Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

venerdì 28 maggio 2010

Post in ritardo: De Contestazione


...non eravamo lì per loro?
Non sopporto più nulla, ma...
i fischi a"Poltrone&Sofà"

sono da prendere e portare a casa!
(come fece Oscav...)

di Jebediah Wilson

AVVISO AL LETTORE - C'ho impiegato due giorni a scriverlo. E' lunghissimo. Non sei obbligato a leggerlo. j.w.







Contesti il contesto? O non contesti perchè sei lesto? Oppure sei lesto perchè subisci il contesto? O divento vecchio e non capisco? Per quanto mi riguarda, la risposta è sempre: Frisko. Vacca stronza non capisco perchè vado alla commemorazione se poi mi metto a parlare con tutti e non seguo mai un tubo. Starò diventando anch'io schiavo del vernissage? O solo un modo semplice per mettersi a posto con la coscienza?


VIZI PRIVATI E PUBBLICHE TRIBU' - Che palle! (nella foto), sto invecchiando. Non reggo proprio più i pistolotti della gente. A volerla dire tutta: mi fanno davvero vomitare. L' ipocrisia è squallida. Non c'è corrispondenza tra quello che pensano nel loro misero cervello e quello che blaterano in pubblico nelle rare occasioni in cui escono dai loro palazzi. Non li sopporto i pistolotti: quelli dei destronzi che chiedono rispetto quando sono i primi a trattare gli altri come la merda di cane sotto la scarpa e quelle dei sinistri vetero extra large che sfracanano i "cogioni" (per dirla alla Bolanos) tre volte l'anno e poi... puf... spariscono salvo riapparire saltuariamente in qualche manifestazione (ma che sia ben scritto sul volantino che magari finiamo sul giornale) e non parlo del Partito Marxista Leninista che ha tutto il mio rispetto.

So benissimo che c'è gente di sinistra che crede ancora al significato della parola "compagno" e che si fa il culo (se mi spiegate cosa vuol dire mi fate un favore...). Conosco diverse persone, alcuni dei quali ottimi amici miei, impegnati - ognuno a suo modo - quotidianamente sul territorio, a cercare di risolvere i problemi delle persone. Persone vere a loro volta, con cui ho piacevolmente trascorso la vigilia delle commemorazioni in Piazza Loggia. Vomito però al pensiero di una parte di questa sinistra che non è sinistra. Temporanemamente "estrema" (tra virgolette) eppure spesso estremamente "destra" nella propria superficialità. Sono i Pasdaran del casso, rivoluzione macrobiotica, intellettualoidi alternativi (com'ero io a 18 anni..., vedi sotto, ndC). Sono quelli che hanno burocratizzato il Movimento (senza virgolette) nato dal Social Forum di Genova del 2001 riducendolo ad una sorta di club per pochi intimi la cui ragione sociale è: "Ho ragione io e voi non capite un cazzo!" (Detto da un collezionista di sbagli fa girare le palle eh?). A questi dico solo una cosa: gli operai votano Rolfi.

Altri Tempi
Correva l'anno 1994...
OSCAR LUIGI... MICA MERDA - Siccome invecchio racconto storie. Nessuno è esente da colpe - scrivete compreso -, ecco perchè racconterò (a chi ha la pazienza di leggersela) una storia vera di vere contestazioni di finto contestatore borghese del sabato mattina. Mi dà particolarmente fastidio, infatti, il ricordo del 28 maggio 1994. In particolar modo il ricordo che ho di me in quel periodo. Avevo 18 anni ed ero (col senno di poi di cui strabordano le stracazzo di fosse) una bel deficiente, ben al di sopra della media regionale. Molto più di quanto non lo sia adesso. Era sabato mattina e ovviamente quel giorno ero in piazza con studenti, amici dei centri sociali, sindacalisti, cittadini e lavoratori delle fabbriche bresciane (molti più di quanti ce ne siano oggi) tutti pronti a contestare Oscar Luigi Scalfaro, Presidente della Repubblica (a Brescia per il Ventennale della Strage). Non so se rendo l'idea... il Presidente della Repubblica, mica queste quattro mezze tacche scalcagnate, "sfigafascio", ciellini pallemosce, baciapile a manovella, lobbisti dei poveri, fantuttoni poltronari e mastri legaioli della domenica. (Come tutti i vecchi, le cose che ho fatto io sono sempre più difficili di quelle che fanno i giovani d'oggi).

Gridavamo: "Via il Garante dei Fascisti!" dato che qualche tempo prima Scalfaro aveva dato incarico a Silvio, il Nano Puzzolente, di formare il I governo Belfresconi (rovinosamente ribaltato dai suoi attuali alleati). Più o meno lo stesso governo in carica oggi (con un pizzico di zoccole in meno). Mentre fischiavo e urlavo a squarciagola passavano le delgazioni che portavano fiori alla stele dei caduti. Come quest'anno, anche allora, non ho ascoltato quello che si diceva. Chissà quanti come me (oggi e allora)? Al passaggio della delgazione dei parenti delle vittime, però, abbiamo smesso di fischiare. Sono partiti gli applausi per qualche minuto. E poi ancora fischi e insulti e grida e contestazioni (che ad oggi ritengo legittime, ma fuori luogo). In mezzo a questo bordello, c'è una scena che ricordo particolarmente, una scena che rivivo spesso al rallentatore. Pochi secondi fissati nel tempo.

Proprio nel momento in cui i fischi coprivano ancora gli applausi, in quel brevissimo lasso di tempo, in mezzo alla bolgia infernale di pugni alzati e grida di rabbia, il mio sguardo incrocia quello di Dolores Abbiati: incazzatissima! Ci guardava sprezzante, silenziosa, probabilmente incredula e sicuramente delusa. Non si accorse di me (spero...), ma il suo sguardo mi colpì come uno sganassone. Smisi di gridare, tolsi il mio stupido capello (la Foglia) abbassai la testa e cominciai ad applaudire. Mi vergogno ancora. Perchè ci giudicava male? Noi eravamo dalla sua parte! O forse no... non in quel momento? Evidentemente non era il momento, quello delle celebrazioni, per fischi e insulti.

Chi vive a Brescia ed è minimmamente di sinistra, conosce perfettamente Dolores Abbiati (partigiana, nome di battaglia "Lola", sindacalista e poi senatrice e deputata oltre che madre di Dino Greco, ex segretario Cgil e attuale commissiario politico di Prc alla direzione di Liberazione). Una donna integerrima, intelligente, onesta che ha speso "l'intera esistenza di militante comunista in difesa del lavoro e dei lavoratori, dei più deboli e degli indifesi, animata da autentica passione e dedizione ai valori della giustizia sociale, mossa da convinto e disinteressato spirito di servizio verso la comunità" (Corriere della Sera, 12 giugno 2001). Niente a che vedere con le mezze tacche vernissagiste che circolano oggi.

Non condivideva i nostri fischi e il nostro atteggiamento da fighetti alternativi. Perchè contestare il Presidente della Repubblica proprio durante le commemorazioni per poi tonarsene a casa e prepararsi per uscire a far bisboccia il sabato sera? Come se la contestazione di giornata avesse risolto i problemi dello Stato Pduista, Stragista e Paramafioso? Ecco Nel frattempo la metastasi statale si è ingigantita. E noi continuiamo a fare niente.
E' FACILE CONTESTARE MEZZ'ORETTA L'ANNO!

A pochi giorni di distanza non si fece attendere la risposta di Scalfaro ai nostri fischi: "Ho chiesto al sindaco di Brescia quanti voti avessero ottenuto in città i nuovi movimenti. Mi ha risposto: Il 25 per cento la Lega, altrettanto Forza Italia, e non ho chiesto altro. Ma io non ho votato a Brescia... Appartengo ad una generazione che non ha subito il fascismo, e credo di aver fatto una parte del mio dovere. Dico una parte, perché molti altri hanno perso la vita. Le lezioni di democrazia le accoglierò volentieri, con umiltà, da chi ha fatto più di me". [...] "Occorre attenzione, perché le esplosioni in Sicilia e gli attentati nel Casertano dimostrano che c' è qualcuno che crede di poter fare certe cose... Ma non si faccia illusioni, la democrazia respingerà con forza questo tentativo". Qui purtroppo si sbagliava. C'è una buona fetta di questa merda di Stato che respinge sistematicamente la verità, che oscura, depista, inganna, complotta, metteva bombe. Allora come negli anni 90 (come nel prossimo futuro?). E noi continuiamo a fare niente!

Erano passati 20 anni di silenzio e giustizia negata. Oggi siamo a 36. 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18-19-20-21-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33-34-35-36. E nel frattempo, noi abbiamo fatto: niente!

Ed eccoci al 28 maggio 2010 (scrive Mario Pari su Il Giorno): "Nel giorno del trentaseiesimo anniversario, le cronache del nuovo processo riferiscono delle prime domande poste a uno dei cinque imputati. Ieri, nell’aula della corte d’Assise del tribunale di Brescia, è stato interrogato Maurizio Tramonte. Quella che, quando era una fonte dei servizi segreti, era conosciuta in tali ambienti come “Fonte Tritone”, sarà sentito almeno in altre due udienze". [...] Il problema è che ieri, in molti casi sono spuntati gli abituali, per questo processo, «non ricordo». Con una differenza rispetto a chi l’ha preceduto: che quelli erano testimoni, lui, accusato di concorso in strage, rischia l’ergastolo. Nella mattinata di ieri è stato sentito soprattutto sulla genesi dei suoi rapporti con i servizi segreti. E questa è stata la fase in cui tutto è stato ripercorso senza cedimenti della memoria. (un po' come tutti noi..., ndC) [...] "Il presidente della Corte d’Assise Enrico Fischetti ha più volte mostrato impazienza per le difficoltà mnemoriche di Tramonte. E un certo stupore si è colto in aula, quando alla domanda di Fischetti su chi, a suo dire, avrebbe messo la bomba in piazza Loggia, l’imputato ha risposto: «I Gap di Feltrinelli, lo pensavo allora e lo penso anche adesso»." Ma pensa te... è colpa di Giangi. Vergogna!

Perchè scandalizzarsi?

I sediziosi "non contestavano le autorità"

28 maggio 2010 - In molti si sono scandalizzati per la contestazione di cui è stato vittima il povero (si fa per dire) sindaco Adriano Poltrona e il presidente della provincia fantuttone legaiolo Daniele Sofà insieme al rispettivo stuolo di valvassettucci (il vice sceriffo Rufus Sgrufis non c'era perchè non è mica scemo). Dal Bresciaoggi del 29 maggio scrive il bel Varone: "puntuali irrompono gli slogan degli autonomi, accompagnati da musica ad alto volume durante il discorso ufficiale. Nel mirino il sindaco Adriano Paroli e il presidente della Provincia Daniele Molgora quando attraversano la piazza per tornare alla Stele a deporre la corona del Giro d’Italia insieme a due corridori. Intanto il presidente dell’Associazione familiari delle vittime della stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, chiama in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «iscritto alla P2 di Licio Gelli». E chi appoggia il governo della tessera P2 1816? I deputati Adriano Paroli e Daniele Molgora (già sottosegretario fino a poco tempo fa). Chi sta dalla parte della tessera P2 1816? Adriano Paroli e Daniele Molgora e pietoso seguito. E allora non crediate di farla franca. Che ci dimentichiamo chi siete quando celebrate i nostri morti. Perchè dai vostri comportamenti sembra proprio che dei nostri morti a voi non freghi una beneamata fava.

DIVERSI - Costoro, ognuno a modo suo, portano avanti un disegno che - nella pratica quotidiana - nulla ha a che vedere con l'idea di nazione che ebbero i nostri nonni fondatori della Repubblica nata dalla Resistenza e i nostri padri negli anni 60 e 70. Una società onesta, giusta, trasparente, solidale, che difende i più deboli e individua nel lavoro la propria ragion d'essere. la società per cui manifestavano quel piovoso 28 maggio di 36 anni fa. Una società ANTIFASCISTA! Perchè si può essere antifascista e anche di destra (in buona parte del mondo è così).

Tra gli oratori di giornata ha parlato anche lo studente dell’Abba-Ballini, Federico Breda (un heavy metal con la camicia della festa, senza offesa, anzi con grande stima e rispetto... Bravo!). Ha parlato di «Costituzione minacciata di stravolgimenti nei valori fondanti» e della libertà d’informazione che «è anche libertà dai pregiudizi, rende liberi e qualcuno, chissà perchè, vorrebbe limitarla. [...] La storia permette di «capire il sensodelle cose,e andare oltre».«La commozione e l’emotività non bastano più-dice -, il senso di essere qui è conoscere, aspettare la verità giudiziaria». (da bresciaoggi.it). C'è gente che sa utilizzare il cervello.

La classe digerente invece lancia appelli vuoti come l'ideologia che si ostina a sostenere mentre pensa ai voti e alla passerella (in tutti e due i sensi) calpestando quotidianamente con la propria indifferenza e - in alcuni casi - con la propria omertosa connivenza, i valori fondanti di uno Stato che i caduti di Piazza della Loggia (non vittime inconsapevoli) erano lì a difendere il 28 maggio 1974. Ma noi continuiamo a fare niente. E allora beccatevi i fischi direttamente dai beoti che avete contribuito a creare.

Dall'altra parte, però, mi chiedo: che senso ha piombare in piazza con la musica a palla (A PALLA) mentre stanno parlando gli oratori? E che senso ha insultare Paroli e Molgora per dieci minuti davanti alle telecamere e poi svaccarsi a prendere il sole e arrivederci e grazie fino all'anno prossimo? Dove cazzo è tutta questa gente durante l'anno? Mi piacerebbe proprio chiederlo a Umberto Gobbi della Radio, che cazzo di senso c'ha una contestazione di dieci minuti all'anno, giusto il tempo di far fare a quella mezza tacca del sindaco la figura della vittima. Povero Adriano Poltrona, e pensare che lui "voleva capire le ragioni dei contestatori" ha detto.

Scusate...Vomito!

Esattamente come quando leggo le dichiarazioni di Gobbi che - su Bresciaoggi - difende gli studenti: «A loro non interessa contestare le autorità (PEGGIO ANCORA!!!!!!!!!!!! DIO CRISTO! ndC), ma da sempre quando entrano in piazza gridano slogan antifascisti non offensivi per il relatore ufficiale». Ma che cazzo di giustificazione è? La scena migliore ce l'ha regalata un "compagno" ritrovato: Maurizio Margaroli (FI, ora P2l), polemista d'eccellenza e assessore al Commercio del Comune. "Io ero in piazza il 28 maggio 1974 - dice ad un attempato contestatore -, sono più a sinistra di te". Qualcuno lo spieghi al sindaco Poltrona: c'è un comunista in giunta! Il Compagno Margaroli... Bravo!

24 commenti:

LSP ha detto...

Che senso ha arrivare in Piazza con la musica a palla e far casino per dieci minuti? Infatti non ne ha.

Delle diverse volte che sono stato in Piazza Loggia per commemorare la strage, chissà perchè quella che mi ricordo con più piacere è legata ad un incontro serale in realtà molto intimo.
Via le bandiere, via il casino, via gli slogan.
Saremo stati lì in una cinquantina, sotto un piccolo palco allestito davanti alla Loggia.
In un clima molto pacato, sommesso, commosso, lettura di testimonianze, considerazioni, poesie...
Non ricordo ora i nomi di tutti coloro che stavano sul palco, ma ricordo perfettamente una Fernanda Pivano scoppiare improvvisamente in lacrime avvolta dal nostro rispettoso silenzio, mentre esprimeva tutta la sua rabbia per quanto era successo in quella piazza quel 28 maggio e, in generale, per la natura umana che talvolta si mostra tanto irrispettosa della vita altrui.
Appariva vecchia Fernanda su quel palco, vecchissima.
Lo era, del resto.
Ma quanta forza in quelle parole, nei suoi occhi e, sì, anche nelle sue lacrime.

Che senso ha dunque arrivare in quella Piazza con la musica a palla e far casino per dieci minuti?
Infatti, non ne ha. O almeno, dopo quella sera, ho capito che, per quanto mi riguardava, non ne avrebbe più avuto.

PS: bellissimo il post.

Marco Toresini ha detto...

Visto che siamo nel campo dell'aneddottica cito un episodio del G8 di Genova. Ero lì da giornalista al seguito dei bresciani e assistevamo inerti alla distruzione dei black bloc e dei gruppi affini con la preoccupazione (quella della Cgil) di impedire che qualcuno si infiltrasse nel corteo facendolo (come in effetti è successo) travolgere dalle cariche della polizia. In quei frangenti ho assistito alla seguente scena: un giovane stralunato in maglietta nera e fazzolletto sul volto a margine del corteo si rivolge agli operai della Fiom che lo contestano dicendo: "Che cazzo volete? Non sapete che stiamo facendo questo, che stiamo lottando, anche per voi che siete delle pecore...". Lapidaria la replica di un operaio di un'acciaieria bresciana, per nulla intimorito dalle minacce del giovane: "Me egnarese le e ta darese dò sberle sol mus, cretino" (traduzione: verrei lì e ti darei due sberle sul muso, cretino).
Uno sfogo da buon padre di famiglia che in quel frangente era un messaggio di alta politica.
Secondo me esportabile anche in piazza Loggia il 28 maggio scorso.

Gente che mi fa schifo ha detto...

"Onorevole Clemente Mastella, davvero parteciperà alla prossima edizione dell’«Isola dei Famosi»? «Beh... insomma... sì, l’idea mi affascina parecchio».

Parecchio?
«Senta: le sembra così strano? No, dico: qui tutti fanno le cose più folli e io non posso togliermi uno sfizio?».

Lei è stato, tra le altre cose, anche ministro di Grazia e Giustizia di questo Paese. Veda lei se è strano... «Va bene, è strano. E allora? Corro il rischio di sputtanarmi?».

Beh...
«No no, secondo lei corro questo rischio? ».

Sì, un po’. «E allora sa cosa le dico: che preferisco sputtanarmi da solo, così, per gioco e per capriccio, senza aspettare che a farlo definitivamente siano certi magistrati... ». "

Dice, e che c'entra ora Mastella?

C' entra, perchè Piazza Loggia è anche un immane questione di giustizia negata.
E questi sono i nostri ministri della Giustizia.

Maledia Wilson ha detto...

E comunque Mastella si è già ampiamente sputtanato da solo... mi sembra... per cui se ne vada pure a cagare all'isola dei famosi e che un cobra reale gli divori lo scroto mentre caga nella jungla...

His Majestic ha detto...

Non vedo l'ora

Imola dei bavosi ha detto...

Il problema è se sarà lo stronzo di Mastella a divorarsi il cobra.

Dico...potrebbe succedere. Che ne sappiamo noi di cosa caga Mastella?

Jebediah Wilson ha detto...

cazzo non c'avevo pensato... povero cobra!

rsk ha detto...

Tutto bello tutto interessante.
Voglio solo dire due cose: la prima è che contestare è giusto anzi no doveroso e ancor più è giusto farlo di fronte alle istituzioni visto che Piazza Loggia è insieme ad altre 396.000 una testimonianza della triste storia dell'assenza dello Stato in Italia dal 1946 in poi...inutile aggiungere altro. Il problema qui è che da prima di Scalfaro in poi il senso della contestazione in Piazza Loggia è quasi sempre stata fine a se stessa (più negli ultimi anni, siamo onesti) e la dimostrazione è data dal fatto che mentre "noi" contestavamo, alzavamo il volume della musica e urlavamo rabbia addosso allo sceriffo di turno in Italia succedevano un sacco di cose che "non" siamo stati capaci (come sinistra) di gestire...per questo siamo stati e siamo tutt'ora fortemente puniti! (ed è giusto così). Quindi ricapitolando è giusto contestare ma solo se ha un senso e se non si perde di vista la realtà!
La seconda cosa è che comunque la si pensi (destra o sinistra) non è accettabile nè sicuro vivere in un paese "democratico" che ancora non ha saputo scoprire la verità sulla strage di Piazza della Loggia! Se non ci gira il cazzo per cose così non ci gira per niente!!!

TERZA COSA:
Mastella! Isola dei Famosi! coooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa!

Israele per la pace ha detto...

e sono due:
le gatte da pelare per obama bin laden,intendo, adesso diventano due!
porello

LSP ha detto...

Visto quanto scritto da RSK, chiarisco che contestare ed esprimere il proprio dissenso anche per me è sempre giusto.

Solo, non trovo che tutti i modi che esistono per farlo abbiano sempre un senso.
Perchè:
in certi casi si può rinunciare alle belle maniere in nome dell' efficacia.
E questo mi va bene.
In altri casi può non esservi alcuna efficacia, ma il dissenso può esprimersi in modo molto bello e toccante (e mi tornano in mente le lacrime della Pivano).
E anche questo mi sta bene.
Altre volte a me pare invece di vedere che nel "modo" non vi sia nè alcuna bellezza, nè alcuna efficacia.
Nient' altro che autocompiacimento, peraltro fuoriluogo.
E questo no, non mi sta bene.

Mi sembra cioè manchi quella componente di cui scrive proprio qui sopra sempre RSK:
"ricapitolando è giusto contestare ma solo se ha un senso e se non si perde di vista la realtà!"
Mi trovo completamente d' accordo.

Chiuderò perciò con una considerazione, volutamente provocatoria, che sicuramente mi renderà un po' impopolare:
se dopo 42 anni tu ai lavoratori sei ancora lì che gli canti:
"Compagni dai campi e dalle officine,
prendete la falce e portate il martello,
scendete giù in piazza e picchiate con quello,
scendete giù in piazza e affossate il sistema. "
non ti meravigliare, poi, se parecchi di loro ti manderanno energicamente a fare in culo.
Perchè 42 anni sono lunghi, compagno, e se non te ne sei accorto nel frattempo ne è piovuta di merda.
E se non te ne sei accorto forse è che te non c' eri o c' avevi il culo ben riparato.
E allora o ti impari una nuova canzone o te ne stai muto, che almeno eviti di rompere la palle a chi lavora con certe stronzate (scritte, peraltro, da tale Paolo Pietrangeli, che poi è diventato il regista del "Maurizio Costanzo Show").
Così magari ci evitiamo che qualche altro centinaio di lavoratori voti Lega negli anni a venire.
Benvenuto nel 2010.

rsk ha detto...

si purtroppo c'è un sacco di gente che ci ha marciato su sia con gli operai che con i compagni e poi c'è anche un sacco di gente nostalgica che per tirar fuori qualche lacrimuccia si ritrova a cantare vecchie canzoni di una volta che con la realtà non c'hanno più un bel niente a che fare...checce voi fa'!!

LSP ha detto...

...massì, che che poi alla fine chi l' ha fatto per marciarci sopra alla lunga l' ha anche già pagata a caro prezzo, visto che nella maggior parte dei casi è anche politicamente scomparso.

Ed a ricantare certe canzoni con nostalgia non c' è poi nulla di male, se si è consapevoli che appunto di nostalgia si tratta.

Non capisco solo chi continua a insistere pesantemente su certi tasti non capendo che ormai è solo controproducente.
E sia ben chiaro che con questo non intendo necessariamente dire che bisognerebbe diventare tutti più moderati.
Metaforicamente penso alla Londra di metà 70, che una volta esauritosi il tempo in cui aveva un senso mettersi i fiori nei capelli, non ha avuto remore a farsi la cresta e a mettersi a cantare "White Riot".
Intendo perciò quello che appunto hai già scritto te: restare sempre collegati alla realtà che si sta vivendo.
Se no ti ritrovi a spacciare motti ormai obsoleti dei quali non frega più nulla a nessuno.

E comunque "checce voi fà'" me dici..e nniente, che ce posso fà...che poi so io er primo che me voglio annà a rivedè ar Piero che mme canta:
"ahhhhhterremotohohohohuhaohahohah!"
che ce posso fà...

Re Bogia ha detto...

Che belle discussioni. io sono andato a fare u giro in bici. E non sono morto. Questa è la notizia.

W i cani.

Pièro ha detto...

Grazieeeeeeeeeeeeeebbbuonanotte!

rsk-MG ha detto...

testa di cazzo di un jebediah io comunque il tuo articolo l'ho pure riletto non l'ho trovato necessariamente lungo...mi sembra un pò una stronzata quella di dire al lettore "scusa fess" ancor prima di aver fatto la cazzata!!! ta set prope en semiot

Jebediah Semiotson ha detto...

Uh Uh Uh Uh Uh Uh Uh Uh

mi sembrava lungo...

'sto giro però non ho chiesto "scusa fess"

comunque...

scusa fess


PS

Oh ma... 'sti michia di israeliani son delle putride merde.

rsk-MG ha detto...

stai attento che se scoprono che li insulti ti mandano il Mossad

Facci la Mossa(d) ha detto...

lo sapevo che me la tiravi a me...

Diamoci un mossa(d) ha detto...

Comunque:
VERAMENTE DELLE MERDE

l'odisseadeldisilluso ha detto...

Non so...sono molto distante, non solo lontano, ma distante dalle vostre discussioni in merito. E' da anni che purtroppo, forse mio malgrado, mi sento e sono lontano dalla discussione e partecipazione politica. Mi sento un ex sessantottino, deluso nelle sue speranze perche' sprangato ogni volta che ha voluto e potuto partecipare alla contestazione sinistroide....e Genova mi ha ucciso dentro.
Ho sempre vissuto lo scoramento nel vedere tanta gente, troppa, cavalcare l'onda rossa quando cresceva e si schiantava, per tornare il giorno dopo alla routine lavoro-soldo-infelicita'e vestire la maglia della normalita' silenziosa con esagerata disinvoltura.
I contestatori: una parte disordinata, tenace ma cieca, che ha bisogno di connotarsi ed esagerare in nome del presupposto che "bisogna essere contro"...ci vuole. Nel senso che senza contestatori non c'e' movimento politico, non c'e' scossa. Sono favorevole a priori, data la mia naturale inclinazione all'insubordinazione, ma l'obbietto e disobbedisco non possono scadere nel cliche' del deja vu. Leggere di questi eventi rafforza le mie tentazioni, ormai consolidate, a ritirarmi nella mia grigia mancanza di speranza per un cambiamento che non puo' che essere culturale e noi, italiani brava gente, siamo dei pecoroni....anche la pecora nera, che nel gregge si vuol far notare, in fondo resta una pecora.
Ci vuole una camicia nuova!...e se va bene a lui...buona camicia a tutti!

Jebediah Wilson ha detto...

Caro disilluso

Come te siamo tanti. Contestare e' ovviamente una cosa fondamentale. E' il sale della democrazia. Poi pero' e' vero: siamo tutti pecoroni. Contestiamo in branco e abbassiamo la testa in branco.

Non ritirarti. Alziamo insieme la voce. Questo paese di merda sta affondando e dobbiamo fare qualcosa TuTTI. Serve l'apporto di tutti, serve unita' di intenti, determoinazione, voglia bastarda di sfasciare l'impianto clerico mafioso pduista che sgoverna da secoli questo paese. Serve aria fresca e nuova. Magari ripensando a quello che siamo stati, rilfettendo e tenendo per noi quello che serve, quello che c'e' di buono. Per poi... ATTACCARE!

oggi e' il momento. Non rimandiamo ancora. Saluti.

ELSA MORANTE dice ha detto...

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.

N.B.: Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945,
si riferisce a Mussolini, (da www.stopberlusconi.it)

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