Avevano lasciato libertà di scelta e i genitori hanno scelto... liberamente. D'altra parte è il Popolo della Libertà (provvisoria, ma libertà). Le famiglie hanno scelto in libertà. E il risultato?
"IL MINISTERO ha diffuso un campione statisticamente significativo delle richieste di iscrizione alle elementari. Un sostanziale "bocciatura" del modello del maestro unico: sei famiglie su dieci hanno scelto l'orario scolastico delle 30 ore, mentre il 34% chiede la 40 ore. Analizzando le iscrizioni per l'anno scolastico 2009-2010 di un campione di circa 900 scuole rappresentative, e distribuite tra tutto il territorio nazionale, risulta dunque che il 3% ha scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore, il 34% le 40." (fonte: La Repubblica)
A BRESCIA i dati sono ancora ufficiosi, ma pare proprio che anche gran parte dei genitori lombardi e bresciani abbiano già bocciato il ministro della pubblca (D)Istruzione, Gelmini Maria Stalla (non è un refuso...).
Secondo alcune stime diffuse dai sidacati di categoria bresciani, circa l'80 per cento delle famiglie lombarde avrebbe optato per le 30 o per le 40 ore settimanali. Che significa? Che la stragrande maggioranza dei genitori degli alunni di prima elementare chiede una scuola con maggiore tempo ("hanno scelto il tempo" dicono i sindacati) dedicato ai proprio pargoletti. Solo il 4 per cento circa (stiamo abbondando) ha optato per il modulo da 24 ore (4 ore per 6 giorni) quello suggerito dalla ministrella...
(Ansa - 6 marzo 2009) La domanda di "tempo pieno" da parte delle famiglie "sarà assolutamente soddisfatta". Lo ha assicurato, intervenendo telefonicamente a Mattino 5, il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.
Il delirio ministeriale prosegue così: "Con un migliore impiego delle risorse - ha detto - siamo riusciti non solo a mantenere il tempo pieno, ma ad aumentarlo. (la demagogia...) Non prevedo problemi, ho parlato con alcuni direttori scolastici regionali e le notizie sono tranquillizzanti".
(Quali? Lombardia, Veneto, Piemonte e Trentino? Nome e cognome, grazie)
Nonostante tutto il ministro Gelmini difende la scelta del maestro unico. "L'introduzione del maestro unico prescinde - ha ribadito il ministro - dal quadro orario (questa è proprio bella... ndC: nota di Cane). Quale che sia l'orario scolastico scelto - ha aggiunto - ci sarà un maestro unico di riferimento".
Come è possibile? Non sarebbe meglio parlare di mestro prevalente?
"Attuiamo la riforma (che non è una riforma) e vedremo l'esito dell'introduzione del maestro unico". (che non è nemmeno unico)
Per il momento resta un dato (non confermato, ma nemmeno smentito dal Dirigente scolsatico provinciale).
Dall'anno prossimo 300 insegnanti in meno in Provincia di Brescia. Più attenzione ai nostri figli... Grazie Mary...
20 commenti:
Per i trecento nuovi disoccupati e laureati non c'è problema...a messina stanno aspettando!
LE PAGHERETE TUTTE ! TUTTE !! IL MOU SI STA CAGANDO SOTTO !! PAGHERETE ANCHE IL PONTE SULLO STRETTO !!
hai sbagliato blog...qua siamo tutti tifosi della Poffarbacchese
Chiedo scusa ma pensavo di essere sul sito bastardinteristiviscoperetesolomariastellanellastalla.
Pero ribadisco:
LE PAGHERETE TUTTE ! TUTTE !! IL MOU SI STA CAGANDO SOTTO !! PAGHERETE ANCHE IL PONTE SULLO STRETTO !! ANCHE IL NASO DELLE MINISTRE !! IBRA SCOREGGI SCOREGGIE A NASTRO ! SEI PIU' FALLITO DI BANCAINTESA !
Tolgo il disturbo e chiedo ancora perdono.
Il problema come al solito è che anche per motivi "giornalistici" si riduce tutto al titolone allo "strillo"...cioè dire che la riforma è il Maestro Unico. Il problema non è questo o almeno non è solo questo il problema è che in Italia ogni 2 o 3 anni da che mi ricordi, siccome cambiano i governi, siccome cambiano i ministri bisogna per forza stravogere il sistema scoalstico modificarlo , mortificarlo e così facendo si modifica e mortifica ogni tre per due (soprattutto economicamente) l'istruzione pubblica (beninteso)...l'educazione è la base della libertà limitandola si limita la libertà con le conseguenze che possiamo immaginare..
Ho deciso di degradarmi di proposito per protestare contro la vergognosa doppiezza di questa Maria Stella, persino gli indigeni la prendono per il culo...
Come è possibile aggirare la logica verità intrinseca di fatti ovvi come: più insegnanti al posto che uno solo, in classi grandi e varie, è meglio. Oppure l'italiano agli stranieri si insegna soprattutto lasciando che i bambini si frequentino liberamente. Il mio scimpanzè non ha parole
In realtà non esiste alcuna riforma della scuola in atto. E' tutto esattamente come prima
Mi sa che prima dovranno finire di pagarla quelli della giuventuz, che dopo anni passati a difendere le ladrate più immani, con argomentazioni che si spingevano a volte fino a giustificare quanto di più vicino ci possa essere ad un Craxi in ambito sportivo, si sono riscoperti di colpo i più strenui difensori del calcio pulito.
Mica pensavano di cavarsela solo con un anno di B!
Avrebbe dovuto essere così, in effetti. Non può essere così in un paese del cazzo che segue un gioco del cazzo, giocato e diretto da gente del cazzo che però si tende sempre a difendere o attaccare solo a seconda del simbolino a cui ci si è attaccati da piccoli o a seconda di come sta girando per i nostri colori, e non per un vero interesse a quelli che sono i valori puliti dello sport.
E allora poi è normale che arrivi uno da fuori, incidentalmente adesso è un Mourino, e si diverta a prenderci per il culo.
E' normale che il calcio oggi faccia schifo quanto ieri.
Sulla Gelmini (classe 1973) ho solo da dire che il fatto che quel volto appartenga ad una giovane trentacinquenne è agghiacciante.
X cari interisti, sorry e il calcio è una merda...ma chi cazzo sei la Gelmini, stai scassando la minchia fannullone...guarda che glielo dico all'ipod nano
Historia magistra vitae est.
Ma bene, siamo allo svacco totale proprio...prima la curva nord...adesso anche i finti Lee Scratch Perry...ma bene.
Il vero Lee Scratch Perry.
Scuola, sciopero generale il 18 marzo
In arrivo numerose manifestazioni per la stabilizzazione dei precari
Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani lo aveva annunciato: «Sono convinto che sciopero dopo sciopero riusciremo a far cambiare la politica economica al governo». Ecco allora che arrivano puntuali le manifestazioni di protesta contro i tagli del governo, soprattutto da funzione pubblica in generale e scuola in particolare: la Cgil ha proclamato lo sciopero generale per il 18 marzo
La Fp-Cgil ha organizzato per oggi un sit-in di protesta davanti palazzo Chigi, in occasione del consiglio dei ministri, per chiedere al governo «di abrogare la norma che prevede il licenziamento dei precari nel pubblico impiego», proprio quello che mette a rischio i 400 mila posti di lavoro
In un comunicato stampa il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, attacca il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ribadendo: «i precari nella pubblica amministrazione di cui noi parliamo, coinvolti dallo stop alle stabilizzazioni, sono più di 400.000, ed i 56.281 lavoratori a cui lui stesso fa riferimento, sono semplicemente i primi che pagheranno questa norma ingiusta con la perdita del loro posto di lavoro a partire dal 1 luglio 2009, non i soli».
Nel corso dei prossimi tre anni, saranno in tutto 200.000 i lavoratori della pubblica amministrazione a raggiungere i requisiti per la stabilizzazione senza poterla ottenere, anzi, perdendo persino il lavoro.
Altre manifestazioni sono previste per il 15 marzo a Roma dove i Cobas e il Coordinamento nazionale precari della scuola organizzeranno un'assemblea nazionale contro il taglio di 87 mila docenti e 42 mila del personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), contro l'espulsione dei precari della scuola", contro il maestro unico, contro la proposta del ministro Gelmini sul reclutamento dei docenti. Mercoledì 18 marzo, gli aderenti alla Cgil e all'associazione degli insegnanti Gilda scenderanno in piazza per lo sciopero generale della categoria. La Gilda ha aderito alla manifestazione indetta dalla Flc Cgil e «si augura che anche gli altri sindacati convergano su quella data, così da rinnovare quell'unità che ha animato la grande manifestazione nazionale del 30 ottobre scorso», ha dichiarato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale dell'associazione. Altra protesta il 28 marzo: i Cobas organizzeranno una manifestazione nazionale sempre a Roma partendo da piazza della Repubblica, per arrivare allo sciopero generale del 23 aprile proclamato dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali Cub, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale.
a finto lee ma che stai a di aho!!!
La mia è una generazione senza futuro. Di comparse, quando va bene, di fantasmi, quando va male. Il problema più grosso è l'invisibilità. Cerchiamo faticosamente, con tenacia e puerile sicumera, di crearci attorno dei micro-mondi fatti di relazioni, il compagno di vita, gli amici, i figli che siamo riusciti ad avere e quelli che ancora vorremmo fare, e chissà se ci riusciremo mai.
Ci chiudiamo in queste piccole stanze rassicuranti, dove tutto è, o ci sembra, come noi, dove troviamo, sappiamo di trovare, conforto, calore, familiarità, condivisione. Non viviamo di massimi sistemi, ma di piccole cose, di dettagli insignificanti e importantissimi, essenziali, vitali in ogni nostro giorno su questa terra.
Cerchiamo anche di tenerci svegli, di accendere il nostro cervello la mattina, dopo il caffè, per ripeterci fino alla nausea che abbiamo un obiettivo, che senza progetti non si può vivere, che dopo uno ne verrà un altro. Leggiamo moltissimo, la TV è un brutto scatolone grigio che staziona in soggiorno solo per pigrizia, o abitudine familiare.
Mi ricordo quando era appena nata mia figlia. Avevo la certezza che sarei riuscita a superare lo sconvolgimento che aveva portato nella nostra vita di adulti giovani e liberi solo leggendo. Mi ricordo che pensavo a quale libro leggere ancora prima di aver finito quello precedente, per la paura di restare senza. La finzione che ti àncora alla realtà.
Dobbiamo elaborare un pensiero. Dobbiamo. Per vincere l'invisibilità. Per sapere di averlo. Perché pensare è futuro. Io sono iscritta a un dottorato di ricerca senza borsa di studio. Se c'è tanto allarme perché presto i dottorandi e i ricercatori spariranno dimenticati, noi senza borsa questa condizione la viviamo da sempre. Mai nessun distinguo, invisibili. Ma non riesco ad abbandonare.
Si parla di letteratura, e attraverso questa di filosofia della politica, di critica sociale, di storia della cultura. Si parla del mondo di ieri per analizzare il mondo di oggi. Si cerca di interiorizzare categorie che permettano di capirlo, di interpretarlo. Di superarlo. Ne ho bisogno. Non posso fare senza. Mi serve per sopravvivere intellettualmente in questo mondo sempre più gretto. Personalmente ho trovato questo modo, ce ne sono altri.
Per guadagnare faccio l'impiegata con una borsa di studio. Ripeto, di studio. Non sono contata nel personale, quando ci sono solo io è come se non ci fosse nessuno, sono invisibile. Tuttavia ogni giorno apro la porta, rispondo al telefono, rispondo alle mail, e non studio affatto, lavoro. Sono ricattabile, anche se ho capito tutto devo far finta di no e ringraziare per l’opportunità formativa che mi stanno dando.
Per il nido comunale di mia figlia, se non fosse per un altro lavoro saltuario, sarei madre non lavoratrice. Però faccio 36 ore la settimana. Non ho maternità, non godo di un trattamento previdenziale. Non avrò mai un TFR. La borsista non è una madre lavoratrice, però lavora.
Mi ripeto continuamente... questi sono i migliori anni della mia vita...
Il problema più grosso è l'invisibilità. Se sei invisibile non hai prospettive, non hai un futuro. Questo oggi è un problema politico. La politica che tradizionalmente si rivolge a noi, generazione di anime alfabetizzate, non ha capito questo. Noi non siamo una categoria, e non vogliamo forse nemmeno esserlo. Non siamo "gli operai", non siamo "gli studenti" o "i pensionati".
Siamo i precari? Senza dubbio, ma c'è così tanta disomogeneità che come si fa a definire questa una "categoria"? E' molto difficile raggiungerci, parlarci, trovare un linguaggio che vada bene per tutti come per ciascuno. Sappiamo che un obiettivo comune è quantomeno auspicabile, se non necessario, ma non sappiamo come si fa. Nessuno ce lo ha insegnato, e anche adesso chi dovrebbe guidarci è totalmente incapace di vederci per quello che siamo. Se sei invisibile, sei solo.
La questione non è che gli elettori di Berlusconi sono di destra. Anche, certamente, ma il punto è che non si sentono invisibili. Si riconoscono in lui, nei tristi figuranti delle sue trasmissioni televisive, avevano bisogno di questo e l'hanno trovato. Non se lo lasceranno scappare. Si sentono fortissimi. Il nostro avvizzimento è il loro principale alleato. La nostra solitudine, la paura di parlare delle nostre aspirazioni e desideri, l'incapacità di uscire da quelle stanzette, di difendere la nostra identità.
Sono stata cresciuta da un padre di un rigore disarmante, per il quale la logica, la coerenza, la correttezza non sono mai state opzionali. Ora mi sembra di vivere nel mondo dell’assurdo e l’istinto più forte che ho è di fuggire e portare via mia figlia da questo paese senza speranza. E' così faticoso ridisegnare ogni giorno i nostri contorni sempre più evanescenti che ci sentiamo debilitati, deboli, dove invece il paradigma dovrebbe essere "la forza fa l'unione". Questo è il problema di una certa politica, di un certo Paese, nel nostro oggi. Un debole esercito di comparse, quando va bene, di fantasmi quando va male.
Ti sono vicino col cuore, Chiara.
Ti stavo scrivendo un sacco di cose, ma la situazione italiana mi sembra così disperata che rileggendole mi sono sembrate tutte cazzate.
Non ci sono speranze sulle quali fare affidamento.
Forse internet e i blog. Punto.
Se riusciremo a sincronizzarci, dal basso, dalla base, non solo per dire tutti insieme un platonico "vaffanculo", ma per combattere una grande battaglia di civiltà e di dignità, per riprenderci l'Italia e consegnarla ai nostri figli un po' migliore di come è ora, allora la nostra vita avrà avuto un senso. Altrimenti ciascuno di noi resterà poco più che un'aggregazione di cellule umane lasciate in vita solo per produrre e consumare, per arricchire chi ha il terrore della morte e crede di poterla scampare arricchendosi senza limiti e facendo morire prima gli altri, quando non servono più.
Cara posta del Cane: in questi giorni in italia sta succedendo qualcosa di curioso. Dalle pagine dei più importanti quotidiani nazionali di ogni schieramento e padrone per non parlare dell'amata tivvù generalista è sparita l'immagine di Obama! sparita nel senso che se uno fa un giro su quotidiani europei spagnoli, francesi, inglesi o tedeschi noterà che le mosse politiche del nuovo presidente degli USA sono oggetto di attenzione pressochè costante da parte di tutti sia per quanto riguarda la crisi economica sia per quanto riguarda la politica estera.
Questo perchè giustamente si sta facendo notare il "nuovo corso" intrapreso dalla casa Bianca improntato sulla lotta alla disoccupazione e alla crisi nel proprio paese e alla distensione e al dialogo fuori dai confini degli USA! Ora Obama probabilmente non riuscirà a risolvere le migliaia di contraddizioni e problematiche derivategli dal suo ruolo però credo che sia interessante notare il cambio di tendenza radicale (almeno a parole) che sta avvenendo nella politica USA...quindi mi chiedo e ti chiedo per quale motivo dopo aver gridato al miracolo adesso tutto tace! non sarà che l'abbronzato Barack dice cose scomode e opposte a quelle del nostro Minchio Strafalcioni? non sarà che i più strenui e accaniti difensori dell'"americanismo" si stanno mordendo la lingua adesso? toh te la butto lì va...e vo a dormer ades
Giusto per contraddire e confermare il post precednte stamattina repubblica mette l'intervista del nyt a Obama come prima notizia...
vero
Faccio solo numero
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