Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

sabato 31 ottobre 2009

Accordo all'Ab Plast di Montichiari

I lavoratori della Ab Plast di Montichiari rientreranno al lavoro lunedì mattina. Giunge ieri in tarda serata l’accordo tra azienda e sindacato (Filcem- Cgil di Brescia) sulla ripresa della produzione fino al 31 dicembre 2010. La notizia della firma arriva al termine di 15 giorni di sciopero a oltranza e presidio permanente davanti ai cancelli dell’impianto da parte dei 150 lavoratori dipendenti della multinazionale Hager (wires accessories ed impianti elettrici).

I termini dell’accordo prevedono il mantenimento sia del settore produzione che di quello ricerca e sviluppo all’interno del sito monteclarense fino alla fine del prossimo anno. La notizia è stata accolta con grande gioia dai lavoratori: «La garanzia di un altro anno di lavoro - affermano alcuni -, in un momento di crisi come questo è una liberazione, una vera e propria manna dal cielo».


Nel frattempo però si dovrà affrontare il nodo della ristrutturazione interna. Per questo motivo è stato istituìto un tavolo permanente che resterà aperto fino al prossimo 5 dicembre per definire tempi, termini e modalità della ristrutturazione. Non è escluso per il momento il ricorso ad ammortizzatori sociali.

mercoledì 28 ottobre 2009

Econo...che? C'è altro a cui pensare


Nella mente del Sultano...

Le fabbriche chiudono e la gente resta a spasso. Seguiremo fino alla fine la vicenda delle due aziende di cui abbiamo parlato negli ultimi giorni. Domani su MdC dovremmo avere qualche aggiornamento.

Oggi stacchiamo. La domanda del giorno è la seguente: mentre la Crisi si divora tutto, che fine ha fatto il principale impotente dello schieramento a noi avverso? Che passerà (o - meglio - che passera) nel monotematico cervello? (nella foto in alto, una proiezione olografica dei pensieri dell'Onnimpotente).

Come da sottotitolo, proviamo dunque a calarci per qualche secondo nel magico mondo incantato del Sultano ridanciano più amato dalle sbarbine deficienti: Silvio Scarlattina III, gran maestro di burle e scaccolaggini psichedeliche. Sembra di vivere in un gigantesco flipper. Le immagini si muovono velocemente, compulsivamente: orge... orgasmi... Tarantini (o Tarantino... non ricordo)... Putin fetish con il mitra circondato da schiave lascive e consenzienti (una sembra Alfonso Signorini, ma poco importa)... para bailar la Bamba... giudici comunisti... Tu me fais tourner la tête... figa e ancora figa... poi ancora giudici comunisti... riposino... una spruzzata di giudici comunisti... e infine pompino della buona notte. Che pacchia... Poi, come un liceale sbronzo, guaisce: "C'ho la scarlattina, oggi non posso venire a lavorare". Cosa ne penserà la piccola Brunetta di Montalcino?

Ricordiamoci: quello che ci passa di fronte è reale solo se lo vogliamo. Siamo alla ricerca dell'unico neurone nel deserto delle tartare. Ci troviamo nel nulla assoluto, sotto vuoto spinto. Attraverso gli occhi del Sultano, tutto sembra assumere la forma di Aida Yespica.

Dopo la bella scrofanata con l'amico Vladimiro, pappone extra lusso e gran organizzatore di smaialaggini, il microscopico magnate è tornato a casa bel bello come una specie di don Abbondio in versione hardcore. L'aereo è atterrato, volo... tutto bene, mangiato a sazietà, un po' di turbolenza e poi: condanna in secondo grado per David Mills (nella foto mentre pensa: "Stupid Mr B... fucking italian pizza mandolino ... god damned... What I have done..." ).

Nonostante l'improvviso attacco di scol-rattina, Sbirulino riesce ad intervenire in televisione per la razione mensile di scempiaggini vecchie di 15 anni (Reserva 1996: "Giudici Comunisti"). Piccolo appello a chi gli scrive i testi: sappiamo che i guai son sempre quelli e che c'è poco da fare, ma non sarebbe ora di rinnovare un po' il repertorio?

Di seguito, qualche pillole di invereconda infelicità:

Nell'editoriale sul Fatto Quotidiano di ieri dall'illuminante titolo di "Basso Impuro" (28/10/2009), Marco Travaglio mette tutti in guardia in merito all'ultima temibile "arma segreta" che Paciugoni potrebbe utilizzare per evitare gli ultimi processi "invocando "la seminfermità mentale".

"Dagospia" riporta invece stralci di simpaticissimo gossip direttamente dalla steppa dietro l'angolo: "Gli addetti ai livori - afferma Dago -sussurrano in Transatlantico che il motivo del ritardo di quasi 12 ore nella partenza di Papi Silvio da San Pietroburgo, venerdì scorso, si chiami Oksana. Sarà vero? Ah, saperlo..."

Altro giro, altro regalo... Digitando la parola "trans" sul sito de "Il Giornale" nell'apposito spazio dedicato alla ricerca di articoli, in 0,24 secondi compare questa scritta: "Risultati 1 - 10 su circa 2.160 da www.ilgiornale.it per "trans" con Safesearch attivo".

La parola "trans" compare 2160 volte. In una delle 4 pagine dedicate al "caso Marrazzo" (un uomo devastato, in tutti i sensi) Stefano Lorenzetti, fine esteta e maestro di buon gusto, dà ufficilamente il via all'operazione "Sdoganal IV"... che, in estrema sintesi, attraverso la lente della raffinatezza, si prefigge di esaltare la frenetica vita sessuale del Glande Corruttore mettendola al confronto con quella cupa, sporca e misera del dimissionario presidente di regione da qualche giorno ritirato in convento.

Il succo? Eccone un assaggio: "nel caso Marrazzo siamo al trionfo dello sconcio, a un qualcosa che, avvenendo sui colli fatali, assomiglia maledettamente alla decadenza, alla corruzione e all’immoralità che decretarono il crollo dell’Impero romano d’Occidente. I tempi presenti volgono inesorabili verso il brutto in tutte le sue forme, c’è poco da fare. È un declino inarrestabile fatto di brutte case, brutti monumenti, brutte chiese, brutta arte, brutta musica, brutti film, brutti programmi tv, brutta gente, brutte carriere, brutti amori".

Brutto mondo, brutti giornalisti, brutti capi di governo, brutto tutto... compresi i contoterzisti dalla morale bacchettona...

Io invece me la vedo così

di Lady Badanna Kepansa
(nella foto a lato)
opinionista di punta di MdC

Per sdrammatizzare, cercherò di utilizzare un linguaggio gioviale. Marrazzo m'attizza. Se poi lui s'incazza, per il suo intrallazzo, non lo tratto con disprezzo, se mi (s)piego, non mi spezzo, ma a fatica mi raddrizzo. L'asprezza di tutto 'sto andazzo, mi strizza e sbumbazza come testa di razzo. Comprendiamo l'imbarazzo, di polemiche il codazzo, ha creato del sollazzo pure io - come vedi - me la sghignazzo ... Ma non credo sia un pupazzo, tu, simpatico ragazzo, presidente turborazzo, aspettavi nello spiazzo e pensavi al tuo gavazzo: "tutto il giorno mi strapazzo, c'ho diritto al mio sollazzo" non pensavi (ancora) "mo m'ammazzo". Chi lo vede dal terrazzo filma tutto lo schiamazzo poi, da bravo paparazzo si presenta nel Palazzo, riferisce l'intrallazzo, ti ricatta col pornazzo (e tu denuncialo no?) ...testa di cazzo. Forse avvezzo a quell'attrezzo, applicasti un sovrapprezzo. Ora, oggetto di disprezzo, pensi "non mi raccapezzo" mentre monta già l'olezzo dell'italico malvezzo di mirare la pagliuzza trita di pettegolezzo. Tutti esclaman con sollazzo: "Al governator Marrazzo - bontà sua - glie piace er ..."

martedì 27 ottobre 2009

Muro contro muro. Chi cede per primo?

Dirigenti strafottenti
e ricatti da due soldi

In periodi di merda come quello che stiamo attraversando, si fa davvero presto a ricattare le persone. "O mangi la minestra (di merda) o salti dalla finestra (nella merda)". La responsabilità civile del fare impresa, (la boiata dell'etica del management) non esiste e forse non è mai esistita.

I dirigenti a cui ieri era stata data la possibilità di varcare i cancelli del'impianto oggi si rifiutano di presentarsi "fino a quando non cesserà il clima di illegalità - dicono - del presidio"... Illegale non pare il termine corretto.

Quarantotto croci di legno (nella foto sopra) campeggiano davanti ai cancelli a ricordare i licenziamenti "mirati" in una fabbrica in cui molti problemi personali si legano a doppio filo con i problemi generali: occupazione, crisi, famiglia, mutuo, figli da crescere e altre "stupidaggini" del genere.

Per la Rothe Erde di Visano, come per altre decine di aziende in questa dannata provincia di Brescia, sono ore davvero difficili. Si parla di una fabbrica dove i "single" che si aspettavano la lettera di licenziamento sono rimasti sorpresi e amareggiati nell'accorgersi che colleghi più anziani (ma non troppo), sposati e con figli, a 6-7 anni dalla pensione, erano stati inseriti nella lista (di proscrizione) della mobilità.

Quali criteri sono stati adottati nella scelta dei soggetti da licenziare? I sindacati hanno annunciato di volerli impugnare. Nei prossimi giorni ve lo faremo sapere. Sarebbe interessante esaminarli e magari scoprire che alcuni interrogativi possono trovare risposta. Dalla dirigenza provengono solo minacce più o meno velate. "Guardate che se andate avanti così i tedeschi hanno già fatto sapere che possono tranquillamente produrre cuscinetti volventi in Germania". Come dire: "Comportatevi bene e lasciateci fare come vogliamo altrimenti chiudiamo baracca e burattini". Bel ricatto del cazzo.

Nel frattempo:

[dal Bresciaoggi di oggi] - Si profilano le prime divisioni tra i lavoratori della Rothe Erde - metallurgica Rossi di Visano. Mentre prosegue il presidio con sciopero ad oltranza contro la decisione dell’azienda di licenziare una cinquantina di addetti, comincia a vacillare il sostegno di parte dei dipendenti. Ieri è giunto in redazione un comunicato dei «dipendenti non aderenti allo sciopero» che sostengono di rappresentare il 40 per cento degli addetti. Da un lato sottolineano la loro «totale solidarietà - si legge nel testo - ai lavoratori oggetto delle lettere di mobilità», ma dall’altro chiedono «alle organizzazioni sindacali e alle Rsu, il diritto di aderire allo sciopero o di dissociarsi liberamente e, eventualmente di poter entrare a lavorare». Non si fa attendere la replica del sindacato. Secondo Francesco Mazzacani (Fiom - Cgil) «tutti hanno avuto modo di esprimere la propria opinione durante le assemblee di fabbrica. La maggioranza dei lavoratori ha scelto - dice - per lo sciopero ad oltranza. Ragion per cui si dovrà rientrare in fabbrica solo dopo l’annullamento delle lettere di licenziamento». Leggeremente diversa la posizione della Fim-Cisl: «per quanto ci riguarda - afferma il delegato di zona Flavio Baldassare - lo sciopero continua, ma deve essere garantita, ai lavoratori che non lo condividono, la libertà di entrare».

La situazione si complica dunque in vista del prossimo consiglio di fabbrica (la data precisa verrà stabilita nei prossimi giorni) in cui dovrebbe essere fatto il punto della situazione e richiesta ai dipendenti della Rothe Erde le linea da seguire nel prossimo futuro.

Per ora pare tutto fermo: muro contro muro. Da una parte, la dirigenza che si dice convinta di poter resistere a lungo, anche qualche mese, al presidio e non sembra intenzionata a riprendere le trattative, dall’altra i lavoratori e i sindacati che non possono accettare le lettere di mobilità decise «unilateralmente dall’azienda» e pretendono (per chiarire il tono: PRETENDONO perchè ne hanno diritto) il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Impotenza dell'ideologia

di Rufus Bloody Cherry

Il momento non è dei migliori. Stamattina i rappresentanti delle Rsu hanno comunicato il proprio disaccordo con quanto sopra riportato, ribadendo quanto espresso dalla Fiom e sostenendo di aver lasciato - a chi lo desiderasse - la possibilità di entrare a lavorare. Nessuno si è comunque presentato al lavoro.

Si vive giorno per giorno. Fino a quando resisterà il presidio? A quando il tempo della trattativa? Quando le parti ricominceranno a discutere? L'inverno è alle porte ed è difficile pensare di riuscire a resistere fuori dai cancelli per più di due mesi (i dirigenti hanno affermato di poterlo tranquillamente fare). Non serve un accordo?

Una multinazionale come la Thyssen se ne frega dello stabilimento di Visano. Ne può aprire uno quando e dove vuole. Non aiuta - è opinione dello scrivente - l'atteggiamento ostinatamente ideologico e quindi assolutamente poco pratico dei sindacati (uno a caso? La solita Fiom) che sembrano quasi più interessati a cavalcare la protesta (aumentiamo le tessere?) che a trovare una reale soluzione per garantire la perdita del minor numero di posti di lavoro. Perchè questo - sia chiaro - è inevitabile. Qualcuno resterà a casa (sicuramente non tra i dirigenti digerenti, tutti a casa sì, ma temporaneamente, belli come il sole, al caldo ad aspettare). Qualcuno resterà a casa. Si tratta solo di capire chi può permetterselo.

Fabiolino, ma che casso set drè a dì?


ovvero:
RAPPRESENTATI
DA FABIO ROLFI
da "Quibrescia.it" - Pochi giorni fa c'è stata la prima riunione del direttivo dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Lombardia. L’assemblea, che si è svolta a fine settembre a Milano, ha eletto il nuovo presidente, Attilio Fontana, sindaco di Varese, e ha nominato anche i componenti del direttivo regionale il quale, durante la prima seduta ha indicato i componenti dell’esecutivo. Brescia sarà rappresentata dal vice-sindaco Fabio Rolfi (nella foto, costernato per essere stato dilatato da quei cattivoni di MdC). "Far parte dell’esecutivo regionale" - ha spiegato il vicesindaco Pistolino - è un’occasione importante per far sentire anche la voce di Brescia nel panorama delle comunità locali. Il ruolo di Anci Lombardia, dovrà essere quello di rappresentare a livello nazionale le richieste e le aspettative dei comuni lombardi in un contesto storico di estrema importanza come quello attuale, che vede l’attuazione del federalismo fiscale".
FEDERALISMO FISCALE??? Ma sei proprio sicuro, Fabiolino? Noi non ci eravamo accorti di nulla... Esprimiti meglio... se ne sei capace... in alternativa usa la clava sul tamburo

"Licenziati senza criterio"

Dirigenti o Digerenti?

Non bastasse la stra cazzo di crisi economica, ora pure i micro dirigenti locali, per farsi belli agli occhi della casa madre (la tristemente nota Thyssen Krupp) sparano a caso lettere di licenziamento.

E' questa la vicenda della Rothe Erde (218 dipendenti) di Visano (2000 abitanti) in provincia di Brescia. La solidarietà di MdC va ovviamente ai lavoratori che ora sono tutti uniti e compatti fuori dai cancelli. Speriamo in bene. Ad oggi, 48 lavoratori hanno ricevuto una lettera di licenziamento (in tutto ne sono previste 55). Come se non bastasse cominciano a circolare le solite voci (vere o false che siano) aumentando la tensione tra i lavoratori. Alcune di queste "voci" riferiscono che il dott. Andaloni (dirigente dello stabilimento per conto Thyssen) sarebbe intenzionato a chiudere il reparto "montaggio" per esternalizzare la produzione in una ditta vicina (guarda caso di sua proprietà...). Ne gira anche un'altra, secondo cui sarebbero già pronte altre 50 lettere. Risultato? Sul lungo periodo quasi 80 persone riuschierebbero il posto. Vero o falso? La dirigenza tace.

Così, una ditta che lo scorso anno ha chiuso con utili da 4 milioni di euro e aveva investito in macchinari per decine di milioni mirando aui 300 dipendenti, all'improvviso cambia strategia puntando al taglio indiscriminato dei posti di lavoro senza riucorrere agli ammortizzatori sociali e senza cercare l'accordo con i sindacati. Complimenti... che strateghi... La dirgenza non commenta. Ieri i colletti bianchi sono stati cacciati a male parole dal presidio. Serve un passo indietro per farne due avanti.

da Bresciaoggi del 21 ottobre 2009


Amarezza, rabbia e preoccupazione. Dopo il mancato accordo tra sindacati e dirigenza e le prime lettere di licenziamento, davanti alla Rothe Erde-Metallurgica Rossi (ThyssenKrupp) di Visano (220 dipendenti in cassa integrazione ordinaria da febbraio 2009) scatta la mobilitazione e il presidio. L’azienda, che produce cuscinetti volventi di qualità, ha fatto partire le lettere di licenziamento. Fino ad ora ne sono arrivate 33 su 55 previste (45 secondo l’azienda). «Si tratta di un caso unico in provincia di Brescia - lamenta Diego Saccani, Rsu aziendale -. È stata aperta una procedura unilaterale senza applicare i criteri nella scelta dei dipendenti da mettere in mobilità».
Così le lettere sono arrivate a dipendenti invalidi, ma anche a padri di famiglia con 28 anni di lavoro alle spalle e 7 dalla pensione. Ieri mattina, una cinquantina di lavoratori affollava l’area di fronte ai cancelli della fabbrica che dovrebbero restare chiusi fino a lunedì (i dipendenti sono in cassa integrazione fino al prossimo 5 dicembre). Se la situazione non dovesse migliorare pare difficile parlare di riapertura dell’impianto di Visano la prossima settimana.

«TENGONO i figli e lasciano a casa i padri - spiega Riccardo Romano, 51 anni, dipendente Rothe Erde da 15 -. Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità all’azienda: l’anno scorso abbiamo firmato il rinnovo del contratto in anticipo, nel 2008 l’azienda ha chiuso con un utile netto di 4 milioni 800 mila euro. Oggi vengono licenziati i dipendenti senza far ricorso agli ammortizzatori sociali di cui dispone il sistema italiano».

In grande apprensione anche il giovane Saverio Cavallari (32 anni) che lavora nello stabilimento visanese da 12. Undici anni fa (dopo solo un anno di lavoro alla Rothe Erde) ha perso l’uso di una mano che è rimasta schiacciata tra gli ingranaggi dei macchinari, «ieri (lunedì ndr) - racconta - mi è stato dato il ben servito».

Giuliano Boldrini (56enne, addetto del settore montaggio da 13 anni) ha ricevuto a casa la lettera di licenziamento ad un anno e mezzo dalla pensione: «Sono tornato in azienda per avere spiegazioni dai dirigenti che non mi hanno degnato di uno sguardo - racconta -. Non mi aspettavo un trattamento del genere».

SE I DIPENDENTI lamentano la mancanza di criteri nella scelta degli esuberi, la dirigenza preferisce non commentare o spiegare le proprie ragioni «per non alimentare ulteriori polemiche». È preoccupato Carlo Calamita, 48 anni, 30 dei quali trascorsi nella fabbrica di Visano, a cui mancano ancora 7 anni prima della pensione con una figlia a carico e un mutuo da 650 euro al mese: «Ho sempre lavorato in questa azienda, la mia è la fascia d’età più critica, chi mi potrebbe mai assumere?» si chiede.

Mauro Ramelli (44 anni, operaio Rothe Erde da 28) non ha ricevuto la lettera di licenziamento, ma presidia i cancelli della fabbrica in solidarietà con i colleghi: «L’atteggiamento della dirigenza non è comprensibile - dice -. Dobbiamo ancora terminare la cassa ordinaria, la crisi non andrà avanti in eterno, è necessario trovare un accordo perchè non possiamo continuare così».

(Tutte le foto sono dell'agenzia FOTO LIVE)

giovedì 22 ottobre 2009

Padanian demens


Il Profondo Nord Crolla
E la Lega? Se ne frega

In provincia di Brescia (il motore del motore d'Italia?), lo scorso mese di maggio la Cassa integrazione era al + 500%. Serrande abbassate per le ditte italiane ed ora ci si mettono pure gli stranieri a chiudere le loro imprese. Ne citiamo solo due: la Rothe Erbe di Visano (220 dipendenti - Gruppo Tyssen Krupp o Tyssen Krucchi) e la Ab Plast di Montichiari (150 dipendenti - di cui 56 precari - della francese Hager).

Persone lasciate sole. La politica locale (qui comandano Pdl e Lega) se ne frega. I sindaci stanno chiusi nei loro uffici, "non è mica di nostra competenza" dicono e poi c'è da vigilare sui negher no?

Si fanno i complimenti da soli. Il presidemente della Provincia di Brescia Daniele Molgora (gran Fantuttone, nella foto mentre si chiede chi glielo ha fatto fare) finge di stanziare fondi e poi scompare. Non è mai nel suo ufficio: "parte il lunedì e torna il venerdì" fanno sapere alcuni suoi stretti collaboratori. Tanto per quel che serve. D'altra parte essendo pure sottosegretario all'economia ha il suo bel da fare. Nel frattempo crolla tutto. Ecco cosa succede nel feudo leghista di Munticiar (Montichiari) governato dalla legaiola Elena "Himmler" Zanola.


da Bresciaoggi del 23/10/2009: «Non siete solo numeri, questa è una grande famiglia» avevano detto più volte i dirigentti della Hager, multinazionale francese specializzata nella distribuzione dell’energia e nella realizzazione di accessori di cablaggio e interruttori.Ora i 150 lavoratori (56 dei quali precari) della Ab Plast di Montichiari (nella foto sopra i lavoratori del presidio, ndC) che dipende dal colosso francese sono a rischio. Dal 16 ottobre, dirigenti, operai e interinali (italiani, francesi, africani) sono tutti in sciopero con presidio permanente (a turni di 3 ore) di fronte ai cancelli del sito produttivo monteclarense. Appeso alle inferriate, un cartello segnala le ore non lavorate: 9120 alla mezzanotte di ieri.

TUTTI DELUSI, arrabbiati, increduli di fronte alla decisione inattesa della casa madre di chiudere lo stabilimento e trasferire tutto nell’Est Europa. Tutti intenzionati a bloccare l’uscita dei prodotti (si chiamano «wiring accessories», interruttori di accensione e spegnimento delle luce) contenuti nel magazzino della Ab Plast.Pare siano molto richiesti dal mercato francese e tedesco. Per questa ragione la multinazionale - che sta esaurendo le scorte nel nord Europa - è interessata a trattare rapidamente la riapertura (temporanea?) dello stabilimento. «Ci siamo sempre resi disponibili ad accogliere le richieste di aumento di produzione. Lo scorso mese abbiamo addirittura ricevuto una bottiglia di vino come premio di produttività. La nostra azienda è in attivo e gli ordini non mancano» spiega Giancarlo Bonadies, progettista di 35 anni con due figli a carico. «Ora - prosegue - c’è solo delusione e amarezza».

IL RISCHIO DI CHIUSURA è alto, ma i dipendenti sono decisi «a vendere cara la pelle» fino in fondo, fino a discutere i termini di un’eventuale chiusura applicando tutti gli ammortizzatori sociali .E pensare che solo 7 anni fa - quando Bonadies ha cominciato a lavorarci - la ditta bresciana contava solo una decina di dipendenti.Oggi i primi a rischiare sono gli interinali e i lavoratori a tempo determinato come la giovane Ilaria Damini (gap leader) ventenne con due anni e mezzo di contratti Hager alle spalle e «la promessa di assunzione entro il 2010 - racconta -. Ora essere fuori dalla fabbrica non è una bella sensazione. E pensare che stavo pensando di andare a vivere da sola».Tra i dipendenti ci sono pure 7 cittadini francesi che hanno accettato (su proposta della casa madre) di trasferirsi in italia. Tra questi, Manu Vassard 38enne responsabile dell’ufficio qualità, da 4 anni a Montichiari (da 15 dipendente Hager). «Ero felice di lavorare per questo gruppo, una volta la dirigenza aveva un altro atteggiamento nei confronti dei dipendenti. Da quando i figli di Hager sono subentrati nella gestione dell’azienda le cose sono cambiate». La grande famiglia non più quella di una volta.

I politici legaioli sono troppo occupati a discutere delle candidature alle prossime regionali o, in alternativa, a scegliere nuove location per i simpaticissimi cartelli in dialetto. Negli ultimi 6 anni la Provincia di Brescia ha speso oltre 300 mila euro per i segnali in "lingua originale". A Munticiar - tanto per citare il Comune della Ab Plast - pur di difenderci dallo straniero, lasciano scappare anche le multinazionali.



Alla Lega...
importa 'na sega

La merda camorrista ringrazia

La Faminghia *

Quei bricconi del Clan "Demente Mastella" ne hanno combinata un'altra (nella foto sopra, il gran visir di Ceppaloni con signora in esilio).
Da Repubblica.it: "Secondo la procura di Napoli, all'Agenzia regionale per l'ambiente le assunzioni clientelari, messe nero su bianco in un file, sono state per lungo tempo la norma. Nell'inchiesta sono indagate ben 63 persone (25 le misure cautelari), ma il provvedimento più eclatante assunto dal gip è il divieto di dimora in Campania e in sei province limitrofe (Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza) per la presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, leader dell'Udeur, ex ministro ed attuale eurodeputato eletto nel centrodestra".

Tra le altre cose si legge: "Alcune segnalazioni venivano inviate via fax dal politico "di riferimento". In altri casi il curriculum sarebbe stato scritto a matita proprio dal politico. L'elenco dei presunti sponsor vede in testa con 100 segnalazioni l'ex assessore regionale Udeur Nocera; poi a seguire i nomi di T. Barbato (43), Fantini (36), Giuditta (35), C. Mastella (26), Enrico (17), S. Mastella (12). Tra gli altri nomi di politici locali e nazionali più noti figurano anche Bassolino (2), De Mita (2), Pecoraro Scanio (1), Sales (1)". Il resto dell'articolo qui

Un colpetto al centrodestra e uno al centrosinistra. Avanti così che andiamo bene. La Camorra ringrazia (nella foto a lato, un paio di affiliati al Clan dei Casalesi riposano dopo una proficua giornata di lavoro). Da quelle parti (come da queste), la criminalità organizzata sembra aver scelto da tempo la via del dialogo bipartisan ("la politica non mi interessa" pare abbia sussurrato dalla galera Sandokan Schiavone, gran pezzo di merda). Consueta domanda finale: l'Arpa-Lombardia è diversa? E la politica locale? Ai lettori (8?) l'ardua sentenza.

(* nota per il simpatico critico Aldo Grosko: il sottotitolo è un gioco di parole: famiglia + minchia, (in dialetto siciliano: "minghia") = Faminghia. Non saprei... forse è un po' azzardato... dici che si capisce? Attendiamo impazienti la quotidiana critica costruttiva. Chissà a quale simpatico """"giornalista"""" vorrà paragonarci 'sta volta... Feltri? Belpietro? Lebowsky? O Jackie Threehorn?)

mercoledì 21 ottobre 2009

Sgagnega 'l Co - Speciale "Posto Fesso"


Non è obbligatorio dire stronzate
di Mauro Oronzo Bastiancontrario

"MdC conferma la teoria secondo cui: più cazzate scrivi più gente ti legge". Così, ieri pomeriggio, un collega giornalista, ha inserito Muro di Cani nell'affollato novero dei blog "stronzo-cazzieri" (posto che peraltro ci spetta di diritto). Chissà che ne pensano i nostri (7) lettori?

Ebbene a conferma di tale manifesta genetica deficienza, a costo di risultare impopolare, MdC si schiera apertamente a favore del lavoro precario, contro le promesse di un futuro stabile offerte da Paolino Paperino e dal compare Silvio Bassotti (nella foto sopra, mentre si fregano il portafogli a Vicenza).

Con il solito tono da peccatore contrito, Giulio CL ha voluto sbracare: "Non cvedo - ha detto - che la mobilità sia di pev sè un valove. Pev una stvuttuva sociale come la nostva, il posto fisso è la base su cui costruive una famiglia. La stabilità del lavovo è alla base della stabilità sociale". Gli è subito corso dietro (come una mosca appresso al carro del letame) anche il Mini Tiranno dall'esaurimento imminente, riguadagnano così lo 0,00025% dei consensi tra le giovani precarie a cui aveva consigliato - per porre fine ad ogni problema occupazionale - di sposare il di lui figlio Dudi.

Non si fa attendere neppure la temibile replica di "Omnia" Marcegaglia (nella foto, poco prima della dose quotidiana di antirabbica). La tuttologa del mercato libero (a parole), dopo aver espresso un'opinione inutile su: crisi globale, risanamento dello stato, debito pubblico, prodotto interno lordo, Predappio inferno lardo, postura eretta, serial polizieschi americani degli anni '70, corretta angolazione dei seni, formazione dell'Inter, teoria del Big Bang, taglio dei capelli di Gasparri ("Sembra un cretinetti" pare abbia detto... pare, ndC), densità della crema al mascarpone, puzza dei calzini, macchie di sugo sulla canotta e dopo aver pubblicato l'edizione critica all'opera omnia di Julio Baptista (scambiandolo per il ben più modesto Pier Luigi) è intervenuta anche sul tema del "posto fisso": "nessuno - ha detto - è a favore della precarietà e dell'insicurezza in un momento come questo, in particolare. Però noi siamo per la stabilità delle imprese e dei posti di lavoro che peraltro non si fa per legge". m.o.b.

Tutti a far finta di crederci
e nessuno che ci dica "come fare"...

La Repubblica fondata sull'ignoro

lunedì 19 ottobre 2009

La Posta del Cane - "Eresie"


Che paese di merda...

Cani amici, dopo le sterili polemiche sui calzini portate avanti dallo scrivente, riprende con veemenza canina, come fulmine tra le chiappe, o uragano tra i corbezzoli, la spassosa rubrica della Posta del Cane che tanto successo ha mietuto e mieterà (???). Oggi ci scrive (direttamente da un paese democratico) una vecchissima conocenza del blog, L'Eretico (nella foto a lato, si fa chiamare così perchè gli si erige) che pone un interessante quesito sul concetto di "realtà". Ecco la letterina (datata 16 ottobre 2009):

"Cara Posta del Cane,

affido a voi questo sfogo piuttosto disordinato e umorale. Stamattina il mio giramento di palle é al 400%, ma in un certo senso anche la mia speranza. La deriva cesariana di Berlusconi é ormai senza freno, e non é certo una novità in un panorama che ci ha da tempo abituati a non stupirci più di niente.
I corifei mediatici del sovrano lo stanno annunciando con maggior veemenza da un paio di settimane, dalla sentenza sul Lodo Mondadori (tra l'altro sentenza civile di primo grado) in una escalation di toni violenti, di appelli al plebiscito, di richiami enfatici a concetti vaghi e artatamente messi sul tappeto dall'agone politico, nel consueto registro qualunquista e populista che arriva efficacemente al cuore, o meglio alla pancia, di quel "popolo" che tanto volentieri si fregia del marchio della "libertà" (dico marchio non a caso). Cose note. Cose nostre.

Leggo stamattina il corsivo di Gabriele Villa sulla puntata di Anno Zero andata in onda ieri (va beh, é il Giornale, direte voi) e capisco che la realtà, semplicemente, non esiste. La cosa non stupisce più, ma dovrebbe indignare ancora, e soprattutto dovrebbe indignare tutti. Ieri sera ho visto un Bersani cazzuto. Se non altro, una volta tanto, qualcuno che ha parlato alla mia di pancia.

A un certo punto ero cosi' contento, nella mia ingenua e un po' ebete sorpresa, che ho chiamato Jebediah Wilson (in tariffa internazionale su cellulare, badate bene) per condividere la mia gioia con un uomo che amo. Basta con "il principale esponente della coalizione avversa", con "i care", "we can" e cazzate varie. "VOI, VOI, VOI !!!"
Finalmente un bel "j'accuse" chiaro e netto.

Sempre pensato che questi piacentini sono gente tosta. I richiami al pericolo di spaccare i blocchi della democrazia dovrebbero essere condivisi da TUTTI. "Attenzione, qui si stanno picconando alcuni muri maestri della casa comune - dice Bersani - e, una volta buttati giù quelli, non ce n'é più per nessuno". Caro, liberatorio, catartico Bersani.

Naturalmente, dall'altra parte, non davano segno di capire di cosa si stesse parlando, e quindi pronti via con la solita sfilata di interruzioni, sgrammaticature, interiezioni dialettali, tutto il repertorio della volgarità e del qualunquismo più becero degli ultimi 150 anni di storia italiana, in risposta alla pacatezza di chi, come Curzio Maltese, rivendicava legittimamente, di fronte a queste bestie, la propria professionalità, con un linguaggio appropriato al mestiere che fa e alla posizione che ricopre.


La volgarità di chi (a lato, un esempio in versione Fonzarelli, ndC) é talmente conforme alle logiche consortili di una parte del sistema mediatico, e talmente avvezzo ai concetti del proprio mondo mentale fatto di manicheismi "ad usum Delphini", che non riesce proprio a concepire che possa ESISTERE un modo diverso di fare informazione. Ecco, tutto riconduce in continuazione al principio di realtà, che l'onda lunga del berlusconismo ha minato e indebolito in modo gravissimo.

Nella scala di valori del Popolo della libertà le istituzioni sono qualcosa di astratto e lontano, relegate al mondo delle Idee, e dunque percepite come un intralcio ozioso al dibattito sulle "questioni vere" che questi figuri pretendono di sollevare.

Il discorso sulle istituzioni é un lusso che piace ai cenacoli intellettuali della sinistra, dei giudici, dei poteri forti governati dall'Internazionale comunista, cosi' lontani dal buon senso pragmatico e accessibile al comprendonio del popolo che lavora.

E allora, come fai a spiegare la pericolosità delle mazzate ai pilastri della democrazia a qualcuno che ha abdicato completamente al senso di responsabilità individuale, in favore di una più rassicurante e illusoria delega ai miraggi dell' autoritarismo home-made?


Come fai a far capire che le lusinghe del modello berlusconiano riguarderanno sempre, necessariamente, una ristrettissima oligarchia e non saranno MAI estendibili a quella larga manica di macachi (nella foto) che coltivano l'illusione di diventare predatori immortali per luce riflessa del Leader?

Come fai a spiegarlo a qualcuno che, da almeno quindici anni, é addestrato all'annientamento sistematico di tutti quegli strumenti dialettici e culturali che dovrebbero essere alla base del confronto intelligente in una società civile, fino ad arrivare alla più pericolosa espressione di degrado che si possa immaginare, e cioé la perdita della capacità di indignarsi?

Il fatto che Emilio Fede possa andare in onda, in un telegiornale nazionale, e dire quel che ha detto di Roberto Saviano, é inaudito. E' inaudito il fatto che minimizzi la portata della REALTA' (un intellettuale italiano minacciato di morte per aver sensibilizzato le coscienze di TUTTI rispetto alla REALTA' della mafia) dimensionandola a misura della sua scala di valori, tarata sui soldi.

Perché di questo e solo di questo, si parla nel regno dei berlusconidi. Dire che Saviano "ha preso i bei soldini" é una bestemmia. Tutti dovrebbero rigettare una simile blasfemia, a destra, a sinistra, in Confindustria come in Vaticano. Se non ci si indigna per questa roba, allora si sta dalla parte della mafia. Tant'é... Personalmente mi chiedo spesso da che parte sto, lo dico senza civetteria.

Ogni volta che mi adagio in un comportamento omissivo. Ogni volta che sono cinico in senso vero, e cioé quando penso che le cose non possano andare diversamente da come vanno. Ogni volta che mi dico che la speranza, come il degrado, é un movimento fisiologico di ogni società.


Sinceramente Vostro,
L'Eretico"

La risposta, purtroppo, è affidata per ragioni di stronza par condicio a Pasquale Kashkalasino (nella foto), deputato medio del Pdl. Eletto per meriti speciali (in "non è ben chiaro cosa") alla Camera dei Deputati, consapevole di dovere tutta la sua fortuna alle mattane di Re Silvio, Kashkalasino cercherà di controbattere e di far valere pacatamente le ragioni del Pdl.

Risposta di MdC: "Sei il solito Comunista!!! basta!!! Sempre con le stesse storie. Le avete fatte anche voi quelle cose lì, non mi ricordo quali, ma le avete fatte. ah se le avete fatte ah sì eh... E poi... ma va là... e anche ..."voi le avete fatte, non certo noi che stiamo dalla parte della libertà" ... voi... la sinistra... sì ... la sinistra è invidiosa perchè non vince le elezioni... e poi... usa i giudici che sono di sinistra... non tutti eh... qualcuno... una minoranza potentissima ... noooo... zitto... lasciami parlare adesso... VOI SIETE stati... voi comunisti con 40 anni di governi comunistcattolicosocialist e tangentopolist... eh??? Tangentolpoli come la mettimao? L'avete creata VOI per distruggere l'immafgine dell'Italia... Come tutta sta buffonata della Mafia... che poi... anche Saviano... con tutto il rispetto... la smetta di fare la vittima... sempre a tirar fuori sta menata del perseguitato e che mi vogliono far fuori ... tutto sto clamore attorno a sta cosiddetta "Mafia" che poi... che sarà mai ... c'aveva ragione Lunardi - che tra l'altro vive nella camera a fianco -: si dovrà pur imparare a conviverci con 'sta benedetta Mafia... che poi sempre a usare tutte 'ste parolone tipo: "Mafia"... E... e... ehm... INVECE VOI insieme a quel ladro di De Benedetti, state sempre lì a tirarle fuori e... e... ad attaccare da tutte le parti con i vostri poteri occulti e mediatici il Presidente Berlusconi... che ha superato oggi il 248% dei consensi è più perseguitato di DIO ed è stato da poco eletto da una giuria "73enne più giovane del mondo" ... e... e... ma va là ...e... uno come Di Pietro mi fa orrore... e ... mmm... ehm... e... e... D'Alema vai in barca... e... e... ma qual è quella che non ricordo mai? ... ah sì: ... sempre a parlare di fatti privati voialtri... e... e... ma cosa volete saperne... e... e... ehm ... ma cos'è che manca ancora?... ah sì... Comunisti.".
p. k.

sabato 17 ottobre 2009

Damned Extreme Emoscion

The Hot Power of the Heart
All'Ideal Standard tutti daccordo:
"Quei ragazzi spaccano culi"
(Metaforicamente parlando...)



"Ehi... quel sassofonista ha la barba spaziale"/
"Ehi... quel bassista calvo è totalmente privo di freni inibitori"/
"Ehi... quel chitarrista segaligno grattugia note a ripetizione pur senza avere la parrucca"/
"Ehi... quel batterista palestrato è politicamente (s)corretto grappa"/
"Ehi, ma quel tizio ubriaco con la labirintite è obeso, come riesce a reggersi in piedi?"
Sono gli unici apprezzamenti non ricevuti dai saddamned (la band più ipercalorica dei dintorni, composta unicamente da satrapi bastardi) al termine del "Laiv Sciò" fuori dai cancelli dell'Ideal Standard di via Milano (nella foto sotto, il presidio), la storica fabbrica bresciana (ormai prossima alla chiusura?) in lotta da diversi mesi per la salvaguardia di 130 posti di lavoro.

Dal Bresciaoggi del 14 ottobre apprendiamo: "Durante l’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo Economico, il sottosegretario Stefano Saglia, oltre a caldeggiare all’azienda una sensibile riduzione dei tagli prospettati, ha proposto la realizzazione della piattaforma logistica del gruppo (soluzione utile a salvaguardare i posti di lavoro in città) nell’area della Piccola velocità destinata ad accogliere il futuro Centro intermodale. Un’idea sulla quale l’azienda si è detta disponibile ad approfondimenti. Questa sera le novità emerse saranno al centro dell’assemblea in fabbrica dei lavoratori, che ieri hanno ricevuto la solidarietà del leader Cisl, Raffaele Bonanni. Il prossimo 22 ottobre nuovo incontro - decisivo - al ministero con Saglia". Sarà interessante capire il peso reale della politica di fronte alle intenzioni delle multinazionali di prendere e andarsene fuori dalle balle. Vedremo...

TORNANDO ALLA SERATA - I lavoratori in presidio permanente (a cui va la solidarietà di tutto il gruppo e di MdC, per quel che può valere...) hanno accolto calorosamente i cinque debosciati psyco blues che hanno leggermente modificato una scaletta (ormai trita e ritrita) innestando un paio di pezzi nuovi, emozionando ed emozionandosi (tanto da dover cambiare continuamente il pannolone del cantante fregnone Little Tony Bogia, il primo da destra nella foto sopra).

NON SOLO CUORE - Un'ora e mezza di grande rockkarolla con picchi psyco killer ed entusiasmi crescenti tra i 30 (?) presenti. Onde sonore che partono dalle viscere, passano dal cuore, sconquassano il cervello e ritornano alle viscere, sopportate e supportoate con grande cuore - quello sì - dai lavoratori del presidio e dal solito gruppetto di irriducibili amici "dannanti" (uno/a deve addirittura ancora nascere ed era presente... fate voi) a cui vanno gli immensi ringraziamenti della band per la capacità di resistere al freddo polare di questo ottobre bielorusso temporaneamente prestato al putridume padano.

COLPISCE PIU' DI ALTRE la nuova hit del gruppo: "Worried" scritta in punta di penna dalla punta di diamante della band: Mr Frisko (nella foto, "A tratti, da solo, il 50% dello show" ha affermato il caporedattore di MdC Taddeo Brognoli di Rebongia). Musicato dal quintetto (Friskanza/Petonelli/Camuzzi/Sgabello/Bogia), il pezzo si è insinuato tra le sinapsi dei presenti come una vipera tra le sterpaglie. "Pochi si sono accorti di una cosa, rapiti com'erano dalle preziose notarelle ghiacciate profuse dalle casse dei dannati - ha commentato il Bogia, dopo essersi risvegliato ricoperto di vomito azzurro evidente segnale di problemi renali -: abbiamo manipolato e modificato per sempre le vostre convinzioni sull'universo mondo".

Gli amici del presidio hanno filmato qualche momento della dannatissima esibizione che speriamo di poter proporre - a breve - ai lettori di MdC (ci chiediamo: sarete almeno 16?).

Dopo il concerto, spazio alle solite sbeasade smargiassone (trad: bevute, tracannaggini) culminate con un'illuminante rivelazione: Lemonsoda e Braulio (nella foto in tutto il suo splendore targato Francesco Peloni). Ottimo cocktail serale, terribile scassa budella con annesso brain storming il mattino successivo. D'altra parte, si sapeva:

di sera... saddamned...
di mattina... ciarpamned
(senza pudore)

giovedì 15 ottobre 2009

Pillolone per Mafiopatici


Ancora il ponte? Ma non è un po' stretto
Per coprire tutti i guai del Bislusco?

di Jeremiah Wilson Morales
(figlio illegittimo dell'internato Jebediah
e di Eva Goldòn Morales, pornostar cinovaticana)

Qualcuno spieghi al Sovrano che la foto riportata sopra non è reale. O Silvio, si chiama rendering, ti hanno fregato... non esiste. Vatti a fidare dei leccaculo. Comunque se serve a distrarre l'attenzione generale dai guai dell'Imperatore Paciugoni (nella foto con la ciucca, mentre intona il nuovo "Inno al Ponte di Messina (Denaro)" written&composed by Mariano Apicella) allarghiamolo pure. Lo stretto. Chi l'ha detto che deve essere stretto? E che siamo pezzenti del Burkina Faso? Qui non si bada a spese, d'ora in avanti si chiamerà Slargo di Messina (Denaro). E poi perchè proprio Messina? Con tutto quello che è successo... Facciamolo partire da Piombino. Lo Slargo. Il Ponte sullo Slargo di Piombino.

Viva il Barolo.
Dopo aver tirato fuori la solita spacconata edilizia da Bar dello Sport, il Decadente Satrapo venuto dalle nebbie ha trovato anche il tempo di appartarsi - in ricordo dei vecchi tempi - con la sua geisha baffuta preferita: il Leader Massimo dei Minimi (nella foto mentre telefona allo psichiatra per chiedere se - con tutti i soldi spesi in sedute terapeutiche - sia davvero il caso di riallacciare i rapporti con l'ex amante nano dopo essere stato sedotto, deriso e abbandonato più volte).

Bicamerali in vista? Non ti basta mai, vero Massimino? Continua così che ci fai sempre ridere tanto tanto tanto tanto che ti spaccherei la testa con una mazza ferrata. Come sempre, galeotto fu Gianni Letta... nel senso che ha fatto da tramite tra i due... (sempre a pensar male, giustizialisti che non siete altro)... Ah quanto è bravo Gianni Letta... Uh ma come è simpatico Gianni Letta ... Oh ma è quanto è dotato Gianni Letta.. Ma come fa ad essere così bravo? Ma va a caghèr...

A proposito di comportamenti mafiosi, stamttina il giornale britannico "Times" ha accusato i servizi segreti italiani e il governo Berlusconi di aver pagato delle "mazzette" ai capi taliban in Afghanistan per evitare attacchi terroristici alla base di Surobi, 65 chilometri a est di Kabul. Secca replica del ministro della difesa Kestrazio La Russa (nella foto, mentre guarda i soldati sotto la doccia): "Sbombardade il Daims" (il messaggio in codice è ancora al vaglio degli esperti).

Tornando nel Paese che mette in discussione la scorta a Roberto Saviano (l'ha suggerito Emilio Fede?), sulle pagine de "Il Giornale" di famigghia, prima di prendere la leptospirosi, leggiamo l'ennesima sleppata di chiappe dal titolo: "Quelli che volgiono uccidere Berlusconi". Eccola:

"Lui, giovane promessa del Pd modenese, deve averci dato dentro col Lambrusco. O forse è soltanto fulgido esempio dell’escalation dell’antiberlusconismo in salsa democratica. Così, Matteo Mezzadri, cresciuto a pane, politica e aceto balsamico, l’aceto l’ha messo pure sul web. Sulla sua pagina Facebook ha buttato giù due righe: «Ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?». Testuale. Della serie: cercasi killer per far fuori il premier". prosegue qui.

Se serve una mano...

Ch'aggia'a fà pe campà

Tanto per non parlare sempre della solita merdaglia , ecco una notizia di precariato estremo made in USA [da Repubblica]:



"In America rischia di diventare, se non un mito per i giovani in cerca di occupazione, un punto di riferimento. Dan Seddiqui (foto sopra) ha svolto 50 lavori in altrettanti Stati americani in 50 settimane. Il 27enne ex analista finanziario, aveva un debito di 150mila dollari dopo aver completato il master di Economia all'università. Rimasto senza un dollaro e senza casa, Dan è stato in cura da uno psicologo (pagato dai genitori), poi ha deciso di reagire combattendo la crisi globale e la sua bancarotta personale viaggiando in giro per gli Stati Uniti e stabilendo questo curioso record: 50 lavori diversi in altrettante settimane".

A saperlo prima ci si poteva organizzare e far sposare al buon Dan una delle belle e ricche figlie di Belfresconi...

Un'ultima Cosa - Se ne avete le palle piene della storiella del Ponte sullo Stretto di Messina (Denaro), delle bugie di Sciatto Sbeffeggioni, di quanto è bravo Gianni Letta, dei ritorni di fiamma di D'Alema, della Crisi economica mondiale, degli "Sbumballamendi" di Kestrazio La Russa, del Times, del precariato, della Camorra, della Mafia, del futuro che non esiste più, della monotona vita del serial killer, del nepotismo di Muro di Cani che fa scrivere i figli di Jebediah (in terapia) e di tutto quel cazzo che vi pare, non perdetevi d'animo, smettete di correre, fermatevi, rilassatevi e pensate: c'è sempre chi sta peggio.


Un esempio?
I saddamned


udibili dal vivo e sottotitolati alla pagina 666 di Malevideo
in "Laiv Sciò"
al presidio Ideal Standard
in via Milano a Brescia,
Venerdì 16 ottobre, alle 21.30

(Lo spettacolo verrà annullato solo nel caso in cui la proprietà decida di lasciare la fabbrica dove sta e mollare 'sta cazzata della delocalizzazione. "In questo caso - fa sapere il gruppo - saremmo pure contenti di non suonare e tracannare obesamente birra per tutta la serata... solo in questo caso però eh...").

mercoledì 14 ottobre 2009

Fondamentalismo

DAI TALEBANI AI TALEBINETTI

di Oloferne Disgusto
Salam Aleikum, mein Fuhrer. La micro cellula talebana del Pd, Paola Binetti (nella foto sopra, con il burka nel cervello), stracazzo di catto-medievale modello "Inquisizione Spagnola" ne ha combinata un'altra delle sue, confermando la teoria politica che vuole le radici del Pd (-l) ben piantate nel vomito, nel nulla o - se preferite - in un gigantesco "je ne sais quoi".

Probabilmente Paolah Binettallah pensa di vivere in Iran (così vicino all'Italia nell'elenco alfabetico dei paesi del Mondo). Sta di fatto che, al termine di un periodo in cui si è cercato a tutti i costi (alla maniera maccheronica e fallimentare della servile destra italiana) di cancellare il principio di uguaglianza dalla Costituzione, questo ributtante esempio di suora mancata, ha pensato giustamente di schierarsi dalla parte dei garanti dei privilegi e dei sostenitori dell'impunità votando secondo coscienza contro la "legge Concia", una norma sull'aggravante omofobica a tutela di gay, lesbiche e trans - eccone il testo - in vigore da tempo immemore in qualsiasi paese in grado di definirsi minimamente democratico.

Il problema non è - solo - numerico (anche il Pdl si è diviso). Il testo si è arenato sulla pregiudiziale di costituzionalità avanzata dal Mullah Piercasinando (nella foto, mentre ammette le proprie colpe).

"Io c'entro", bello slogan.

[Da Repubblica]: "La maggioranza ha votato l'incostituzionalità del provvedimento dopo essere stata sconfitta sul tentativo di rinviare tutto in Commissione. La pregiudiziale di incostituzionalità, sollevata dall'Udc, ha ricevuto 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti. Decisione che ha aperto una scia di polemiche tra maggioranza e opposizione, ma anche nello stesso Pd". [...]

Planet Earth, please help us: invades Italy

Lo stesso Parlamento che ha cercato più volte di propinarci il Lodo Alfano (e rendere un solo cittadino "più uguale" degli altri di fronte alla legge), dichiara incostituzionale un provvedimento che dovrebbe invece tutelare i sacrosanti diritti di una minoranza (tra gli altri, ricordiamo quello di girare per strada senza essere sprangati o presi a bottigliate in faccia).

Nel frattempo, due giovani gay vengono aggrediti a Canicattì e - questo è davvero il colmo - il governatore della California Terminator II (nella foto tratta da Atto di Forza, in evidente difficoltà), firma un provvedimento con cui viene istituita una giornata in ricordo di Harvey Milk, icona dei diritti dei gay e primo omosessuale eletto a una carica pubblica negli Usa ucciso da un consigliere comunale di San Francisco nel 1978. Non solo: il Cyborg Austro Californiano ha anche deciso di riconoscere le nozze gay se celebrate in altri Stati (un referendum votato in California il 4 novembre 2008, le aveva abrogate ).

Morale? Siamo più ottusi di Schwarzy

Dice Franceschini: "C'è un serio problema di permanenza della Binetti. Non votare questi provvedimenti significa non riconoscersi nei valori del Pd". La replica della deputata: "Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato" (riportatela a casa, sganciatela su Kabul e risolviamo il problema, ndC). Per Ignazio Marino quello della Binetti è un atto grave: "Che partito e che opposizione può promettere chi permette a Binetti di continuare a sedere nei banchi del Pd, votando con la destra?".

Semplice: una strenua opposizione di destra.


Gossip - Incredibili rivelazioni dal direttivo Pd
Gargamella:
"Ero gay, ma ora sto con la Binetti"


Una relazione confermata con Puffo Vanitoso, il più "fru fru" del villaggio, e poi la svolta. C'è voluto il coraggio di Paola Osama Bin Etti, travestita da Puffo Travestito (variante transgender della più avvenente Puffetta) per ottenere il miracolo. Da queste parti la chiamano già Madre Pia ('n der c...). Grazie all'aiuto di Joan e Solfami ("insieme a caccia di briganti nella città blu"), la Condottiera Crociata con il burka nel cervello è riuscita - in una sola notte - a mutare l'orientamento sessuale del temibile mago puffofago. "Dall'omosessualità alla pedofilia il passo è breve - sottolinea Osama Bin Etti -. Non potevo permettere che un uomo del calibro di Gargamella, proseguisse sulla strada del peccato". Detto, fatto. Dopo aver preparato una pozione ad alto contenuto testosteronico con chiome di Belfresconi, peli di Rolfi e occhi di Storace, la fondamentalista eterosessuale del Pd si è introdotta nottetempo nell'antro dell'inconsapevole Gargamella. Sfruttando il travestimento da Puffo Transgender, Bin Etti si è infilata di soppiatto tra le coltri polverose del talamo gargamellare. Quattro moine da nulla e poi "zac-treks-sglosh": mega clistere del magico intruglio redentore. Sulle prime Gargamella si è detto incredulo: "Pensavo di amare Puffo Vanitoso più di ogni altra cosa, ma Paola mi ha aperto gli occhi e ha cambiato la mia vita. Ora mangio particole del '700, mi arrapo quando sento l'Angelus e non vedo l'ora di andare a Lourdes con i lebbrosi... quante piaghe da medicare". Ah... l'amour.