Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 28 aprile 2011

Disboscamento in Maddalena: Legittime domande


E' questo il modo giusto?

Cani amici ben trovati. Semplice segnalazione di una lettrice o vero e proprio reportage? Decidete voi leggendo il bel lavoro di Lina Malaspina che - da cittadina e camminatrice della Maddalena -, ha imbracciato pedule, macchina fotografica e pc per scomputerarci un servizio mica male da offrire in esclusiva ai lettori di MdC: un interessante punto di vista in merito alle operazioni di disboscamento in atto sul Monte Maddalena. Dopo aver passato al setaccio in lungo e in largo tutta la montagna, Lina fa una serie di osservazioni e pone alcune domande precise e legittime. Nella speranza che possa servire a far chiarezza, con schifoso ritardo (per il quale ovviamente ci "scusiamo fess"...), pubblichiamo il pezzo che consigliamo di leggere con attenzione (ne avete tutto il tempo visto che fino a lunedì non pubblicheremo null'altro). j.w.

COSA ACCADE IN MADDALENA?

di Lina Malaspina

Cari Cani, scrivo per segnalarvi quello che sta avvenendo in Maddalena, dove alcune aree di bosco sono oggetto da settimane di un taglio a dir poco “drastico”. Giovedì 10 marzo 2011 sono stati pubblicati su (Bresciaoggi) e sul Giornale di Brescia (pp.1,10-11) alcuni articoli a riguardo, da cui sembra emergere l’impressione che “si stia facendo un bel lavoro” (GdB). Non so se nella redazione di MdC c’è qualcuno che si occupa di questioni ambientali (no... siamo dei gnuranch... anche in quello... ndC) e che conosce, in particolare, quello che sta succedendo in Maddalena. Spero che almeno sul vostro blog possa trovare spazio qualche voce fuori dal coro di quelli che ritengono che “si stia facendo un bel lavoro” (GdB).

Ultimamente l’area interessata dai tagli è quella al di sopra del San Gottardo, ai lati della strada della Maddalena, verso la cascina Margherita e fin quasi in cima alla Maddalena. Tagli del bosco molto radicali hanno già riguardato negli anni scorsi altre zone della nostra montagna, ad esempio nel 2008 la valle di Mompiano (si veda il blog Fondra.org), nel 2010 un’area a destra della strada della Maddalena, poco prima del km 10 (prima di arrivare al piazzale delle Cavrelle). In quello che scrivo persone più esperte potrebbero trovare delle inesattezze, però questo non deve togliere importanza alle considerazioni e riflessioni che come cittadino ritengo di poter comunque fare perchè, pur non essendo esperta di botanica, conosco abbastanza bene la Maddalena, i suoi boschi e i moltissimi sentieri che li attraversano. Gli articoli apparsi su GdB e Bresciaoggi sono apparentemente rassicuranti: il cittadino (qualcuno ha evidentemente segnalato la cosa alle autorità “competenti”) deve stare tranquillo, ma soprattutto “non protesti” (Bresciaoggi)! Infatti l’assessorato all’ambiente, il Parco delle colline, l’Università degli studi di Milano, gli “Amici della Montagna”, i “Gnari de Mompià” (tuttavia, forse, non tutti i “gnari” sono d’accordo, come appare nel blog precedentemente citato; o almeno non tutti lo erano quando, nel 2008, venne interessata dai tagli l’area di loro competenza) ci rassicurano; ci dicono di agire per il bene del bosco, in difesa delle “povere” specie autoctone minacciate, dei “poveri” animali costretti a fare fagotto e a fuggire dai boschi inospitali della Maddalena! L’assessorato all’ambiente parla della “necessità di dare una informazione precisa e doverosa ai cittadini, per evitare fenomeni di contestazione più emotivi che giustificati dalla comprensione di quanto accade” (GdB) e riferisce che “il progetto è finalizzato alla salvaguardia e conservazione di preziosi habitat (quali il bosco autoctono e il prato) a rischio di degenerazione per le forti pressioni antropiche e del diffondersi di specie aggressive di origine estranea ai nostri habitat”.

Non voglio permettermi di giudicare le valutazioni dei tecnici del comune, della provincia, del Parco delle colline etc, non ne ho la competenza. Ho però il buon senso, lo stesso, credo, degli altri cittadini, che percorrendo i sentieri della Maddalena, a piedi o in bicicletta, non sono rimasti impassibili di fronte allo scempio di piante e percorsi, e lo hanno segnalato, pensando ingenuamente che fosse opera di qualche privato che agiva senza permessi, non immaginando invece che fosse un’azione promossa e avallata dai soggetti precedentemente citati.

E’ vero, da diversi decenni, la Maddalena e i suoi boschi sono abbandonati all’incuria. Non ci sono più i roncari, i mezzadri, i contadini che assicuravano la manutenzione regolare e costante del bosco, lo pulivano, toglievano alberi e rami secchi, diradavano, creavano radure e appezzamenti a prato o coltivati, facevano l’erba e la legna. Abbandonato a se stesso il bosco è cresciuto, intricato, a volte soffocato da piante invadenti, da rampicanti come l’edera, da liane, dall’accumulo di foglie e ramaglie, dagli alberi secchi (schiantati al suolo o sopra quelli sani) rimasti a marcire a terra o a ostruire i sentieri (nessuno, tra l’altro, si è mai preoccupato di rimuovere questi ostacoli, neppure dopo ripetute segnalazioni).

E’ vero, i boschi della Maddalena necessitavano di cure, per rinvigorirsi ed essere goduti e percorsi con piacere da chi vuole (per un po’) scappare dalla città e dalla sua aria insalubre. Tuttavia, con questa giustificazione, a me pare evidente che si stia facendo ben altro! Sul GdB si parla di “taglio delle piante secche” ma - si può vedere - non vengono tagliati solo gli alberi secchi; in alcuni casi e per estensioni non indifferenti (ricordo che l’“operazione” rifguarda alcune decine di ettari) sono stati “eliminati” tutti gli alberi, in modo indiscriminato. Sono state tagliate molte piante vive, mentre alberi secchi e/o pericolanti sono ancora presenti in molte zone. Nell’area del “tiro coll’arco”, al km 6 della strada della Maddalena, non rimane nulla! Anzi, rimane il Nulla! (nella foto del 12-03-2011). E’ impossibile seguire il tracciato del sentiero (segnato) che si snodava lungo questo pendio, scomparso o cancellato dopo il disboscamento . Lo stesso scempio (purtroppo parole e immagini non bastano per descriverlo, bisogna vederlo da vicino) ha colpito un’altra zona molto estesa, quella dietro la vecchia cascina Margherita. Partendo con il sentiero n.6-7 dal San Gottardo non si ha immediatamente la percezione di quello che ci aspetta arrivando alla cascina: forse non sono ancora in molti quelli si sono spinti per una gita fin là... e che hanno potuto vedere come è ridotto (o forse sarebbe meglio dire scomparso) il bosco che fino all’anno scorso andava dalla Margherita fino al sentiero 11 che porta a Nave.

Nella foto: il pendio dietro la cascina Margherita al posto del bosco
presente fino all’anno scorso. Il sentiero che si snodava tra gli alberi ora risale
come una pista, segnata da mezzi usati per disboscare.
Non è difficile riconoscere che gli alberi che sono stati tagliati non sono né piante infestanti né malate, come vorrebbero farci credere. Si vedono invece ancora a terra castagni, betulle... assolutamente sani (Foto sotto).

Tagliato il bosco non rimane che un pendio di argilla cotta dal sole. Chi dovesse percorrere il sentiero 5, d’ora in poi, almeno per qualche decina di anni (sempre che sia mantenuta la promessa di ripiantumazione) lo affronterà sotto il sole cocente (con quale piacere!), e non più riparato dal bosco (nella foto a fianco, betulle e castagni tagliati poco sopra il sentiero 11). I tronchi della betulla sono facilmente riconoscibili anche in fotografia per il bianco della corteccia, così come il verde delle foglioline appena germogliate (foto 2-4-2011). “Per fortuna”, una volta scesi fino alla cascina, ci sono i cartelli del Parco delle colline che ci spiegano “che cosa stanno facendo a questo bosco”. La foto sotto è significativa per capirlo da soli: non esiste più nessun bosco.


I cartelloni sono situati al margine dei disboscamenti e le motivazioni dell’intervento sono illustrate con accattivanti vignette. Riportano la “necessità” di eliminare le specie non autoctone e/o infestanti, definite addirittura aggressive (neanche si trattasse di piante carnivore con pericolo per i passanti di essere divorati!). Tra le piante non autoctone e/o infestanti vengono citati in particolare la robinia pseudoacacia (dalla cui abbondante fioritura le api fanno lo squisito miele di acacia) e il sambuco (si possono fare sciroppo e liquore con i fiori e marmellata con le bacche). La scelta di ripristinare un bosco di sole specie autoctone, tra l’altro, mi sembra anacronistica: con questa logica si dovrebbero eliminare moltissime specie: le conifere, ad esempio, non c’erano un tempo sulla Maddalena, e sono state introdotte in tempi relativamente recenti; e così via le magnolie e i cedri del Libano dai giardini. (non si sa mai che si diffondano!)

ROBINIE E I CASTAGNI DEL BUREN - La robinia venne portata a scopo ornamentale in Europa addirittura nel ‘600 e, come molte altre specie introdotte nei secoli in Europa e in Italia, si è adattata benissimo al nostro territorio e clima, anzi in molti casi si è dimostrata molto utile per il consolidamento dei terreni, oltre che particolarmente resistente alle malattie e vigorosa. Mentre alcune piante autoctone sono state e sono, invece, sempre più indebolite ed esposte a varie patologie (si veda ad esempio il cancro del castagno, citato anche sui cartelloni del parco) o l’attacco di parassiti, come la processionaria. Chi gira la Maddalena sa e può vedere con i suoi occhi che i castagneti più che dalle robinie sono minacciati e indeboliti dallo stato di abbandono del bosco, dalla presenza di esemplari malati o abbattuti da cause naturali. Si veda ad esempio il bosco di castagni del Buren, dove tre enormi alberi ostruiscono il sentiero ormai da mesi, tra l’altro con pericolo per i passanti, senza che nessuno si preoccupi di rimuoverli. Nessuno pare curarsi di questi castagni (nella foto) che stanno ad uno ad uno morendo, mentre altrove boschi così antichi vengono protetti e valorizzati. I cartelloni del Parco delle colline parlano di salvaguardia della biodiversità, ma quante specie diverse si conteranno dove non ci saranno più alberi? Si legge che verranno ripiantumati, ma quanto tempo ci vorrà per ricostituire un bosco di circa 40 ettari (l’area che si prevede sarà interessata dall’intervento)?

BIODIVERSICOSA? -  Sul GdB vengono riportate le dichiarazioni del responsabile del Parco delle Colline secondo cui il bosco di robinia rappresenta una perdita di biodiversità. Ma ad essere sinceri non si stanno abbattendo solo le robinie! Tra gli esemplari tagliati c’è un po’ di tutto, perfino esemplari di quercia e castagno (oltre a pistacia terebinto, sorbo domestico, albero di Giuda...), proprio le specie che poi si andranno a ripiantumare. Ma che senso ha tagliare castagni adulti e sani per poi ripiantumarli? Si sostiene poi la necessità di ritornare alla passata/perduta amenità di questi luoghi, che oggi sarebbe deturpata da robinie e sambuchi. Ma il paesaggio e l’ambiente non sono forse molto più danneggiati e resi meno fruibili dall’opera di alcuni privati che, con o senza autorizzazioni, senza che nessuno voglia o possa impedirlo, fanno sbancamenti, costruiscono, demoliscono, cementificano, recintano (Figura 10), chiudono antichi sentieri? Come la recinzione che costeggia un tratto del sentiero n.3, di una vasta proprietà alle pendici della Maddalena (zona sopra via Varisco, via Santelle). Per non parlare delle discariche (anche queste ripetutamente segnalate al Parco delle colline e alle autorità competenti) di materiale vario lungo le scarpate dei tornanti della strada della Maddalena (foto sotto e a lato) o nelle radure che vi si aprono a ridosso o poco lontano, accessibili facilmente dalla strada.

Discarica di materiale lungo una scarpata
(tornante dopo il km 5 della Strada della Maddalena).
Il materiale scende fino ad arrivare al sentiero n.4 (foto 12-03-2011)

I SENTIERI CHE SCOMPAIONO - Il disboscamento finora eseguito, inoltre, non si è minimamente curato di salvaguardare i tracciati dei sentieri (anche molto frequentati, come il n.6). Sono letteralmente scomparsi alcuni tratti ed è impossibile percorrere interamente alcuni sentieri, perchè ostruiti da cumuli di alberi tagliati, non rimossi, o accatastati proprio in mezzo al camminamento per settimane. Sono state inutilmente abbattute piante che rappresentavano punti di riferimento dei percorsi. I grossi mezzi utilizzati per il disboscamento, con i quali evidentemente non è possibile fare un lavoro puntuale e selettivo, ma piuttosto distruttivo, hanno alterato i tracciati degli antichi percorsi, lasciando al loro posto solo terreno smosso e piste sterrate (nella foto), che diverranno (anzi son già diventate nel giro di poche settimane) preda di chi vuole avventurarsi in auto dove vuole, utilizzando come nuove aree di sosta le radure recentemente tagliate.

Auto parcheggiata in una delle recenti radure, nella zona del tiro coll’arco
Un tratto del sentiero n.6, che si inerpicava lungo una valletta alberata, adesso si snoda a lato di una fila di alberi mozzati: lo spettacolo è angosciante e il senso di smarrimento notevole. Nel corso della settimana 8/3-12/3/2011 (ma il disboscamento è proseguito probabilmente anche la settimana successiva) la valletta è stata disboscata, gli alberi che facevano da quinte al sentiero sono stati mozzati. Ma quale "esperto" di paesaggi potrebbe concepire un simile piano e desiderare questo risultato?

Il Parco delle colline non dovrebbe per prima cosa garantire la fruibilità del parco quantomeno lungo i sentieri principali, piuttosto che limitarla o impedirla lasciando che rimangano chiusi a tempo indeterminato? I pochi alberi lasciati in piedi hanno i grossi rami spezzati e penzolanti. Gli “esperti” non sanno che, come fossero ferite, le piante verranno più facilmente attaccate e indebolite?

Probabilmente gli autori del taglio risponderanno che ci vuole solo un po' di tempo per liberare i sentieri. Sono trascorse alcune settimane e i sentieri sono ancora in parte bloccati e impraticabili. Non fa ben sperare quanto osservato già l’anno scorso, in un’altra area disboscata, in cima alla Maddalena, sulla destra della strada prima del km 10, dove il sentiero è rimasto ostruito da rami e tronchi per mesi, e il bosco circostante, invece di essere - come promesso - ripulito per potersi rinvigorire, è tuttora pieno di alberi abbattuti o rimasti in piedi penosamente lacerati, con i rami spezzati. Dai ceppi degli alberi tagliati l’anno scorso hanno rigettato, disordinatamente, i polloni. Uno spettacolo squallido e sconfortante. Il sottobosco, soffocato dalle ramaglie abbandonate, non ha potuto crescere. E appare invaso e sommerso dai rovi un po’ dappertutto, anche dove crescono castagni, betulle, querce... non per colpa, quindi, di robinie e sambuchi, ma piuttosto a causa dell’abbandono. Altro che il millantato recupero di biodiversità!


Bosco di castagni e betulle
(non ci sono né robinie,
né sambuchi qui!)
col sottobosco degradato e soffocato
da rovi e sterpaglie (in cima
alla Maddalena, di fronte
al piazzale delle Cavrelle,
foto 17-03-2011
 
DOMANDE - Perchè non si è cominciato il lavoro con un’efficace operazione di pulizia, e con la rimozione di alberi morti e secchi, invece che con l’abbattimento indiscriminato? Non si poteva decidere di limitare in qualche caso, solo dove particolarmente invadente, lo sviluppo di robinie e sambuchi (peraltro presenti sono in alcune zone limitate della Maddalena e totalmente assenti invece in moltissime altre aree) senza la volontà espressa di eliminarli tutti? E se davvero interessa la salvaguardia del bosco, perchè non si interviene anche contro la processionaria, che colpisce tutti o quasi i pini della Maddalena, e la cui pericolosità, non solo per le piante, ma anche per gli animali e per l’uomo, richiederebbe un intervento immediato? Perchè si è abbandonato alla rovina il filare di abeti che dal Grillo sale al vecchio rifugio della Maddalena, con gli alberi malati, spezzati, abbattuti?

Nido di processionaria su un pino visibile dal sentiero n.14
I cartelloni esposti dal Parco delle colline riportano inoltre il rischio che alcuni animali del bosco, scompaiano per la perdita e il degrado del loro habitat: ma ora che questo è stato distrutto, dove andranno uccelli, volpi, tassi, etc. mentre si aspetta la ricrescita del bosco? A completare l’opera di disboscamento si prevede il pascolo di ovini, che faranno terra bruciata, mangiando qualsiasi germoglio. Infine, consideriamo che Brescia è una delle città più inquinate d’Europa (con la conseguente forte incidenza di tumori, e malattie respiratorie). Era necessario, data questa condizione critica, la scelta di diminuire in modo così massiccio la maggiore risorsa di verde della città, proprio ora, dopo che per decenni non si è fatto nulla o quasi, con un intervento che nelle previsioni dovrebbe riguardare 38 ettari? (sul GdB si riportano alcuni numeri: 8 ettari disboscati l’anno scorso, 14 ettari sono in corso di disboscamento quest’anno, si prevede di arrivare ad un totale di 38 ettari). Non penso che nessun intervento andasse fatto, al contrario. Ma forse sarebbe stata più utile un’azione mirata e gestita in modo meno violento e distruttivo. Il milione e mezzo di euro di stanziamento (fonti: GdB, Bresciaoggi) prevede solo il taglio o anche tutte le opere necessarie per il futuro? E’ previsto un programma di manutenzione regolare del bosco? O tutto sarà lasciato di nuovo all’incuria, come già avvenuto in passato in occasione di interventi analoghi? Chi ripiantumerà quei 38 ettari? Non era meglio fare le cose gradualmente? Ci sono esperti e ispettori che controllano di persona come sta avvenendo il taglio e che sovrintenderanno al processo di ricostituzione del bosco? Chi garantisce che dopo ci si occuperà anche di curarne la crescita e la salute? E dopo che sarà avvenuto “il recupero di radure e zone prative un tempo presenti” chi si impegnerà a mantenerle?

CONCLUSIONI - La preoccupazione del cittadino (che non è un ingenuo) è più che comprensibile: quante volte, percorrendo abitualmente sentieri e boschi della Maddalena, ci è capitato di imbatterci in organi competenti e/o di controllo, siano essi rappresentanti del corpo forestale o quantomeno “guardie” del parco? Da informazioni ricevute per via telefonica sembra di capire che la forestale non ha più il compito e la responsabilità di scegliere e segnare quali piante tagliare, e che il Parco delle colline, autorizzato dal comune, ha affidato il disboscamento a cooperative di fiducia. Sarebbe importante chiarire che competenze hanno queste cooperative, perchè credere sulla fiducia non basta, visto che si sta tagliando una riserva di verde che è di ciascuno di noi, e visto il milione e mezzo di euro che costa l’operazione. Vorremmo sapere a che tipo di cooperative sono stati affidati gli incarichi di taglio, quali interessi hanno e se - in qualche caso - traggano vantaggio dalla vendita del legname: in questo caso la scelta delle piante da tagliare, possiamo pensare, è fatta sulla base di quanto se ne può ricavare? E quindi prevede anche il taglio di alberi di grosse dimensioni e sani, e il cui legno è pregiato, come quello di castagno e di robinia?

Terreno franoso sul Monte Maddalena (foto 12-03-2011)
Tagli drastici e incertezza sugli interventi futuri, potrebbero ulteriormente compromettere la stabilità idrogeologica del terreno che, in molte zone della Maddalena, è franoso (foto a lato) e soggetto a frequenti smottamenti. Il terreno argilloso, che forma uno strato non molto spesso sulla roccia calcarea sottostante, una volta denudato, sarà ancora più esposto a dilavamento. In caso di forti piogge accade spesso che attraverso le strade che scendono dalla Maddalena (ad esempio, sul versante sud, via del Canalotto, via Mediana, via Amba d’Oro etc.) scorrano fiumi di fango e detriti fino alla città. A questo proposito vale la pena di ricordare che la robinia, tanto bistrattata da certi “esperti”, è invece molto utile, grazie alla tipologia delle sue radici e al consolidamento delle scarpate, riesce a crescere vigorosa anche in terreni molto poveri (per approfondire gli innumerevoli pregi della robinia si rimanda, per esempio, a questo sito). Mi auguro che siano numerosi i cittadini bresciani sensibili a questi problemi, che non si facciano influenzare dalle affermazioni rassicuranti e apparentemente convincenti di chi decide per noi, che trovino altre fonti di informazione alternativa. Leggendo quei cartelli un po’ ingannevoli del Parco delle colline e gli articoli sul giornale ho ripensato alla storia dei vestiti dell’imperatore. Forse basta il buon senso per riconoscere che il re è nudo.
Lina Malaspina

31 commenti:

MdC ha detto...

GRANDE LINA FORSE IL PIU' BEL PEZZO DI VERO GIORNALISMO MAI APPARSO SU MURO DI CANI

STRA GRAZIE... CHI NON LO LEGGE è SCEMO

MdC ha detto...

OHHHHHHHHHHHH ci sono problemi nell'inserimento commenti abbiamo provato a contattare blogger vediamo...

se volete proprio commentare mandate a murodicani@gmail.com che li rigiriamo qui oppure su facebook... saluti ci scusiamo per il disguido indipendente dalla nostra volontà.

MdC ha detto...

Stiamo cercando di capire perchè blogger ha bloccato i commenti a questo blog...sembra che ci siano altri utenti con lo stesso problema. Se qualcuno potesse chiarire...nel frattempo continuiamo a ricevere i commenti sulla posta...grazie

MdC ha detto...

da murodicani@gmail.com

Carissimi,ho letto la lettera di Lisa Malaspina ,riguardo lo scempio che da qualche mese,stanno mettendo in pratica sul monte Maddalena: frequentando queste zone in bici,nelle ultime settimane,anch’io mi son posto alcuni dubbi?
Ci saranno i permessi? La forestale controllera’ questi tagli indiscriminati? Chi è quel coglione che ha dato l’ok a questa strage di alberi SANI?
Naturalmente,cercare di scrivere sui “quotidiani “locali,e’ come cercare la verita’ su Ustica!.....
A chi possiamo rivolgere i ns quesiti,senza che vengano insabbiati?

Mi rivolgo a voi che,conosciuti da poco,mi sembrate un’ottima cassa di risonanza……..


Ps sempre in maddalena,ultimamente,ci sono dei “rambo “ al 6°/7° tornante che,giocano con archi da guerra tra famiglie che fanno i pic-nic…..l’ho fatto presente ai vigli sul posto,i quali,fingendo di interessarsene,se ne sono praticamente fottuti

Fabio

MdC ha detto...

da facebook

Bu Gatto dice:

e quando la città diventerà insopportabilmente afosa dove ci si potrà rifugiare per godere di un pò di frescura?? e poi cos'hanno intenzione di fare..dopo i primi 40 ettari ci saranno i secondi e cosi via..??e si ripianterà?e si troverà uno spazietto quà e là per costruire ville ai facoltosi bresciani?...ma rasatevi le vostre di aiuole st****!!!!!!!!

Bugatto

Capitan Trip ha detto...

Scusate,
poco fa, addentando un panino alla mortadella acquistato mesi fa in un autogrill, mi sono accorto che ignoti avevano depositato all' interno del suddetto panino uno strano messaggio.
Il messaggio era contenuto in una busta sulla quale c' era scritto "DA RECAPITARSI A MURO DI CANI, sezione DISBOSCAMENTO MADDALENA".

Vado dunque, di seguito, a riportarne il criptico contenuto:

"C' era anche dell' erba di mia proprietà lì in mezzo, cazzo!

Vigliacchi...

Firmato:
Joe The Dog"

MdC ha detto...

Grande...

Anonimo ha detto...

bingo

rsk ha detto...

I commenti sono di nuovo disponibili

Anonimo ha detto...

finalmente

Cane Chung Lì ha detto...

信用管理顾问公司首席顾问师!

L' intreprendente Aldo ha detto...

Sarò un' ottuso, ma per quanto mi riguarda ho sempre pensato che la cosa migliore che l' uomo può fare per la natura è dimenticarsi che esista.

Cane Lucidità Wegghel ha detto...

Breve conversazione fra l' Uomo e il Bosco

"Ciao Bosco"
"Ciao Uomo"
"Sono qui per bonificarti."
"Eeeh? Bonif...no, ma...stai buono lì...cazzo vuoi?"
"Guarda che è per te, ti farà bene..."
"Sì, vabbè, ma fatti i cazzi tuoi, cazzo vuoi?"
"Dai fai il bravo su..."
"Ma fai il bravo cosa, con tutte le stronzate che fai tu in città, vengo mai giù dal monte per romperti il cazzo io a te? Ma pensa te..."
"Beh, io taglio eh..."
"Ma stai buono, ma che cazz..."
"Ecco, e uno è andato..."
"Ma vaffanculo."

Pippero ha detto...

Flash mob contro il nucleare a Milano in Piazzale Cadorna
Sabato 30 aprile
ore 15:00

e a Brescia si dorme (anche senza il mitico materasso)?

Anonimo ha detto...

Bellissimo reportage.
Complimenti alla Malaspina.

Anonimo ha detto...

noi di sicuro 0 nucleare, siamo zona sismica... ahahahahhahahahahahahahahahahahha
...
...
ne costruiranno tre...
ahahahahahahshhhahahahaahahahahahhaha

Comunque... ha detto...

non so voi, ma a me di Will e kate non me ne frega un cazzo! UN CAZZO! AFFANCULO I MONARCHI!!!

CAZZI ACIDI ha detto...

..si rimane sempre perplessi quando ci si accorge che qualcuno, di cui non si sà un cazzo (chi è? che cosa fà? da dove viene?) decide per tutti gli altri cittadini in merito a cose di tutti..a casa mia quando bisogna decidere qualcosa (tipo di che colore prendiamo il mobile per la carta da culo?) ci si riunisce, si discute, ognuno dice la sua, se a qualcuno non gli importa una fava si leva dalle balle..e si decide..normale no? E sopratutto nessuno si azzarda a sbattere via il mobile con gli adesivi dei canguri di quando ero piccolo senza chiedermi: sbattiamo via il mobile con gli adesivi dei canguri di quando eri piccolo?

...ma guarda 'ste facce da culo. Io mi chiedo è loro proprietà la Maddalena? o è di tutti i bresciani!!! qualcuno nei mesi scorsi ha sentito parlare di questa bonifica/disboscamento selvaggio?

..è difficile riportare in vita un bosco che non c'è più, era più facile capirlo prima..ma se non te lo dicono!!! Come si fà a incatenarsi ad un albero per impedirne l'abbattimento se l'albero è stato già tagliato?

Bisogna cominciare a pensare che le decisioni che riguardano tutti noi vengono quotidianamente prese da un gruppo di pericolosissimi banditi da cui dobbiamo cominciare a difenderci seriamente.

Altro che ronde padane..organizziamoci in NAS (nuclei armati di scoglionati) e corriamo a proteggere la nostra città; noi non lo sappiamo ma domani mattina potrebbero aver deciso di abbatere il castello per costruire un più fruibile centro commerciale, o asfaltare corso zanardelli perchè il porfido rovina i pneumatici, o di riempire il lago di garda di motoscafi più pratici e veloci delle barche a vela (ops questo l'hanno già fatto).

MDC SVELA I NOMI DEI COLPEVOLI: SE SAPPIAMO CHI SONO POI POSSIAMO ANCHE FARCI DUE PAROLE!

Anonimo ha detto...

controriprova

taddeo rosciolabile ha detto...

ok

la solita Melma ha detto...

non credeteci questi non vogliono la crisi vogliono solo prendere più voti alle prossime elezioni dimostrare che loro hanno una linea politica...che si preoccupano del paese. Non fatevi ingannare sono solo dei Banani!

andreaechorn ha detto...

Buongiorno, sono d'accordo con "L'intraprendente Aldo". È possibile avere l'email di Lina Malaspina per organizzare qualche (re)azione concreta? andreaechorn chiocciola hotmail punto com

ULTIMA ORA ha detto...

OSAMA IS DEAD
Osama Bin Laden è stato ucciso dalle truppe USA in Afghanistan oggi.

La casa del ridicolo ha detto...

La morte di Osama bin Laden è il primo miracolo del Papa Beato...pensate sia blasfemo? Non l'ho detto io lo dice Michaela Biancofiore (PDL)...consigliera per gli Affari Esteri del bravo Frattaglie!

scusate il disturbo ha detto...

Tutto quello che sai...è falso!
Chissà quante cose non vere ci sono dietro alla vita e alla storia di Osama Bin Laden. Non lo sapremo mai perchè invece di catturarlo gli USA hanno deciso di assassinarlo per farlo diventare un simbolo ad uso e consumo della loro politica imperialista...niente di male per carità solo mi chiedo quante cose conosciamo veramente, di quante cose siamo sicuri veramente!
Il motivo per cui tutto il mondo si schierò a favore dell'invasione in IRAQ (la paura dell'atomica) era un falso come lo stesso COlin Powell alcuni anni dopo ammise...le tristi immagini del cormorano imbevuto di petrolio a causa degli incendi provocati nei pozzi di petrolio erano un falso giornalistico....addirittura avevano preso il povero uccello in uno zoo e poi lo avevano cosparso di petrolio per rendere la foto più credibili. Quante cose ci vengono dette che nn corrispondono a verità e che ci fanno giustificare qualsiasi azione? In nome di quale verità ieri migliaia di cittadini USA sono scesi nelle strade a festeggiare la morte di Osama?

La CIA in lutto ha detto...

Morto Bin Laden. Sì, di nuovo.

Uomo più ricercato del mondo da 10 anni, il suo nascondiglio è stato svelato dalle forze speciali Usa dopo aver consultato Wikipedia.

Se si fosse venuto a nascondere in Italia sarebbe morto molto prima, con i vicini giusti.

Quattordici Navy Seals, le forze speciali d'elite della marina militare statunitense, sono piombate nel rifugio segretissimo di Abbotabad in Pakistan e hanno sorpreso il capo di Al Qaeda.

- Soldato USA: «Bin Laden! Siamo qui per te!»
- Bin Laden: «Ok. Dove avete parcheggiato il mio aereo, sta volta?»

Bin Laden avrebbe opposto resistenza con un arguto stratagemma: ha convinto gli Usa ad arrestare prima le sue mogli e i suoi figli, un'operazione che avrebbe richiesto almeno un anno.
Dopo 15 minuti, però, i soldati hanno mangiato la foglia (sono soldati scelti mica per niente!) e uno gli ha sparato in testa.

- «Ehi, chi ha portato la macchina fotografica»
- «Non toccava a te?»
- «No, toccava a Frank»
- «A te, ti dico!»
- «Ah no, eccola qui!» (ridono, sollevati)
- «E dov'è il rullino?»
- «Il cosa?»
Sbadatoni.
Ma non mi stupisce che non si sia riusciti a trovare un buon fotografo. Non erano mica a Abu Ghraib.

E' stata diffusa una foto che ritraeva Bin Laden con il volto terribilmente tumefatto: un falso clamoroso smacherato dalla presenza del marchio dell'FBI.

Con la sua morte, Luca Barbareschi torna a essere l'uomo più antipatico del mondo.

L'annuncio dell'impresa è stato dato direttamente dal presidente Obama: "E' il risultato più importante nella lotta al terrorismo. Ma la nostra guerra non è contro l'islam". E' contro i pozzi di petrolio americani che si stanno esaurendo, infatti.

Dopo essere stato rifiutato da tutti i paesi musulmani, il cadavere sarebbe stato gettato in mare. Il che renderà molto più mesta la cerimonia funebre con cui la CIA onora i suoi uomini migliori.

Personaggio controverso, Bin Laden era un uomo che sarà ricordato soprattutto per la sua manifesta incapacità di tracciare rotte aeree tranquille.

I suoi video in cui parla dell'annientamento dell'Occidente saranno presto disponibili in una collezione Dvd imperdibile. Nella versione Blu-ray la caverna non sembra nemmeno un set cinematografico!

Michela Biancofiore del Pdl ha dichiarato che l'uccisione di Bin Laden può essere letta come un nuovo miracolo regalato al mondo dal neo-beato Giovanni Paolo II, evidentemente non pago di sangue.

Non sono un disfattista ha detto...

"Mai così male da 16 anni. In Italia le immatricolazioni di auto nuove sono calate per il tredicesimo mese consecutive, toccando il punto più basso da aprile 1995 secondo i dati del Centro Studi Promotor." (Il Corriere della Sera)

Hanno ragione quelli di Movimento 5 Stelle: l' automobile è morta.
Costa troppo (all' acquisto e per le spese conseguenti ad essa connesse) e pochi oggetti così costosi si svalutano tanto in così poco tempo.

In una società opulentissima il bluff regge, ma ora è un gioco che ha il fiato sempre più corto.
O le grandi case automobilistiche riusciranno a trasformarsi, trasformando il concetto stesso di mezzo di trasporto in qualcosa di diverso o chiuderanno pian piano tutte, con tutti i problemi connessi in fatto di occupazione.
Ormai la caso appare realmente lampante e ovvia.

The Horse Power Solution ha detto...

Cominciate a non mangiare cavalli.

Presto torneranno utili.

Re Bogia ha detto...

Non mangiare cavallo? Sei pazzo?

Anonimo ha detto...

ma come cazzo fai a chiamarti movimento a 5 stelle? li trovate sulla guida michelino questi nomi?

Anonimo ha detto...

Girando con la mia mtb per i nostri boschi non ho potuto fare a meno di notare almeno tre grosse radure create per il "rinvigorimento dei giovani virgulti" (tanto per stare in tono neo fascista di chi ti vuole spiegare che sta facendo tutto per il tuo bene):
- Collina S.Anna passata alla motosega per tutto l'inverno
- Boschi Maddalena (brava Malaspina, uno dei pochi articoli trovati su internet sull'argomento)
- Il versante verso Nave, superata la zona di Castello Malvezzi (qui la strada era addirittura ostruita dai tronchi tagliati)
La domanda sorge spontanea, diceva il buon Lubrano: sarà mica per il fatto che una linea del nostro beneamato inceneritore sia a biomassa? Purtroppo non saremmo i primi e (cazzo) neanche gli ultimi.
Facciamo come loro: senza dire niente gli demoliamo la macchina, e se ci chiedono il perchè, è che lo facciamo per il suo bene così respira meglio! Scusate ma sono discretamente stanco e incazzato per questo andazzo in cui le cose vanno sempre più storte, senza nessuna possibilità di azione/reazione. Direi che appena sì sa qualcosa gli spacchiamo il culo, sempre con educazione, comunque.
Cordialità

Francesco