Manerba. Il grave episodio ieri mattina in via Trevisago, vicino allo studio del professionista
Tre spari in pieno giorno
Tre spari in pieno giorno
Gambizzato il geometra
di Valentino Rodolfi
Vittima un 40enne residente a Moniga, ferito a un polpaccio
di Valentino Rodolfi
Vittima un 40enne residente a Moniga, ferito a un polpaccio
I colpi sono stati esplosi con una pistola di piccolo calibro
(da Bresciaoggi di Mercoledì 01 Aprile 2009 PROVINCIA, pagina 18)
(da Bresciaoggi di Mercoledì 01 Aprile 2009 PROVINCIA, pagina 18)
Il luogo dell’attentato, ieri mattina a Manerba in via TrevisagoAdesso a manerba sparano, mirano alle gambe, e questa è la notizia: tre colpi di pistola dicono più di tante parole. Al punto che, forse, basterebbe limitarsi a raccontare il fatto in sè, senza arrovellarsi a cercarne il perchè, per farne capire tutta la sconcertante gravità.Ma il comprensibile riserbo degli investigatori, dunque il non sapere ancora quasi nulla sull’avvenimento oltre alla semplice cronaca, rende l’episodio ancor più inquietante agli occhi della gente.Un fatto privato, oppure qualcosa di diverso?Se lo chiedono un po’ tutti a manerba, dove ieri mattina alle 8.50 un geometra 40enne residente a Moniga è stato fatto bersaglio di tre colpi di pistola da uno sconosciuto. A volto scoperto ha sparato ed è scappato, senza lasciare altra traccia che tre bossoli e una macchia di sangue sull’asfalto.[FIRMA]UNO DEI TRE PROIETTILI, un piccolo calibro 6.35, ha infatti colpito il geometra a un polpaccio, di striscio: 10 giorni di prognosi secondo i medici dell’ospedale di Desenzano. Ma in quanti giorni passerà lo spavento, in quanti la paura? Chi e soprattutto che cosa c’è dietro quella pistola?Riferiscono i carabinieri di Salò, che stanno indagando agli ordini del capitano Pietro D’Imperio, che il professionista era appena sceso dalla macchina in via Trevisago (dalle parti del supermercato Simply. lungo l’asse stradale principale di manerba) quando è stato gambizzato.TRE COLPI E VIA, tanto che non sarebbe stato possibile per la vittima riconoscere lo sparatore, benchè questi non fosse incappucciato. Ferito di striscio, il geometra è entrato nel suo studio e ha chiamato i soccorsi. Solo questo si sa per ora.C’era anche un bar aperto a poca distanza, ma nessuno ha visto niente: i clienti del bar raccontano di aver pensato allo scoppio di tre petardi. Non erano petardi.I carabinieri dicono che in questa fase delle indagini nessuna pista è esclusa. Dicono che potrebbe trattarsi di un fatto legato a rapporti privati, oppure a rapporti professionali.La seconda delle due sarebbe l’ipotesi certamente più inquietante. In ogni caso il colore del sangue resterebbe lo stesso, non cambierebbe l’odore della polvere da sparo, nè l’orrore per questa violenza sarebbe minore se si trattasse di un banale screzio personale, ancorchè risolto in maniera così poco - come si può dire - così poco cavalleresca.È però l’ipotesi legata a possibili contrasti per motivi professionali quella che più preoccupa. Perchè, riferisce chi è dell’ambiente, non sarebbe questo il primo episodio di intimidazione, a manerba, ai danni di professionisti e operatori del settore delle costruzioni. Tra gli «addetti ai lavori» c’è chi parla di un clima di tensione in un settore edilizio particolarmente affollato, di litigi anche drammatici per incarichi e subappalti, per debiti o per crediti. Di automobili sfregiate e di pneumatici bucati. Nessuno però, finora, aveva messo mano alle pistole.Meglio sarebbe, dunque, se quello di ieri fosse solo un fatto privato. Meglio ancora sarebbe saperne presto di più.
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