Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

lunedì 22 dicembre 2008

Se vi capita di incontrare Vittorio Sgarbi ricordategli che...

Se incontrate Vittorio Sgarbi ricordategli che è indegno di ricoprire qualsiasi carica pubblica... (attualmente è siondaco di Salemi, in provincia di Trapani). Le "regole d'ingaggio" vengono direttamente da pieroricca.org
Scrive l'altro giorno il buon Piero:
"Complimenti vivissimi al Leoncavallo di Milano. L’enclave cittadina della sinistra dura e pura oggi ospita Vittorio Sgarbi per la presentazione del suo ultimo capolavoro. (Avrà copiato anche quello?).
Se lo incontrate domandategli qualcosa su questi temi:
- l’accertata truffa aggravata allo Stato (vedi sotto)

- le menzogne e le diffamazioni di galantuomini (come Giancarlo Caselli o il pool di Mani Pulite) a mezzo tv padronale

- aver cambiato circa dieci partiti

- essersela cavata da decine di processi mediante l’uso distorto dell’insindacabilità parlamentare

- aver copiato di sana pianta un libro su Botticelli (vedi di seguito)
(Articolo da Repubblica "La decina di pagine che Vittorio Sgarbi dedica a Botticelli in un volume edito da Skira - e venduto allegato ad alcuni giornali - e quelle che Mina Bacci, storica dell' arte di scuola longhiana, scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel 1964 sono identiche. Parole, virgole, punti, punti e virgola e capoversi. Il saggio firmato da Sgarbi si intitola L' estenuata eleganza di Sandro Botticelli e nel volume figura come "presentazione". Va da pagina 7 a pagina 15". )
Battuta suggerita (da Elia): “che esempio dai ai tuoi figli (non riconosciuti)?”


La "Fedina Penale" di Vittorio, il "truffatore dello Stato"
(fonte: Wikipedia)
Il 7 aprile 1995 lesse al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come killer Leoluca Orlando.
« Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre. »
Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado, ma è intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione.
Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto. Condannato a pagare un indennizzo fissato dalla corte, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte.
Il 14 agosto 1998, dopo la morte di Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante», in quanto «il suicido di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere»;
il 17 agosto, ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede «l'immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio».
Alla successiva querela, l'intervistatore Renato Farina ed il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo;
- Ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio». Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa. Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche", esercitando il proprio diritto di critica (Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini). Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale «criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vittorio Sgarbi imperversa da anni nelle televisioni pubbliche e private grazie alla sua franca antipatia e insopportabile faccetta da sapientino di antica scuola craxiana.

Poco a poco si è fatto largo tra la folla ed è riuscito ad arrivare a ricoprire ruoli politici importanti in quel parlamento piuttosto che in questo comune.

La sua scalata al potere a suon di grida e diffamazioni quindi a suon di reati e azioni truffaldine dimostrano quanto sia importante e strumentale la televisione in Italia...noi gente perbene, noi gente con il senso del dovere, dell'onore e dello Stato siamo stati a guardare tutto questo degrado etico e morale dentro e poi fuori dalle televisioni e abbiamo permesso a gente come Sgarbi di farsi strada nella vita pubblica italiana fino ad imporre uno stile e la sua immagine di fronte a noi spettatori passivi e permissivi...basta e ora di presentare il conto a questa gente...Sgarbi levati dalle palle hai rotto i maroni. Se il posto che ti meriti è la galera perchè sei sindaco di unà città fatti da parte e vergoganti

Anonimo ha detto...

sempre da wikipedia:

Vittorio Sgarbi (nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi; Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, politico e scrittore italiano.

Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali come quella di Milano, dal 30 giugno 2008 è sindaco della cittadina siciliana di Salemi, e da sabato 18 ottobre 2008, collaboratore settimanale per Telemarket.

Dopo una giovinezza turbolenta (partecipò alla contestazione giovanile del Sessantotto tra le file degli anarchici), si laureò in filosofia con specializzazione in storia dell'arte all'Università di Bologna e iniziò ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in Veneto.

Il suo personaggio nacque e si affermò soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a violente aggressioni verbali nei confronti degli altri ospiti. Il suo comportamento lo elevò a protagonista della trash TV, invitato e ricercato dalle emittenti televisive come mezzo per aumentare gli ascolti.

Nel 1989, già incriminato per "interessi privati in atti d'ufficio", assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi (La cena di Emmaus) che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione.

Vittorio Sgarbi è celibe. Convive da diversi anni con l'attrice avezzanese Sabrina Colle. Ha un figlio, Carlo, avuto nel 1988 dal suo rapporto con la stilista Patrizia Brenner. Nel 2003, Sgarbi, ha, infine, riconosciuto spontaneamente una seconda figlia nata nel 2000 da una signora della borghesia torinese. In ultimo, ha rivendicato la paternità di una terza bambina di cui, tuttavia, non ha mai rivelato il nome.

In merito, Vittorio Sgarbi ha avuto modo di dichiarare: «Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all’aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l’obbligo di diventare padre»[1]

Anonimo ha detto...

- Alessandra Mussolini: “E TE STRAPARLI!”
- Vittorio Sgarbi: “Ma chi cazzo sei tu? Capra, oca, ignorante, vai a fare in culo, merda secca...”
- Alessandra Mussolini: “Tu straparli!”
- Vittorio Sgarbi: “Merda secca, hai rotto il cazzo, cretina”
- Alessandra Mussolini: “Ma questo è matto”
- Vittorio Sgarbi: “M'hai rotto i coglioni! Parla per te e non toccarmi, merda! Vaffanculo!! ”
- Alessandra Mussolini: “MA TU SEI MATTO VERAMENTE”
- Vittorio Sgarbi: “M'hai rotto i coglioni! M'hai rott... parla per te! Ignorante e fascista!”
- Alessandra Mussolini: “VAI A FARE IN CULO, NON TI PERMETTERE”
- Vittorio Sgarbi: “Cretina d'un pezzo di merda, FASCISTA!!!”
- Autore: “Rispetto per le donne! Rispetto!”
- Vittorio Sgarbi: “Ma non rompere i coglioni, merda!”

Anonimo ha detto...

TRUFFATORE DELLO STATO, PREGIUDICATO e TRUFFATORE DELLO STATO