L'inizio della fine
(anteprima)
Tana libera tutti...
(Buon Natale Franco... rifletti un po' anche tu va...)
di Lady Badanna Kepansa
(nella foto, mentre giudica la vostra condotta)
Cani amici ben trovati (dobbiamo tornare ad usare il singolare?).
Sarete rimasti almeno in 27?
Comunque vada, bau arf... sniff snifff.. auuuu... grrr... arf...
Ogni tanto ci capita di incontrare e annusare il deretano di qualche lettore affezionato* che chiede lumi circa la recente e reiterata latitanza canina.
Si notava l'assenza?
E l'assenzio?
Così, ci si chiedeva l'altro giorno in stato di trans metafisica da metanolo, insieme a Jebediah Wilson, Masaniello Malaffare, Fiorenzo Maria Bernoccoli e Bartolomeo Zuppa (sciagurato pusillanime di passaggio che ha deciso di unirsi all'allegra combricola, in trans da metanolo, così, per ischerzo).
Eravamo tutti lì, ad arrovellarcelo l'un con l'altro e, alla fine, invece di andare a suonare le pentole sotto casa di Rufus alle tre del mattino, s'è deciso tutti insieme di buttar giù due righe per spiegarcivi meglio. Non potevasi trovare condicio più favorevole della Posta del Cane, la rubrica di autocritica preconfezionata più simpatica del pianerottolo. Per introdurre l'argomento, riportiamo di seguito alcuni dei commenti più recenti postati su questo bel blogghettino (alcune sono citazioni... i commentatori hanno preferito mettere il nome dell'autore invece del proprio... ovviamente...).
Bayazid al-Bistami ha detto: "La conoscenza di Dio (o l'illuminazione) non può essere raggiunta cercandola; tuttavia solo coloro che incominciano a cercarla la possono trovare (13/12/11 15:19)"
Don Juan: Non si diventa guerrieri solo perché non si ha più una grande opinione di sè. Ma il primo passo per diventare guerrieri consiste nel perdere la propria importanza personale. (13/12/11 15:26)
Vladimir Jankelevitch ha detto:
"E' possibile vivere senza la filosofia, senza l'amore, senza l'arte, senza l'armonia; ma mica tanto bene. (13/12/11 15:50)"
Aho ha detto:
"ma che ve siete tutti rincojoniti...ma che muro de cani mo è un covo de frocioni! AHO SVEJJA!!!!" (14/12/11 07:00)
PER "Aho" LA RISPOSTA E' QUI
Cambiare vuol dire cambiarsi
(almeno due o tre volte alla settimana)
Risponde MdC: Siete troppo profondi per le nostre connessioni neuronali. Se dobbiamo dirla tutta, noi altri ci siamo un po' rotti il cazzo... Lo Stato in cui siamo messi (nella duplice accezione di Paese/Nazione e condizione umana), in questo momento non ci permette di avere del tutto chiara la visione d'insieme, la strada da seguire. Che fare? prima di muoversi, meglio capire dove andare. Per rinfrancar lo spirito tra un dilemma e l'altro - ultimamente - ci è capitato di dare un'occhiatina (di sfuggita) al vocabolario e di riflettere sul signficato di due paroline da poco: dovere e diritto.
DOVERE (Dizionario Sabatini Coletti) - "
Legge morale, non necessariamente scritta ma comunque riconosciuta dalla coscienza, che impone di osservare gli impegni che ognuno contrae con gli altri per il fatto stesso di vivere in società" **
DIRITTO (
ibidem)- "
(1) Insieme di principi codificati allo scopo di fornire ai membri di una comunità regole oggettive di comportamento su cui fondare una ordinata convivenza (2) Disciplina che ha per oggetto di studio i principi, le norme costitutive del diritto. (3) Ciò che ogni cittadino può giustamente rivendicare di fronte alla comunità: d. umani, civili, politici"
.
(nelle foto, dall'alto, doveri e diritti dei cani)
"QUELLO CHE DEVO FARE" - Riflessioni (così... tanto per...). Il dovere non è unicamente "una rottura di palle", ma è anche (e soprattutto?) una "legge di coscienza". Il concetto di diritto invece non riguarda solo ed esclusivamente ciò che ci è "dovuto", ma comporta anche la comprensione di "regole oggettive di comportamento su cui fondare una ordinata convivenza". Leggi anche: "non puoi andartene in giro a sparare come un pazzo, fottuto neo fascista del cazzo codardo suicida, merdoso cultore della "morte di sti coioni", miserabile pezzo di sterco, rigurgito più vomitevole della Storia, tu e quelli che - in fondo in fondo - ti comprendono e/o ti giustificano". Il concetto di "diritto" è strettamente connesso a quello di "Giustizia" (ibidem, "Principio morale, virtù, consistente nel dare a ciascuno il dovuto, nel giudicare con equità").
Per certi versi, le definizioni sopra riportate ribaltano il concetto di "diritto" (ciò che ci "spetta") e "dovere" (ciò che ci "scazza"). E allora, vista l'assenza di risposte, poniamo una domanda: se il "dovere" è legge di coscienza, quale mastodontico putridume nascondiamo dentro (ognuno a modo suo)? A che compromessi siamo disposti a scendere - prima di tutto con noi stessi - per eludere ciò che "scazza" e raccattare a piene mani più "ciòchecispetta" possibile (spesso è più di quanto ci spetterebbe). Qui entrano in gioco le viscere. Centro unidecisionale, unidimensionale, unidirezionale, che ispira ogni azione di MdC e di buona parte dell'umanità. Difficile mollare le viscere. Sono comode anche se piene di merda...
Eravamo tutti lì, a pensare come mollare le viscere, in trans metafisica da metanolo quindi, per metà viscere. Non ne siamo ancora venuti a capo. Però siamo riusciti a trovare altre domande. E via così... che ha anche un suo fascino... se proprio vogliamo...
SCUSATE IL FRANCESISMO - Quel "comunista" di
Montesquieu (nella fotina, con la faccia smorfiosa da puzzone francese) auspicava uno Stato in cui "
i buoni principi e non le buone leggi" temprassero/formassero/indirizzassero le coscienze dei cittadini.
Quel Paese ovviamente non è l'Italia. E quei "cittadini" non siamo certo noi. Siamo lo specchio di chi decide per noi. Demandiamo ai "veci" del bar le sorti del nostro Stato.
Domanda: ma in che Stato siamo? Siamo infatti noi a voler così, a dettare la linea di indirizzo. Diritto/dovere: scegliere i rappresentanti "a nostra immagine e somiglianza". E allora, siamo tutti Scilipony. (Scrivente compreso e - a modo suo - primeggiante nel campo della merda). Giunti a questo punto, facciamo davvero fatica ad immaginare il livello di lerciume che incrosta le coscienze degli elettori di Nicoli Cristiani (a proposito... Buon Natale, obeso fascista trafficante di rifiuti).
E allora, ci siamo chiesti: quali "princìpi" muovono la nostra coscienza (individuale e collettiva) al momento della scelta? Siamo ancora così putridi e miopi da pensare di arricchirci alle spalle degli altri, in barba alle regole (= diritti)? E' così forte il Nicoli Cristiani che c'è in noi da pensare che il tornaconto personale (di casta/lobby/corporazione), possa prosperare per sempre a scapito del bene collettivo?
La risposta è dentro di noi, ma purtroppo - direbbe Corrado Guzzanti - "è sbajata".
E allora, avanti così... Confondiamo l'amicizia con lo scambio di favori, quello che facciamo con quello che siamo. E quando si apre il baratro sotto i nostri piedi, preferiamo un appiglio scricchiolante ad un libero salto nel vuoto. Non siamo disposti a rinunciare, vogliamo tutto e crediamo di meritare di più. Anche se poi, alla fine, "tutto" passa.
SPECCHIO RIFLESSO - Tutto scorre (anche "Muro Cani e Nicoli Cristiani" ... endecasillabo!...). Sarebbe preferibile partire da noi stessi, se è vero che cambiare vuol dire "cambiarsi" (ognuno a modo suo, visto che nel mondo non esiste un uomo/donna uguale all'altro/a).
L'utopia della serena convivenza, dell'equilibrio tra diritti e doveri, della Giustizia e dei buoni principi dei cittadini, non sembra male. Probabilmente non la raggiungeremo mai, ma almeno sappiamo quale direzione prendere. Il cambiamento, in tutte le sue possibili accezioni (dalle lenzuola puzzolenti all'espianto dei genitali), non avviene MAI da solo, ma soprattutto va applicato a noi stessi. Comodo è predicare bene e razzolare male. E lì tornano in scena le viscere (nella foto, al Centro, come Casini...). Non se la sentono mai di cambiare, perchè nella merda c'è un bel caldino e, se riesci a farci l'abitudine, smetti di dare troppo peso all'odore e trovi pure qualche vantaggio (l'essere umano si adatta a tutto): il bello di vivere nella merda? Avere il salvagente. Si sta a galla anche se poi, intorno e sotto, c'è solo
merda. Che fare dunque? Continuare a galleggiare?
BAH ...ALA'... LASA STA' - Alla fine: ognuno di noi è quello che VUOLE essere. Sempre Montesquieu: "
Siccome tutte le cose umane hanno una fine, lo Stato di cui parliamo perderà la sua libertà, perirà. [...] Perirà quando il potere legislativo sarà più corrotto di quello esecutivo"***.
Siamo messi bene no? Ecco perchè ultimamente abbiamo un po' mollato le posizioni. Si pensava un po' a cosa fare, a dove andare a finire, quelle robètte lì. Col beneficio del dubbio sempre a portata di mano. Altrimenti se non riusciamo nemmeno a cambiare noi stessi, cosa pretendiamo di cambiare? Diversi nostri aspetti (come individui e come società) devono essere messi in seria discussione. Pare il tempo di rivolgimenti radicali. A cominciare da noi. Se il dovere è coscienza, ognuno ascolti la propria e saprà ciò che deve fare.
L'INIZIO E' LA MIA FINE - Noi abbiamo scelto: il 31 dicembre alle ore 00.00, quando tutti sarete a cazzeggiare e gozzovigliare per la fine dell'anno, MdC pubblicherà il suo ultimo post:
The End.
Al punto in cui siamo, MdC non è un diritto nè un dovere (o almeno non è più sentito così da chi vi scrive...). E' sempre stato un piacere, spesso sulluccheroso, visti e considerati i lettori prestigiosi che hanno posato gli occhi su queste pagine per sentirsi dire in faccia quanto sono stronzi... nèh Rufus? Nèh Adriano? Ma ora non è più così. MdC finisce, ma sia chiaro: nulla verrà cancellato, il blog resterà dov'è, lasciando - fino a quando ne avranno voglia - spazio ai commenti di tutti i Cani, amici, nemici e pure a quelli di Mr Zerbina e Geppe Frottola. E' ora di cambiare, di fare altro. Ogni fine è l'inizio di qualcosa, per ora non abbiamo la minima idea di nulla, ma state certi, vi faremo sapere. Quindi don't worry. Sarà una finale allegro, con le ballerine, il bunga bunga, magari ci beviamo anche un aperitivo insieme e poi andiamo davvero a suonare le pentole sotto casa di Rufus alle tre di notte. Un ultimo atto lungo e articolato (un po' come gli addii al Rsk). Inizieremo il 23 dicembre con una settimana scoppiettante di ricordi e contributi (preallertiamo Maurisio Seimani, Loredano Scellerata Pazzeschi e Cane Poeta Alfieri, Rsk, Oloferne Disgusto, Pier Paolo Scoeggia e chiunque volesse lasciare un messaggio:
murodicani@gmail.com). Magari, se riusciamo, chiamiamo anche il maestro Antonio Merendoni. Quindi: niente muso, parafrasando il cowboy: "E' così che la grande carovana prosegue il suo cammino". Senza Muro Cani e Nicoli Cristiani. Buon Anno Nuovo Franco...
Badanna Kepansa
*(grazie fess... sorry fess... grazie fess... sorry fess)...
** Concezione nord europea di "Dovere". Sullo Zanichelli 2005, pag 592, più "italianescamente" si legge: "(1) Avere l'obbligo di fare una cosa - (2) Essere tenuto a comportarsi in un certo modo per ragioni di convenienza e di opportunità, (3) Ciò che si è tenuti a fare secondo la legge, la morale, le convenzioni. (4) Sentirsi obbligati ad agire". Tanto per tornare sul discorso della "rottura di balle"...
***(libro XI de Lo spirito delle leggi, Montesquieu), Trovato su Wikypedia.