barconi di clandestini, giusto giusto in occasione dell'apertura della campagna elettorale... giusto giusto poco prima del Referendum che potrebbe sancire la scomparsa della Lega dai posti di vertice, relegandola nelle "riserve" comunali e provinciali (che - "stranamente" - non vengono nemmeno toccate dal Federalismo).

Quanto può drare una logica propagandistica come questa? Probabilmente fino a quando - si spera al più presto - la gente non si accorgerà di essere stata presa per i fondelli (nella foto sopra, bianchi e neri per una volta insieme).
La politica - piaccia o meno - non la fanno i macellai di Busto Arsizio, nè i vecchi ubriaconi del bar di Marcheno o Marmentino.
La Politica (con la "P") dovrebbe essere condotta da chi rappresenta il meglio di una nazione... non la corruzione, non la tendenza all'illecito, non l'inganno a oltranza, non gli istinti più bassi, non l'opportunismo, non l'auto celebrazione, non gli interessi di partito, non le bugie ripetute a voce alta per coprire la realtà, non il vetero conservatorismo dalemiano, nè il neo gorgonzolismo calderolista. Basta Veline, basta raggiri, basta rese per il culo. Gli elettori sono prima di tutto cittadini e non vogliono sempre sentirsi dare ragione su tutto.
...E fu così che - nel 2013 - il Parlamento, ormai privo di senso, si ritrovò irrimediabilmente vuoto e venne soppresso per manifesta inutilità.
3 commenti:
http://www.youtube.com/watch?v=FgpfUN8lDrI&feature=related
Il post è lungo e rompe il cazzo
il commento è corto e non serve a una minchia
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