Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 21 luglio 2011

Genova, P.le Kennedy, 21 Luglio 2001 (ore 16 circa)

FASCISMI e SFASCISMI
"Avanti! Andate avanti con le mani bianche”
Dopo 10 anni siamo sempre qua
di Rsk
A pochi giorni dal ritorno comincio a incazzarmi seriamente. Per chi come me era andato a Genova innanzitutto per capire prima ancora che per manifestare è stata senza alcun dubbio un’esperienza indelebile. Me ne torno decisamente fiero di aver manifestato e ingenuamente soddisfatto di quello che ho vissuto e fatto. La mia Genova Libera è stata un rimestarsi di emozioni continue un’avventura decisamente formativa o ricostituente: non è più tempo di rinchiudersi nel nichilismo e nella autocommiserazione politica post-ideologie. E’ ora di rialzare la testa, donne e uomini di questo marcio paese, se ancora non avete il culo decisamente sprofondato nelle poltrone e la mano saldata al telecomando. Il GSF è un grande movimento, mai visto in passato, trasversale, difficile da gestire e per questo ingenuo e indifeso, non ci sono più di mezzo ideologie contrapposte che evitano la coesione di persone e figure così politicamente diverse tra di loro.
Non ci sono più obiettivi distanti e diversi da perseguire. Per questo è stato possibile portare a Genova trecentomila persone (250mila per la questura), per questo è stato possibile assistere nella settimana di svolgimento del GSF a numerosi forum e gruppi di discussioni informativi e propositivi nonché importanti testimonianze di chi viene dall’altro mondo e vive nell’altro mondo…tutto questo non è passato, non è stato detto…
A Genova c’erano i manifestanti le forze del (dis)ordine e i mezzi di (dis)informazione. Ai primi è stato tolto il diritto e la libertà di esprimere un dissenso. Ai secondi è stato permesso di fare quello che volevano, creando un clima che (per la mia tenera età) solo al cinema avevo vissuto (vedi Missing su tutti) e di usare indiscriminata violenza di ogni tipo fino ad uccidere un giovane ragazzo incazzato sì, ma che forse non pensava di vivere in uno stato così, fin troppo chiaramente, antidemocratico da permettere ad un altro ragazzo di sparargli due colpi di pistola centrandolo con uno di essi in piena fronte da una distanza di cinquanta centimetri.
Ai terzi è stato permesso di fare quello che ormai sono da tempo bravissimi a fare: disinformare.

CREARE SPETTACOLO - Tra una tetta e un sedere, la testa spaccata e sanguinante di un giovane povero cristo ci deve essere stata benissimo. Poi i filmati: chissà che bellezza mandare e rimandare “l’atroce sequenza” con quei ravvicinati doppi colpi di pistola: “li avete sentiti vero…no…beh allora aspettate che dopo il servizio sulla foto di famiglia dei G8 ve li facciamo risentire…”.

Quello che appare ormai chiaro a chiunque voglia far funzionare il cervello è che questo governo di centro destra non si è fatto nessun problema ad utilizzare metodi chiaramente fascisti, da vera e propria dittatura militare, pur di permettere che gli otto grandi mascalzoni gongolassero sulla bontà dei buffet e la bellezza del panorama di una Genova di cartapesta ricostruita come nelle peggiori telenovelas brasiliane.
Decine sono le testimonianze di persone che si sono ritrovate con la testa rotta semplicemente per aver cercato di far valere un diritto costituzionalmente riconosciuto: manifestare pacificamente il proprio dissenso e urlare il proprio bisogno di diverse prospettive per il futuro. Comunque la si pensi non si può permettere che, in uno stato, che da decenni ha voluto sconfiggere e cacciare il regime totalitario di Mussolini, coloro ,che dovrebbero difendere tutti i cittadini, si schierino con violenza repressiva dalla parte di chi vuole comandare in qualsiasi modo e ancora oggi si dichiara fiero di vivere in un mondo più sicuro…più sicuro per lui di certo.
Non per me, non per chi come me ha cercato di manifestare pacificamente malgrado la tensione crescente e l’oppressione ossessiva degli elicotteri e dei reparti antisommossa…
Il GSF ha fallito proprio lì dove si gioca e giocherà le carte migliori del proprio futuro: non è riuscito a portare al di fuori di una città senza testimoni oculari l’immagine di un movimento incredibilmente in crescita propositivo e democratico. I “nemici” da combattere sono molto più furbi preparati e si fanno certo meno scrupoli pur di evitare che queste azioni di dissenso democratico e pacifico abbiano risalto e facciano breccia nelle menti e nei cuori di chi si è assopito di fronte al televisore.
In futuro il GSF dovrà avere a che fare con tutto questo e con cose ancora peggiori ma sicuramente conscio dell’esperienza acquisita a Genova. Lo Stato è responsabile di aver da una parte represso con durezza e dall’altra di aver lasciato che poche centinaia di teppisti, che non reputo ne considero anarchici , entrassero a Genova con l’intento di spaccare tutto senza nemmeno avvicinarsi alla famigerata zona rossa.
Lo Stato è responsabile di aver dapprima concordato con il GSF i percorsi e i corretti svolgimenti delle manifestazioni pacifiche e dimostrative (tutte) del Venerdì e della grande manifestazione del Sabato e poi rimangiarsi tutto e compiere veri e propri agguati ( vedi Tute Bianche) e assalti indiscriminati su persone indifese (vedi corteo delle Donne ). Lo Stato è inoltre responsabile di aver creato un esercito uno stato di guerra temporaneo e di aver armato giovani militari di leva lasciando che si trovassero in situazioni critiche e di tensione tali da “giustificare” la perdita del controllo. I miei occhi non potranno più guardare allo stesso modo al domani e “Genova per me” non è più la stessa città. Io credo nello stato di diritto e nella democrazia. In un giorno di sole, insieme a trecentomila persone come me per un lungo infinito attimo ho capito cosa vuol dire non essere un uomo libero.
GSY - RSK



32 commenti:

MdC ha detto...

non dimentica

Film Ora o mai più ha detto...

Film che testiomonia nei suoi passaggi finali le torture subite dai giovani rastrellati a Genova nel lager del Bolzaneto.

i giorni della storia ha detto...

ricordo quei giorni così lontani e così vicini! Tutta la bellezza di Genova svanire in un attimo, una pasta al pesto in una trattoria, Verde Fazzollo, il passaggio in macchina di un compagno incazzato e talmente assorto nei pensieri tragici di quei momenti da non accorgersi che l'autoradio era sintonizzata sulle ciacolatorie di RADIO MARIA: "Radio Maria si impizza da sola P...a Ma...na!!!"...la notte in bianco parlando di politica e partecipando...il sabato mattina, dopo l'omicidio di Carlo, la tensione prima della manifestazione e poi la Banda..."Seguiamo la banda!", mentre esplodevano i primi lacrimogeni e le forze del disordine, deliberatamente, creavano il panico...poi la fuga dalla città e la sensazione ancora prima di essere arrivati a casa e vedere le sconvolgenti immagini della Diaz, di essere stati sconfitti.
Poi un'estate bruciata rapidamente impiegata a passare il tempo a spiegare a tutti quello che VERAMENTE era successo a Genova!!! tra rabbia e rassegnazione...Settembre era vicino e un altro giorno di sole come tanti, come il 21 Luglio, l'11 SETTEMBRE sarebbe arrivato presto...cambiando tutto, per sempre!

ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta ha detto...

...e quei cazzo di elicotteri!!!

Zigo ha detto...

Io ricordo solo un idiota che si scaglia contro una jeep della Polizia con chiari intenti bellicosi. Poi si becca una pallottola sparata da un carabiniere bambino che si stava cagando addosso e, per magia, diventa un eroe per genitori e amici che fanno finta di non considerare la sua azione da violento. Io mi ricordo questo e mi ripugna vedere la sua foto su questo blog.

Maratona ha detto...

e allora vattene un pò affanculo!

miprendounacuccianelcanile ha detto...

...Io, nel "mio infinito attimo", quel giorno ho capito cosa significa essere libero, appena prima che qualcuno mi costringesse a capire che non potevo esserlo e che in fondo non lo saro' mai (nichilismo traumatico post genovam...tuttora persistente...il sintomo principale è l'apatia politica, interrupta talvolta da qualche sfogo e ritorno di fiamma...perche' la brace sotto sotto prima o poi si attizza...basta che soffi il vento giusto).
Un libero, autentico, homo politicus che voleva esprimere il suo profondo dissenso verso i potenti, gli allora autoproclamati dominatori del mondo/impero: "voi G8 noi 6.000.000.000!". E non ero solo in questo delirio pretenzioso di onnipotenza politica o semplice ricerca di uno spazio per il mio diritto di parola e il loro obbligo di ascolto: c'erano migliaia e migliaia di persone che per altrettante migliaia e migliaia di motivi diversi erano li' a disturbare la tranquillita' dei discorsi degli 8 grandi sul futuro di tutti ...talmente grandi che nessuno di noi li ha visti. C'erano tutti insieme a noi quei giorni. Proprio tutti...a parte gli "etichettabili" (la benvoluta triade negri, froci e comunisti, c'eran religiosi, umanisti, anarchici, cristiani, lavoratori, pretacci e suorine, immigrati, pensionati, studenti, casalinghe e scusate se dimentico altre categorie) c'era tanta, tantissima, "gente" che non aveva un appellativo o un distintivo. Ma soprattutto NON C'ERA nessun partito politico..la politica non faceva parte del concetto di social forum, (idem per i black sbok). La politica a Genova aveva perso il treno...ed è la stessa politica che ha per - messo sullo stesso treno quei bruti dei bric&sblock (...a noi, chissa' che brutte facce che c'abbiamo, c'hano perquisito alla stazione di partenza). La Politica aveva capito in ritardo quanta gente aveva mobilizzato l'ideologia del social forum, squisitamente pacifista e per la prima volta UNIVERSALE (nel senso della sua rappesentativita' e degli obiettivi del bene comune) e suo malgrado quindi GLOBALE (per queste sue caratteristiche la considero fortemente rivoluzionaria).
E la stessa politica ha voluto, portato, preparato e istigato alla violenza tanta forza dell'ordine, ma tanta, ma cosi' tanta che nessuno ne ha mai vista...non esagero.Di cosa avevano paura quelli che suppostamente eran li' a rappresentarci...a parlare per noi, a decidere per noi? AVEVANO PAURA DI NOI! della forte unita' della grande molteplicita' del SF.
Legittimo chiedersi se fossero li' sentendosi un potere in se' o un potere politico democratico e illegittimo è stato l'uso e inaccettabile l'abuso della forza pubblica.
Ma la violenza piu' forte e dolorosa è venuta nei giorni/mesi successivi quando è stata negata ogni verita' nella rappresentazione di cosa era accaduto. Politica e forza pubblica inter-nazionali a braccetto con mass media internazionali e nazionali (il Potere delle moderne democrazie) hanno (eli)minato il GSF(*), l'hanno fatto saltare in aria, atomizzando le cellule di una nuova rivoluzione.
Alla cattiveria brutale della violenza fisica indiscriminata tipicamente fascista o da medioevo, si è aggiunta quella morale, della Bugia di Stato, con un revival delle atmosfere dello stile anni '60-'70.
Il risultato di questo frullato: senso di impotenza, frustrazione, rabbia, tristezza, insofferenza, dolore...come davanti alla morte.
A Genova è morta una rivoluzione. A Genova hanno ammazzato anche me.


(*)= genova social forum e non Gay Seimani Froscio...)

Per Zigo, in Zigo, dietro a Zigo (analmente) ha detto...

tu di Genova ricordi solo quell'immagine perche' non ci sei stato. O se c'eri eri un celerino di quelli che ringhiavano quando passava il corteo e facevano il verso del maiale. Tu non hai visto. Non hai avuto paura...non sei stato terrorizzato, non hai avuto traumi. Hai visto quello che ti hanno voluto far vedere (1 immagine milioni di volte) e hai tratto la tua bella e disinteressata opinione da menefreghista. Hai tutto il tempo di informarti se vuoi e per un poco possiamo aiutarti...se poi non ci vuoi dar credito, torna a guardare i tuoi programmi preferiti...e buonanotte!

Long way from home ha detto...

Sono passati 10 anni. Già all'indomani di quei tragici giorni di luglio del 2001, insieme ai genitori di Carlo avevamo chiesto verità e giustizia per quel corpo disteso sull'asfalto di piazza Alimonda, per quella giovane vita spezzata da due colpi di pistola sparati da quelli che dovrebbero essere i tutori dell'"ordine". Verità e giustizia avevamo anche chiesto per le centinaia di donne e di uomini che in quei giorni furono malmenati, massacrati, umiliati da quelli che dovrebbero essere i tutori dell'ordine.

Sono passati 10 anni ma di verità ne sappiamo poca e quasi esclusivamente per merito della controinformazione, mentre di giustizia non ne abbiamo avuta neanche un po'.

Amareggia ma non stupisce che, nel Paese noto in tutto il mondo per le sue stragi impunite, funzionari di Stato riconosciuti colpevoli di azioni aberranti nei confronti di cittadini inermi non ne rispondano ma continuino a vestire una divisa ed anzi, in molti casi, abbiano ottenuto promozioni; suscita indignazione ma non stupisce, in questo sfortunato Paese, che un omicidio consumato su una pubblica piazza da appartenenti alle forze dell'ordine possa essere archiviato senza processo. E sorprende forse qualcuno il fatto che chi in quei giorni assunse nell'ombra una sorta di direzione politica delle forze dell'ordine, sieda ancora in parlamento? Che ricopra una delle più alte cariche dello Stato? che possa addirittura essere considerato un interlocutore credibile anche da una certa "sinistra"?

D'altra parte questo è il Paese in cui, di finanziaria in finanziaria, si ruba ai poveri per dare ai ricchi, il Paese in cui morire sul lavoro non fa più notizia, in cui si può essere precari a vita e pubblicamente sbeffeggiati da un ministro della Repubblica, in cui cercare una vita migliore da straniero significa commettere un reato ed essere espulso (quando non cannoneggiato in mare), in cui i beni comuni (cioè appartenenti a tutti i cittadini) vengono svenduti o regalati al Capitale. Un Paese che, nella sua classe politica, ha fatto propria l'ideologia liberista innervandola di pulsioni razziste e xenofobe.

L'Italia che ospitò il G8 a Genova, 10 anni fa, non era tanto diversa da quella odierna né da quella del passato. Di fronte a decine di migliaia di persone provenienti da tutta la terra per dimostrare che un altro mondo era possibile, per discutere sulle piazze tematiche, per urlare il proprio dissenso verso le politiche economiche liberiste, lo Stato seppe solo e come sempre mettere blindati, provocazioni, repressione. Con l'aggiunta, per l'occasione, di reticolati e zona rossa. Per ridurre le rivendicazioni di quel movimento esteso e composito, intelligente e determinato, ad una questione di ordine pubblico.

Eppure quel movimento mondiale e visionario che a Genova, nel 2001, morì con Carlo, lasciò un testamento sociale e politico. Che nel tempo è stato ripreso da chi si batte contro lo scempio del territorio, contro le privatizzazioni dei beni comuni, per il diritto delle persone di circolare liberamente, contro le guerre e le spese militari, contro razzismo e xenofobia, per la dignità e la sicurezza sul lavoro, per il lavoro e contro la precarietà, per il riscatto dei tanti sud del mondo.

Noi comunisti anarchici, noi libertari, eravamo presenti a Genova nel 2001 come siamo stati sempre presenti ovunque si sia trattato di difendere e far progredire l'umanità contro la barbarie. Siamo presenti oggi e lo saremo domani nelle lotte sociali, politiche e sindacali con i nostri ideali, i nostri contenuti e le nostre proposte.

"Portiamo un mondo nuovo nei nostri cuori"

J3B3D14H W1L50N ha detto...

Per Zigo

(sarebbe tutta da ridiscutere la dinamica dell'estintore...)
comunque...
a me ripugna di più vedere lo Stato che manda allo sbando centinaia di ragazzi ARMATI "costringendoli" come dice Rsk ad affrontare attimi di terrore per cui non erano preparati. A me ripugna di iù lo Stato che uccide e che tortura.

A me ripugna la macelleria messicana alla Diaz quando tutto era ormai finito, giusto per dare il contentino.

ripugnano i politici - ai tempi - neo eletti come Fini e Castelli (tanto per bipartisare) che si divertivano a dirigere e godere dello spettacolo. Tanto, al massacro ci finivano i figli degli altri.

Come vedi ce ne sono di cose che ripugnano di più della foto di un ragazzo.

A Genova la Democrazia è stata sospesa, sostituita dalla barbarie. Come diceva - giustamente qualcuno prima di me - parli così perchè non c'eri.


PS

Fottuti elicotteri ...

ta ta ta ta ta

Notizie dal Fronte ha detto...

Le vostre testimonianze sono importantissime!
Grazie per quello che, scrivendo, date a noi che non c'eravamo.
Ci date gli anticorpi per difenderci dalla disinformazione e dall'indifferenza.
Ci state dando la possibilità di esistere nel tempo in cui viviamo e non in una favola raccontata dai media.

E' ormai sotto gli occhi di tutti (anche se è accuratamente taciuto dai media) che le preoccupazioni emerse nei Social Forum di inizio millennio erano oltre che giustificate, anche notevolmente sottostimate.

La crisi economica strutturale in cui è entrata l'Italia insieme ad altri paesi europei, è la conseguenza di un ingresso nella globalizzazione avvenuto in modo violento e disordinato;
Altro che disordini di Genova!
Altro che ordine mondiale!

Molta gente che era presente ai fatti di Genova dice di provare un senso di sconfitta, di annientamento, di repressione da parte del suo stesso Stato.
Secondo me quei fatti hanno un'onda molto più lunga di quanto si suppone.
La vittoria sta nella capiatà di testimoniare sia le preoccupazioni verso il futuro espresse allora nei Social Forum, sia la repressione usata per non ascoltare quelle richieste di cambiamento di rotta.

Questa è la forza della parola sulla violenza cieca: testimoniare per cambiare.

La vera violenza è stata la decisione di assecondare ancora una volta gli attori dominanti del Mercato con il conseguente aumento della disoccupazione e della povertà.
La protezione offerta dalla moneta unica europea è risultata insufficiente.
La delocalizzazione selvaggia della produzione industriale verso la Cina e altri Paesi a crescita economica a doppia cifra, unitamente all'invasione delle merci a basso costo risultanti da quelle delocalizzazioni ci hanno messo in ginocchio.
Non solo è diminuita la possibilità di lavorare in Italia, ma i soldi che usiamo per comprare le merci vanno a finire fuori dall'Italia, in altre tasche.
Un vero disastro.
Un impoverimento continuo e progressivo.

Questo è quello che temevano quei patrioti italiani che manifestavano a Genova.
Questo è quello che puntualmente si è verificato in Italia.
Queste cose vanno dette e ripetute!

La Grecia è vittima e carnefice (dei suoi cittadini) a causa della globalizzazione e della crisi che sta colpendo l'Europa; una crisi che stermina i Paesi che hanno vissuto e che vivono al di sopra delle loro possibilità.
Ossia Paesi di gente che preferisce indebitare le future generazioni pur di stare bene loro.
Questa è la violenza più grande!
Questa crisi agisce come una sorta di selezione naturale in campo macroeconomico! Solo le nazioni più adatte sopravviveranno.
E la Grecia è stata fagocitata dagli altri Stati europei ...
Atene ha ceduto la sovranità politica alla BCE.
Non ci possiamo più nascondere a vicenda il fatto che dopo la Grecia toccherà a noi essere comprati dalla Germania, dalla Francia, e dagli altri Paesi più in salute di noi (forse dalla Cina e dall'India).
E questo succederà presto, se non ripianeremo velocemente i nostri debiti e cambieremo il nostro stile di vita, rispettando le future generazioni.
Vorrei leggere ancora commenti di persone che erano a Genova in quei giorni; li ringrazio per il loro sacrificio, per il loro martirio patito nel tentativo di segnalare a tutti che la strada che l'Italia e gli altri Paesi industrializzati stavano e stanno tuttora percorrendo è profondamente sbagliata.
Non ringrazio quelli che hanno usato la violenza e così facendo hanno reso molto più faticoso il lavoro di tessitura del Cambiamento a tutti gli altri.

Anonimo ha detto...

Vivere bene noi per avere dei pronipoti schiavi!
Che senso ha?

Grillo ha detto...

Lettera con proposte concrete al capo della Polizia, prof. Antonio Manganelli.

trauma psicologico ha detto...

Non vedo non sento non parlo: non è solo una questione politica quella di genova è anche una questione sociale. A distanza di 10 anni oltre a essere lontani dalla giustiza e dalla verità coloro che hanno partecipato da vittime a quei tragici eventi si sentono anche emarginati..lo riporta in questo articolo la Repubblica.

Zigo ha detto...

Continuo a pensare che ci sia troppo lirismo intorno alla morte di Giuliani. Un'inutile santificazione che nulla c'entra con le nefandezze compiute dalla Polizia alla scuola Diaz. Mi chiedo come mai i RSK e i Jebedia, seppur presenti in quel di genova, non abbiano preso parte all'assalto alla camonietta dei carabinieri. Forse perchè la non violenza può essere ancora una risposta o forse perchè non era loro intenzione creare disordini vedendo lo Stato sempre e solo come un nemico. Il vostro atteggiamento di sdegno è condivisibile, la mitizzazione di un delinquente no. Perché Giuliani resta, e resterà, un delinquente con tanto di passamontagna che se avesse manifestato pacificamente non sarebbe morto. E questo mi pare un dato di fatto.

vediamo insieme la faccenda ha detto...

Ecco forse questo messaggio è piu' ragionevole/ragionabile di quello precedente.
Anche se mi sembra azzardato parlare di delinquente...la pistola in mano non ce l'aveva e l'estintore non se l'era portato da casa. Non voglio fare dietrologie spiccie, ma la situazione che ha portato alla morte di una persona non è stata creata da quella persona. Se siamo arrivati agli scontri cosi' violenti è perche' si innesco' una dinamica che non ha avuto nulla a che vedere con il rispetto dell'ordine pubblico, messo in crisi dall'ordine pubblico stesso. Io non rispondo per la redazione e anche io sono convinto che Giuliani, pace all'anima sua, sia stato utilizzato erroneamente come una icona positiva, quasi del SF...in realta' lo spirito delle manifestazioni era ben chiaro: chi c'era doveva essere pacifico. Per darti un'idea, ho visto scene del servizio di sicurezza auto-organizzato impressionanti...gente che reprimeva a cazzotti quelli che cercabano di infilarsi armati di tubi rigidi, pseudo scudi e pseudo-manganelli. Carlo è stato per me una vittima del g8, anche se ha una parte di colpa...ma alle provocazioni e gli attacchi gratuiti e ultra-violenti dei militari a un certo punto non potevano lasciare altre alternative (per quelli abituati a rispondere con la violenza alla violenza e per quelli che reagivano per il terrore di essere massacrati)

parliamo di quel che è giusto ha detto...

oltre a ciò ce ne passa dal definire uno delinquente a dire che si merita di finire ammazzato come un cane e investito due volte da un defender...Carlo non era un santo ne si è comportato da santo ma la reazione alla sua azione è stata sproporzionata e avrebbe dovuto essere punita...questo non è successo, mai!

Jbediah Olsen ha detto...

OSLO - LO DICO ADESSO: SECONDO ME GLI ISLAMICI NON CC'ENTRANO IUN CAZZO! MAGARI MI SBAGLIO... MA...

Zigo ha detto...

Vedo che tutti concordano nel dire che proprio bene Giuliani non si è comportato. Non meritava la morte? Certo. Ma se ti metti un passamontagna devi sentirti pronto a tutto. E io questo sto sottolineando, ribadendo che preferisco non vedere i suoi "santini" ovunque quando si parla di G8. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

...e infatti gli islamici non c'entrano un cazzo così la stampa pour parler ci fa sapere che questa terribile carneficina di giovani fa crollare il mito della "pacifica norvegia"...quasi gli faccia piacere! ma sono veramente stronzi! ma che cazzo c'hanno i giornalisti in italia? il mestruo continuo?

Motor Psichedelico ha detto...

sinceramente i fatti norvegesi si commentano da soli...l'unica cosa che mi vien da dire è VIVA I MOTORPSYCHO!

no way for norway ha detto...

ola! d'oltre mare giungono notizie varie rispetto all anorvegia...estremismo di destra?...pregasi confermare
bau

ideona! wow! ha detto...

perche' non fare una rubrica perenne dal titolo GENOVA PER NOI (cani)?

L' Oggettivo ha detto...

Su Giuliani esistono ancora delle posizioni oggettive molto diverse da queste parti.

Vediamo se riusciamo a mettere d' accordo tutti.

Uno stato dove viene ammessa un' operazione come quella della Diaz è terzo mondo.
Uno stato dove succede quello che successe a Bolzaneto è terzo mondo.

Non di co che l' Italia sia terzo mondo.

Dico che in quel frangente si è comportata da paese del terzo mondo.

Zigo spero che almeno su questo sia d' accordo anche tu.

Questo non è soggettivo. E' oggettivo.

Letizia Moratti ha detto...

"Il PDL senza senso etico, avverto disagio"

E se lo dice anche Letizia...

Leonardo Sbrocca Pergolarmesci ha detto...

Non ho capito perchè ora i nostri talk show devono presentare i norvegesi come dei cretini idealisti.
In sintesi: dei babbei e basta (italiani) che danno dei babbei a un grandissimo popolo che a differenza del nostro crede nella democrazia, nella solidarietà, nella libertà fino in fondo.

Quella roba lì poteva succedere ovunque, il punto non è che lì i poliziotti vanno in giro senza armi.

Il punto è che siamo di fronte a un pazzo senza precedenti. E i casini di un pazzo dovrebbero sempre trascendere da giudizi "sul sistema".
E' come quando una mamma sbroccata accoppa il bambino in un paesino di montagna e in TV si fanno trasmissioni sulla "crisi della famiglia italiana".
Ma siete tutti scemi?

Sì, lo siete.

Perciò rispetto per i Norvegesi, andatevene tutti affanculo!
(Tutti tranne MDC)

Per No Way ha detto...

Singolo estremista per ora pare...

Trova le differenze ha detto...

Che differenza c'è tra la strage dell'isola di Utoya e i massacri della Diaz e del Bolzaneto?
A Utoya Breivik era vestito da poliziotto, mentre a Genova nel 2001 la Polizia era vestita da Breivik.

Penè ha detto...

Carlo VIVE
LA LUCHA SIGUE|

Maratona è meglio di Zigo!!!

Legalize The Premier ha detto...

Castaman! oh yeah.. Legalize your seed!
LEGALIZE HIM ,LEGALIZE HIM
TELL YOU ME A TELL IF YOU LEGALIZE HIM

Mando in fumo denaro perché sono un castaman,
io mando in fumo denaro pure con la canasta al bar,
lo champagne, la pelliccia d'astrakan,
a chi mi chiede come si fa dico che basta amar
ed io amo fare il premier, mi gasa come Perrier,
quand'ero bambino vestivo come un manichino dell'atelier,
avevo le Burago vetri scuri e schoffer,
8 babysitter con auricolari e tailleur
ed alla scuola elementare, furbetto e lesto,
trafficavo sotto banco quello e questo,
una volta condannato ricorrevo in appello,
poi venivo protetto dal mio gran maestro.
Divenuto adolescente la prima intuizione,
ogni capo deve avere un capo di imputazione.
Sono un presidente in erba ma me ne fotto della maria
perchè io lotto ma per la mia legalizzazione

Legalize, legalize the premier.
Legalize, legalize the premier.
Sensimilla e ganja no ma il mio seme spargerò.
Io mi legalize

Pratico lo sport e non mi fermo mai, man,
gare off shore alle isole Cayman,
scalo le SPA non il Mont Blanc
e salgo di livello come un supersayan.
Mi atteggio da messia ma non mi fido di Pietro,
io mi fido solo di chi dice: "Firmo il decreto!"
Ma se vengo più indagato di pedine a Cluedo
rimangio tutto come un ruminante nel carrubeto.
Così ricco che i miei soldi io li dò alle fiamme,
li dò alle fiamme. Le Fiamme Gialle
invece di arrestarmi saltano alle spalle
di chi ha la piantagiona come Bobbe Malle.
Chi mi accusa di tangente diventa secante,
chi doveva stare zitto diventa squillante
ma vado dal mio medico curante
che mi prescrive più di un antimicotico per il glande.

Legalize..

PASTA AND MANDOLINO PLUS NUFF PARTY AT CHAMPINO
ME BIGGA THAN THE POPE AND
REDDA THAN CREMLINO
ME BUY OUT ITALY
ME HAVE A DEEP BORSELLINO
I'M THE HIPEST PRIME MINISTER
HIPER THAN AL PACINO

SOME PEOPLE CALL ME BOSS
SOME CALL ME MALANDRINO
OF THE LIKKLE POLITICIANS
I'AM THE REAL PRINCIPINO
ME EAT THE BIGGEST FOOD
PLUS BISCOTTI DEL MULINO
AND THE YOUNGEST SET A GAL
DEM CALL ME ERCOLINO


ME DID WANT A TV STATION
SO ME BUY DAT
ME DID WANT A FOOTBALL TEAM
SO ME BUY DAT
IF ME BRAKE THE LAW ME
ME CHANGE THE LAW
AND NOBODY CANT TELL ME NOTHING
TO BOMBOCLAATH

I'M UPLIFTED AND SO CHARMIN
AND ME BELLY PHAT
AND ME LINK UP WITH THE CREME OF AMERICA
SO ME BUY LEFT AND RIGHT
SO MY ACCOUNT NEVA DRY
SO ME BUY BUY BUY
ME JUST BUY BUY BUY....

Ora che sei castaman hai caste amanti,
hai qualche minorenne nei tuoi tanti party.
Mai sposarti ma fai tagli ai nastri
delle intercettazioni per i grandi appalti
e se capita che un giorno starai male male
vedrài leccaculo al tuo capezzale,
darài una buona parola per farli entrare
nel tuo paradiso fiscale.

Up Patriots To Arms ha detto...

Chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam, noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre.

Anonimo ha detto...

Oggi Carlo Giuliani avrebbe 33 anni. Ma non un lavoro.