Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

venerdì 6 maggio 2011

Musicanidi - Dennis Coffey

 Dennis Coffey
a cura di Maurisio Seimani

L’ottimo “Good things” di Aloe Blacc, il bel disco di covers di John Legend&The Roots (Wake Up!), il mese scorso quello di Black Joe Lewis&The Honeybears... insomma, quanta bella “robba” sta uscendo in quest’ ultimo periodo, parlando di quella sudatissima black music tutta ritmo e sooouuuul che ai tempi rese leggendarie etichette come Motown e Stax. Non poteva dunque mancare all’appello anche una leggenda vivente come Dennis Coffey, settantenne di Detroit in verità bianco (foto), che di quell’epoca d’ oro fu uno dei protagonisti, arricchendo con la sua chitarra la maggior parte dei singoli di maggior successo della stessa Motown. Creatore poi di formidabili funky-groove nei 70 (si ascolti, per esempio, Scorpio), si impose come musicista di culto fino ai giorni nostri (benché, da detroitiano doc, ad un certo punto sparì dalle scene per andare a lavorare come tecnico alla General Motors). Ma rieccolo qui, ora, il vecchio Dennis Coffey, completamente a suo agio nel confrontarsi senza problemi con le nuove leve di cui si diceva sopra, con un disco nel quale pezzi inediti convivono con la riproposizione di vecchi cavalli di battaglia completamente riarrangiati (del resto qui non è poi così importante cosa si suoni, ma come lo si suoni). E’ un album che gronda di groove, dove il funk e la chitarra del nostro la fanno da padrone. E insomma, si diceva, quanta bella robba ci sta arrivando ultimamente da quella black music vecchia maniera che non si sentiva da parecchio? Aloe Blacc, John Legend, Black Joe Lewis, ed ora un grandissimo ritorno di Dennis Coffey…“There’s a party in da house!” qui, gente, non perdetevelo per nessuna ragione!
In due parole: BIG BRODA!
Giudizio: 4 palle.



The Strokes


Angles

Quanto è facile dare addosso agli Strokes…Per chi volesse mettersi in fila, la parte da tenere è davvero molto semplice: basta montarsi in faccia quell’espressione un po’ snob di chi la sa lunga e poi sottolineare ancora una volta che non hanno inventato nulla, che sono dieci anni che fanno la stessa musica, che sono troppo commerciali, e che, diciamocelo, c’hanno pure la faccia da paraculi (nelle foto, ndC)… Ma la domanda, in fin dei conti, è: perché dovremmo farlo? Lasciando per un attimo da parte la faccia da paraculi, io mi chiedo: la ripetitività, il non avere inventato nulla (quanti sono, alla fine, i gruppi che hanno realmente inventato qualcosa di completamente nuovo nella storia del rock?), l’attitudine a scrivere pezzi commerciali, sono realmente ragioni sensate per criticare un artista? A me sembrano tutte cazzate e credo anzi che una buona recensione dovrebbe semplicemente limitarsi ad informare il lettore su che genere di musica è contenuta in un disco e se il disco “gira” o non “gira”. Anche perché le vere ragioni per le quali un certo album può girare bene o girare male sono in realtà, spesso e volentieri, inspiegabili. Peraltro, tornando più specificatamente a parlare degli Strokes, a me sembra che la loro sfortuna sia stata solo quella di produrre un disco veramente molto fiacco ("Room of fire") dopo un esordio strepitoso ("Is this it"). In realtà, anche il predecessore di questo Angles, 1st Impressions of Earth, non era per niente male. E dunque, in conclusione, questo è quanto posso dirvi: Angles è il nuovo disco degli Strokes. Il genere è il solito genere degli Strokes, non aspettatevi nulla di diverso. Semplicemente, adesso questi ragazzi suonano meglio ed il basso ha un ruolo molto più definito e importante nell’ arrangiamento delle canzoni. E, per il momento, sembra che tutto giri ancora piuttosto bene.
In una parola: gira.
Giudizio: 3 palle.


Easy Star All Stars - First light
Giudizio di parte? Sì, giudizio di parte. Li adoro questi ragazzi (che poi tanto ragazzi non sono). E, complici ben due viaggi in Giamaica, adoro il reggae. Già, il reggae, quella musica della quale normalmente tutti ascoltano solo quanto prodotto da Bob Marley a poi ti vengono a dire che “è tutta uguale”. E grazie al c…Praticamente è come avere ascoltato per tutta la vita sempre e solo Bob Dylan e dire lo stesso del rock. Comunque… Gli Easy Star All Stars sono un ensemble di musicisti, facenti base a New York, molti dei quali giamaicani. Si sono fatti conoscere in tutto il mondo per gli spettacolari riadattamenti reggae di tre album storici del rock: Dark side of the moon (diventato Dark side of the dub), Ok Computer (Radiodread) e Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Easy Stars Loney Hearts Dub Band, il mio preferito). Riadattamenti che avrebbero potuto tradursi in colossali “pattonate” (come si ama dire dalle nostre parti), se l’ innegabile talento dei musicisti in questione non avesse tenuto testa al rischio di cui si erano fatti carico. Ebbene, in questo First Light, per la prima volta gli E.S.A.S. si presentano invece in una nuova veste, proponendo canzoni del tutto inedite. Sia ben chiaro, però: non c’ è nulla di rivoluzionario nel loro approccio. Semplicemente i nostri sono dei maestri nel riutilizzare con maestria le sonorità classiche del roots reggae giamaicano, riuscendo però a non apparire mai leziosi. Come ci riescono? Molto semplicemente hanno talento. Me ne resi conto ancor di più, andandoli ad ascoltare (accompagnato dal sempre valido Colonnello Kurtz) due estati fa in occasione di un festival di musica a Sestri Levante. Coinvolgenti, bravissimi. Dovessero capitare dalle vostre parti non fateveli scappare.
In quattro parole: easy stars, all stars.
Giudizio: 3 palle. 

Saluti ai musicanidi. Un buon maggio a tutti.

Maurisio Seimani

44 commenti:

minaccioso fan di Gigi D'Alema ha detto...

Seimani ocio che ta scurtèle

faga na recensiù a Gigi D'Alema

Furio Esagitazzi ha detto...

Seimani, maledetto doppiogiochista al soldo della Sony, ti strappo il naso e mi ci sfrego le ascelle, Seimaniiiiiiiiii!

Il maggiordomo degli Strokes ha detto...

Paraculi a chi?
Ti conviene stare su strade ben illuminate, Seimani, su strade ben illuminate...

Dennis Coffey (l'omonimo grosso) ha detto...

Set drè a parlà de me?
T'ho domandàt argota? Ada Seimani... de stà atento a nà 'n giro che i me fradei i ta copa SEIMANIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

altro che 4 palle ta fo en cico isè ada de mia curìga drè a le scetuline ada de fa mìa el semiot.

sta a l'ocio

Jebediah Banderuolson ha detto...

mi dissocio da tutti questi insulti gratuiti rivolti al buon Seimani che è penna di punta della redazione muisicanide di MdC

LASCIATE STARE MAURISIO

CODARDI!

(ovviamente se la maggioranza è contro Seimani io mi schiero con essa e quindi la prego - signor Maggioranza di non tenere in considerazione quanto scritto sopra: Seimani sèt enguaiàt de broet)

Il Poohgo ha detto...

Ti sbattiamo nel pogo di un concerto dei Pooh, Seimani, ocio...

Maurisio Seimani ha detto...

Vedo che questa rubrica raccoglie sempre più consensi...

Anonimo ha detto...

Tra un po' Maurisio potrai entrare in Parlamento: è lì dove il consenso diventa moneta sonante!

Minchietti: dalla strada al Parlamento ha detto...

... e ci scandalizzavamo quando i Radicali per protesta ci mandarono Cicciolina!

Riflessione sul caso Gadiaga ha detto...

La Corte di Giustizia dell'UE ha bocciato l'Italia sulla decretazione dell'assurdo reato di clandestinità (trattandosi di una norma che prende le mosse dalla visione di un mondo alla "Minority Report", in cui cioè singole persone possono essere fermate e incarcerate perché ritenute potenziali autori di reati futuri.

Dopo questa sentenza, il caso di Saydou Gadiaga, morto in caserma durante un fermo motivato dalla clandestinità ("di ritorno", a causa della crisi economica, per giunta!) chiede doppiamente giustizia (e in caso di assenza di giustizia, grida doppiamente vendetta davanti a Dio.

Jebediah Wilson ha detto...

Concordo Pienamente:

La politicA IDIOTA della Sega nord ha ucciso Saidou Gadiaga

Acronimo ha detto...

Seimani ti aspetto sotto casa e ti bucio le scarpe buone con il punteruolo!!!

gli scleri che furono ha detto...

seimani!!!! oh seimani!!!! seimaniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ohhhhhhhhhhhh
ma ohhhhhhhhhhhhhhhh
ma ohhhhhhhhhhhhhhhhh
ma ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Pastone Sardo ha detto...

Non c'è peggior sardo di chi nono vuol il pastore!

"Il vento di rivolta del Maghreb sta soffiando anche qui in Sardegna"

Partito Anti SeM-ani ha detto...

seimani delle tue nacchere&detersivo mi faccio una Pippa

'a frasciconi!!! ha detto...

nella mia vita ho conosciuto almeno 698.000 ragazze più carine di 'sta Pippa...ma con tutto il rispetto aho ma che ce stanno a cojona!!!

oliver atton ha detto...

veramente geniali
erano decenni che non ridevo così!

giuochi dui paruole ha detto...

Seimani sei solo manì

manì=arachidi (lingua spagnola)

Anonimo ha detto...

pippa mi fa una pippa ... magasa...

Anonimo ha detto...

A me 'nvece ta ma piasèt Seimani, se ta ghet voia de fà nà 'n po' le mà ciamem.

Ciao, El Ransa.

Besazo ha detto...

darling seimani sono il secondo da sinistra degli easy stars & checcazzi

...vedo che ricordi ancora quella sera; anche per me è impossibile dimenticarla, eri magico mentre ti dimenavi lì sotto tutti noi 6.
Poi non ci siamo più rivisti.

Fatti sentire, ho ancora i tuoi orecchini a clip.

rastafari XXX

Anonimo ha detto...

Stamattina un cartellone pubblicitario mi ha informato che arriveranno i Jethro Tull a Brescia
grazie all' Assessorato al marketing urbano.

Sembra incredibile, ma abbiamo un Assessore che si occupa di marketing urbano... ed il suo nome è MAURIZIO MARGAROLI.

E' tutto il giorno che mi domando se siamo degni di disporre di questa grande figura professionale che sovraintende al marketing urbano...

Il marketing urbano...

Abbiamo il terzo territorio più inquinato d'Europa e questi qui pensano di risolvere tutto con un po' di marketing...

Allora fissiamo un punto:
Il marketing lo si può fare quando tutto il resto è in buona salute.

Non ho mai sentito dire da nessuno che si può curare una malata con la cipria e il rossetto; solo chi si vuole fare un'abominavole scopata con una quasi-cadavere le fa mettere il rossetto e le calze a rete...

Maurisio Seimani ha detto...

Notte bianca.

Una volta che si crea un evento cittadino non si potrebbe anche investire un po' di più sul lato musicale della faccenda?
Special guest: Anna Tatangelo.
(Special? Ma special cosa?)

Nell' altra piazza Charlie, che è anche simpatico, ma ogni bresciano l' avrà già sentito suonare duemila volte...dico: duemila volte.

Che poi non è nemmeno questione di quanto si investe in termini di soldi, ma quanto si investe in termini di meningi. Ci sono validissimi gruppi locali ma anche artisti nazionali, che per le stesse cifre si sarebbero potuti coinvolgere senza problemi credo.
Bastava guardare 3 dita più in là del proprio naso.

Certo, però, che se la cultura viene inglobata nel marketing, capisco anche perchè diventi l' ultima delle priorità.

Marketing, Mercato, Pubblicità ha detto...

Non si capisce più nulla!
Che Banca! utilizza la scienza e la ricerca scientifica per i propri fini di incrementare i propri profitti.
Ovviamente il Grande Venduto, il Cattivo Maestro per antonomasia, si presta benevolmente allo scopo!

Tutto ormai è merce!
Tutto è mischiabile!
Siamo passati dalla Dittatura del Proletariato di leniniana memoria alla Dittatura del Mercato!
Io ho schifo di questo, quanto dei piani quinquennali di programmazione economica nazionale della vecchia Unione Sovietica!

nostalgia canaglia ha detto...

ah! i cari vecchi piani quinquennali...

topo gigi d'alassio ha detto...

scusta ma quella nella foto in alto a sinistra è mia moglie?

La televisione è l'oppio dei popoli ha detto...

Ha oscurato ogni altro evento recente, persino quelli epocali e di rilevanza planetaria come il disastro di Fukushima e il culo di Pippa Middleton, ed è una notizia ormai nota a chiunque abbia accesso a un qualsiasi media: gli Stati Uniti sono riusciti in un'impresa che sarebbe potuta sembrare irrealizzabile: hanno resuscitato Osama Bin Laden.
Da tempo sia Al Qaeda che il suo leader erano politicamente e mediaticamente morti. La crisi economica mondiale s'è dimostrata una minaccia collettiva ben più grave e concreta; le conseguenti rivoluzioni in Nordafrica e in Asia sono di segno completamente diverso da quello panislamico vaticinato dai paranoicon fallaciani. La presidenza Obama, incalzata da oppositori arroganti ed ex sostenitori delusi, era entrata in una crisi pressoché terminale.
Gli USA però hanno saputo reagire secondo il loro stile. A pallettoni.

Alessandra Daniele ha detto...

La caccia a Bin Laden durava da dieci lunghi anni: dopo averlo cercato in tutto il mondo, i servizi segreti americani lo hanno trovato nella stessa villa in Pakistan dove l'avevano nascosto, e gli hanno restituito la fama perduta. Da una settimana la faccia di Osama e la minaccia di Al Qaeda, entrambe più o meno taroccate, sono tornate a invadere i media e l'immaginario collettivo, spingendo le altre notizie ai margini della coscienza. Lo sciopero generale, la guerra in Libia, il plutonio nell'oceano, tutto passa in secondo piano rispetto al miracolo di Abbottabad.
La versione ufficiale è la storia più confusa, lacunosa, incongruente, e improbabile dai tempi di Lost. Il cadavere è sparito, le foto sono invisibili, la villa sarà demolita. La ricostruzione del blitz cambia ogni volta che viene ripetuta. Compaiono e scompaiono elicotteri, le mogli si moltiplicano, diventano figli, sorelle, cognati. Cambiano età, sesso, etnia, comportamento. I reni dializzati ricrescono. Il funerale musulmano diventa celtico, vichingo, pirata.
Nella prima versione del blitz, Osama si faceva scudo della moglie. Nella successiva dormiva. Nella prossima impugnerà un depilatore laser.
Sfacciatamente stiracchiata molto oltre i limiti di qualsiasi credibilità: esattamente il genere di ricostruzione che si addice a un miracolo. Infatti ha funzionato.
Da anni ormai i videomessaggi di Bin Laden avevano perso qualsiasi interesse, riducendosi al grado zero di rilevanza politico-mediatica d'una puntata di Radio Londra. Invece il video postumo, in cui sembra un cosplayer di Padre Pio, intento a valutare le sue passate esibizioni come il concorrente d'un talent, ha riconquistato l'attenzione del mondo. L'irresistibile Mister Bin è tornato.
Le conseguenze sono già evidenti. "Grazie alla morte di Osama, il mondo oggi è più sicuro'' ha dichiarato il presidente Obama ''Però - ha aggiunto - bisogna aumentare le misure di sicurezza, perché si temono vendette''. Quindi, grazie alla morte di Osama, il mondo oggi è più a rischio. Però è più sicuro. Però è più a rischio Più sicuro. Più a rischio.
Grazie alla morte e resurrezione di Osama, il mondo oggi è più a rischio sicuro.
I controlli di sicurezza saranno quindi intensificati. Prima di salire su un aereo i passeggeri verranno privati di qualsiasi cosa possa essere usata come arma, anche i denti, e di qualsiasi liquido sospetto, compreso il sangue. Per evitare però che le nuove regole danneggino l'economia, verranno applicate secondo il vecchio protocollo. A culo.
La messa (in scena) è ricominciata. Andate in guerra.

rsk ha detto...

sembra che nel covo di Obama Biden L'Ader ci fosse anche Paolo Buccinelli...in qualità di truccatore della barba dell'Emiro più rock'n roll del mondo...

Anonimo ha detto...

per marketing ecc.

Dici: "Siamo passati dalla dittaura del proletariato..."

ma quanno mai c'è stata a dittatura do proletariado in sto post'emmerda d'italia

Anonimo ha detto...

ah... dimenticavo:

Seimani non credere che sia finita qui!

Qui qualcosa non torna ha detto...

x Anonimo,
Infatti noi per la Dittatura del Proletariato non ci siamo mai neanche lontanamente passati, ma è lo spauracchio che ci sventolano davanti quelli che sostengono la Dittatura del Mercato!
Con quello spauracchio insulso, e indecente, che nessun marxista italiano ha mai osato sostenere neanche per un secondo, riescono a tenere in piedi questa dittatura; la stessa che dice che il mondo è più sicuro adesso, perché non è più tra noi Osama...
... senza dire una parola su quanto è diventato più pericoloso adesso a causa di Fukushima.
Se per un Osama qualunque si è scatenato il finimondo in termini di guerre, occupazioni, mobilitazioni di eserciti, io mi domando, adesso che la TEPCO ha provocato un disastro da FINE DEL MONDO, quale risposta verrà data ai popoli, da parte delle Nazioni Unite, dalla NATO, dall'Unione Europea, e infine dal misero, infimo, governo italiano?
"Nucleare avanti così?"
Siamo davanti ad una sproporzione macroscopica tra causa ed effetto in un caso e di effetto e causa nell'altro.
Qualcosa non torna.

Marx sì, comunismo no ha detto...

Karl Marx, nel suo lavoro durato una vita, ha svolto l'analisi della società capitalista, la generazione del plusvalore non redistribuito, l'appropriazione indebita dei proventi del lavoro altrui e tanti altri aspetti che la caratterizzano.

Questa pars destruens, dal mio punto di vista, è razionalmente impeccabile. Non fa una grinza.

Il problema secondo me è la "pars costruens" del ragionamento complessivo proposta (o peggio imposta) dai partiti cosiddetti comunisti.

Io non sono comunista, ma sono sicuramente marxista, di base.
Il mio problema (e credo che sia il problema di molti) è che la "pars destruens" non basta da sola a risolvere un problema, ma semplicemente lo analizza.

I comunisti, nei secoli passati, hanno provato ad impostare una "pars costruens" che però, all'esame del tempo e all'esame di ciò che l'uomo è veramente, si è rivelata grossolana, puerile e, in definitiva, tragica.
Il fatto che quel tentativo sia fallito e quella "pars costruens" sia naufragata, non incrina assolutamente l'analisi cristallina svolta da Marxs ed Engels.

Certo è che l'ipocrisia cattolica che predica bene e ratzinger malissimo non riesce minimamente a proporre un'alternativa credibile alla dittatura del Mercato.

Altre idee in giro?

Tele-eversione ha detto...

Lo sapevo!
C'è vita su Marx!

carlo ha detto...

altre idee in giro?
si! lasciamo gestire tutto ai bambini da 5 a 12 anni...vedrai che sanno fare meglio degli adulti

Anonimo ha detto...

sono daccordo con Carlo facciamo governare i bambini di 7 anni.

Anonimo ha detto...

ROCKENROLLLLAAAAAAAAAAAA!

Pubblicità regresso ha detto...

Intanto nella misteriosa città di GhettamCity...

Grattaculo Malaspairus ha detto...

Leghista e omosessuale. Candidato al Consiglio comunale nella lista del Carroccio ed ex attore in un film hard dal titolo inequivocabile: «Gay party underwear». Stefano Guida è tutto questo messo insieme.
Accade a Bologna dove Stefano, classe 1985, è in lista con la Lega Nord per le amministrative del 15 e 16 maggio, a sostegno del candidato sindaco Manes Bernardini, fedelissimo di Roberto Maroni.
«Beh, se mi cacciassero forse lo capirei, è pur sempre la Lega Nord…», dice infatti all'Informazione..."

Lo capirei? ma che gay del cazzo sei???????????

Anonimo ha detto...

Belle le canze, però checcè ne diciate il reggae è sempre uguale.

Jebediah Wilson ha detto...

un gay che ce l'ha sempre duro, l'incubo di ogni leghista omofobo

barbiare ha detto...

SEIMANI SENTI I MIEI AMICI, SI VOGLIONO COMPLIMENTARE CON TE:

Te taiom le gambe col podèt
Te taiom le gambe col podèt
Te taiom le gambe col podèt
Te taiom le gambe col podèt

ahhhhhhh ha detto...

DEL NERI DI MERDAAAAA
QUANDO CAZZZO TE NE VAI!!!!!

PORCA...........A

E' meglio Osama! ha detto...

MA porcaputtana ma possibile che un giornale come il corriere debba scrivere cose tipo: LA NBC dice che Osama usava il Viagra? ma che cazzo di mezzi di informazione abbiamo in Italia?