di Jebediah Wilson
e Taddeo Roscioli
Alla fine di tutta questa grottesca vicenda, l'unico che ci avrà tratto un bel guadagno sarà il Premio Oscar Lancini, sindaco di Adro. Le elezioni sono dietro l'angolo e a lui servono voti per posare le chiappone sulle comode poltrone parlamentari (al termine dell'ultima tornata , nel 2008, era il primo dei non eletti). Oggi il suo nome è talmente noto che sarebbe difficile immaginarlo altrove. Nasce però un problema: "se Adro non è in Italia" (come dice Werner Pelatoner nel filmato) in che cazzo di Parlamento finisce Lancini? Fate un po' voi... Ieri il Borgomastro Lancini ha risposto da par suo al timido ordinucolo della ministrina Maria Stalla: toglierà i 700 simboli su banchi, vetrate, tetto e zerbino della scuola di Adro solo su ordine diretto del Generale Umberto Bava Beccaris (nella foto mentre decide cosa fare: "un po' più a destra... più in alto... ok... perfetto... io me piacere Sole Alpi").
La coraggiosa Maria Stalla manda avanti Giuseppe Colosio "responsabile dell’ufficio scolastico regionale spiega al sindaco che è dovere di una amministrazione comunale impedire che la politica entri nella scuola. «La delicatezza della funzione - spiega Colosio - impone di intervenire anche in caso di solo sospetto per evitare ogni possibile strumentalizzazione»" (da Bresciaoggi del 19 settembre, pagina 18).
"UGA CIAKA": RISPOSTA ADRENSE - "Se me lo dice lui (il Beccaris, ndC), rimuovo i simboli non domani, ma ieri (che incredibile dimostrazione di efficienza padana, ndC). Se li tolgo dalla scuola, però, farò lo stesso con gli edifici pubblici su cui è presente da secoli", ha aggiunto Oscar Lancini che vuole proprio buttarli nel cesso i soldi del Comune (vedi anche: spese legali per i ricorsi nei confronti delle ordinanze discriminatorie tipo bonus bebè). "Sono sorpreso di quello che ho letto sui giornali. Io ho ricevuto comunque i complimenti dei vertici leghisti". In quanto alla lettera della Gelmini, Lancini sostiene che "Non mi è arrivato niente. Non ho letto nulla se non quello che c'è sui giornali. È da ieri che si dice che il ministro ha scritto al sindaco, è scritto su tutti i giornali ma, ad oggi, la verità è che io non ho in mano nessuna lettera" (da Repubblica).
DOMANDA - A che gioco gioca Lancini? Obiettivo: Poltrona... e qui non ci scappa. Togliere il simbolo solo su richiesta del Bava significa riconoscere il Generale Umberto come unica e ultima autorità in grado di stabilire cosa sia giusto o meno? Di quello che dice la ministrina gli adrensi se ne fregano. Sono sotto assedio. Ce l'hanno tutti con loro... poverini... Si sono pagati la scuola più figa della Lombardia, lo Stato (governato dalla Lega) non ha sganciato una sega, l'hanno pagata coi loro soldi... c'avranno pure diritto di metterci quello che vogliono.
INDIGENI - Invece di farci prendere dalla foga sedativa del presidio del Pd, abbiamo provato ad avvicinare qualche indigeno per farci raccontare il punto di vista degli abitanti di Adro. Ovviamente hanno ragione loro. E' stato facile distinguerli dai forestieri. Come nel Mississipi, o a Corleone, i padroni del paese si dispongono ordinatamente in fila sotto i portici (nella foto), con le mani in tasca o alla cintola a rimirare gli stranieri che passano. Osservano la masnada disorganizzata di manifestanti, spostarsi a caso qua e là e mugugnano frasi. "Cosa c'entra questo con Adro" si chiede un giovine padano che alla vista sembra sull'orlo di una crisi di nervi. Si vede che non ce la fa più, la "gogna mediatica" ne ha fiaccato il garrulo morale padano. Si gira verso di noi, ci indica e pare indeciso: "siete del Pd di Veltroni o del Pd di Bersani?". La prima risposta sarebbe "To sorèla deficiente... Pd a chi?". Per una volta cerchiamo di mantenere un certo aplomb: basta una parola fuori posto e questi sono capaci di sgozzarti come un maiale. Dopo aver sorvolato con grande fatica sul triste paragone, facciamo notare al nostro interlocutore che noi non stiamo dalla parte di nessuno e che secondo noi la manifestazione, con Adro c'entra eccome: "la scuola con il simbolo della Lega si trova a d Adro"... (Faccia disgustata) risponde: "ma quale simbolo della Lega, è un simbolo di Adro e qui in mezzo (indica i manifestanti, ndC) non c'è nessuno di Adro". Proviamo a chiedergli se è giusto che un simbolo di partito venga impresso all'ingresso di una scuola pubblica, ci fa notare che "lo stato non ha messo una lira"... si ma ... il simbolo, la scuola, il pubblico, il privato... "noi tutti essere pubblico, anche tè, amico de Ader"... niente... il giovine viene richiamato da un leghista più fighetto, maglioncino di cachemire viola, capello ingellato alla perfettina, orecchino discreto e scarpe di vernice. "Ti vogliono al telefono" dice per portarcelo via con una delle scuse più vecchie della terra. L'ominide non se ne accorge e infatti risponde più volte: "Pronto... pronto... Pronto...", poi si rende conto e annuisce. Cerchiamo allora qualche contatto con l'indigeno in cachemire: "non è il simbolo della Lega - dice - Adro è piena di questi simboli" ce ne mostra uno che usa come salvaschermo del cellulare: non fosse che non è verde, non è inscritto in un cerchio e andrebbe ruotato di trenta gradi, potrebbe essere la stessa cosa. "Ma se vi dovessero imporre di toglierlo?". Risposta: "Eeeehhhh, lo toglieremo..." Forse volevi dire LI toglieremo: sono 700! Alla fine scopri che si può discutere anche con gli abitanti di Adro, qualcuno di loro (mr. cachemire) "a volte" si trova pure d'accordo con Di Pietro (ma come fa a capire quello che dice?). Poi però vota per Silvio (King of Maialas).
Un signore, proprietario di una piccola azienda dice di avere "5 estracomunitari regolari alle sue dipendenze, sono della Lega, ma li tratto come figli: non siamo razzisti...". Peccato che poco più in là, una signora si lamenti con la più classica delle petulanze bresciote, per la presenza di troppi stranieri in paese (cosa che c'entra nulla con il motivo della manifestazione). Gli adrensi non ce la fanno più. Interviene un bislacco energumeno che supera di gran lunga i cento chili. Adornato da più menti, gli occhi infuocati dal sedicesimo bianchino (e sono solo le undici e mezza), il massiccio padano vuole assolutamente dire al sua, ma non ci riesce: "gustraf achè de tè murà codio la scuola e poi sbluargh... meruargn... shkuarol... la mensa" (questo è quello che abbiamo capito... scusate fess). Annuiamo per non prendere una mano di botte e abbandoniamo i portici con i ku klux klader impegnati strafotterci per l'impertinenza dimostrata.
Alla fine... provate a darci ascolto per una volta...
tutti questi Soli delle Alpi...
non sarebbe meglio toglierli?
secondo noi... sì
21 commenti:
Ci era dunque sfuggito un elento essenziale della questione, che ribalta tutto, signori:
Adro non è in Italia.
Credo perciò che a questo punto, dopo le incredibili rivelazioni di questo signore, lo stato italiano, nella figura dell' esimio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, debba chiedere pubblicamente scusa al Piccolo Stato Indipendente di Adro per il fraintendimento.
Adro non è in Italia. Adro non è Italia.
(Tutt' al più mandiamogli degli aiuti umanitari, però, perchè i somea mitìc 'n po' mal.)
Ma che stupida arroganza, che violenti i suoi gesti impulsivi...che accento sgradevole all'udito...che demenza nelle sue parole...perche' quest'intolleranza, quest'agitazione?....ma chi pensa di essere? dove pensa di essere?... quanto pensa di essere potente? quanto crede di poter fare?...occhio, che uno cosi' o gli si da una calmata o lui si monta la testa e fa qualche cazzata davvero...le autorita' ne sono informate?
E' semplicemente il prodotto di una classe dirigente Leghista che su 4 slogan (QUATTRO) fonda il proprio consenso.
E di un'altra classe direigetne, di sinistar e di destra, che han deciso bellamente di lasciare queste persone in mano ai porci legaioli, bugiardi come i peggiori democristiani, inciucioni come i peggiori mafiosi, nepotisti, centralisti, consociativisti e chi più ne isti ne isti...
uno dei vostri stupidi slogan vale anche per noi: PADRONI A CASA NOSTRA!!!
Il Nord non siete solo VOI.
Lo zerbino all' ingresso però lo lascerei.
Almeno quando pesto una merda so dove andarmi a pulire le scarpe.
saranno stati pure 4 gatti in mezzo ai matti(quelli della lega) sabato mattina (con pioggia battente peraltro) ma le polemiche e le proteste hanno portato alla stretta finale il sindaco BFOLK Lancini che adesso si sente costretto a eliminare quel simbolo dalla scuola...però solo se glielo dice Umberto Bossi!!!
ma poi la vogliamo piantare con 'sto fatto che a Brescia di 'sti simboli ne avremmo tantissimi?
Ma dove sono? Ma quando?
E anche se fosse...Anche di cazzi disegnati dentro i cessi ne abbiamo tantissimi, vogliamo tapezzarci una scuola anche con quelli?
Eh? EH? EEEEEH?
Oggi, due tizi che discutevano in un bar a Mazzano:
"Hai sentito la storia della scuola giù a Adro?"
"Eh, d'altronde oggi con tutti 'sti extracomunitari in giro poi si arriva a questi eccessi..."
Eeeeeeeeehhhhh????????????
si va bè....comunque eri a Mazzano!
Noto ultimamente che la sindrome berluskaiser ha finalmente abbandonato il corpo e la mente dei redattori.
L'autunno sta portando però una nuova malattia, la padania, che si manifesta con simpatici simboletti verdi su tutto il corpo.
Cambiando discorso:
ma questi deficienti di merda, ora anche plurimoicidi, li vogliamo andare a prendere oppure, per dirla alla Bugo, "Fa niente"?
"MESSINA - Un neonato è ricoverato in coma farmacalogico nel reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, dove è nato, la settimana scorsa, dopo un diverbio tra due medici nella Ginecologia dell'ospedale «Papardo». La discussione - come la rissa avvenuta lo scorso 28 agosto per il caso del piccolo Antonio Molonia al Policlinico - è legata a diversità di vedute sulla scelta tra parto naturale e taglio cesareo per la puerpera 24enne, Ivana Rigano, già in avanzata fase di travaglio. Due giorni fa la donna e il marito 34 anni, Nicola Mangraviti, hanno deciso di presentare una denuncia-querela ai carabinieri e il sostituto della procura, Anna Maria Arena, ha aperto un'inchiesta, al momento, contro ignoti. Già acquisite dai carabinieri le cartelle cliniche."
C'è qualcuno che ha provato a fotografare sti famosi simboli in chiesa e in municipio? Almeno potremmo dire "i ghè, i ghè mia".
E dare dello stronzo bugiardo al premio Oscar Lancini.
Che non è scemo: mazza, che campagna elettorale si sta facendo (o si sta facendo e basta?).
Grande Cane Poeta!
Il circo, il circo!!!!
il Cane Poeta Alfieri l'ho sempre sostenuto, ho tutte le sue poesie e me le leggo ogni dì prima di chiedere il pizzo al mio macellaio
Addio Sbirulino.
Tra i 2 e i 5 anni sei stato forse il mio migliore amico.
Addio.
siccome invece Adro è in Italia adesso vi tocca pure tirare fuori i soldi per rimuovere i simboli dalla scuola...così non vi rimane nemmeno l'orgoglio di poter dire che quella scuola l'avete tirata su senza i soldi dello Stato...brai!!!
Io volere solo Figa Padana
mmmmm
formaggiosa
X Ingorantia Legis:
siccome invece Adro è in Italia adesso
CI
tocca pure tirare fuori i soldi per rimuovere i simboli dalla scuola...
Ad ogni modo soldi spesi bene se si tratta di riparare alle bravate di quegli scalmanati.
Vorrei sapere da qualcuno che cosa ha fatto la Prefetto di Brescia per la vicenda di Adro. Era suo preciso dovere chiudere la scuola in questione finché non fosse stata nuovamente agibile. Non ha fatto nulla! Ha permesso che si generasse una situazione potenzialmente esplosiva. Anziché disinnescare il problema operando l'immediata chiusura della scuola, ha obbligato la popolazione democratica e civile ad andare ad Adro, mossa dall'indignazione, per chiedere con forza la rimozione dei simboli di un partito da una scuola pubblica. Ma se qui per avviare a soluzione di ogni anomalia o illegalità occorre che quelli dotati di un minimo di senso civico debbano continuamente muoversi e protestare, perché gli organi preposti non fanno alcunché, allora siamo messi proprio male! E' come se nel caso di inquinamento di una falda acquifera con acidi e metalli pesanti sversati da un'azienda di cromatura i cittadini fossero costretti ad accorgersi loro del problema, a cercare loro i colpevoli e a bonificare l'area interamente a loro spese. Ma allora in quel caso l'ARPA e la Polizia che ci starebbero a fare?
Ah già, dovrebbero minimizzare l'accaduto, depistare, insabbiare e lasciare che la popolazione continui a bere l'acqua diventata cancerogena. E' vero... me l'ero dimenticato. Per tirarci un po' su metto il link al curriculum del prefetto: a me sembra interessantissimo. Voi che ne dite?
http://www.prefettura.it/brescia/index.php?f=Spages&id_sito=1142&nodo=1347&nodo_padre=&tt=ok
Purtroppo la signora Prefetta Livia Narcisa Brassesco Pace è costantemente impegnata a collezionare cappellini, cinture, scarpette e coordinati vari di cui è grande appassionata. Non disturbatela per favore. Grazie
Dopopartita di Lega-Resto d'Italia
http://www.youtube.com/watch?v=ePK0u262R-o&feature=player_embedded
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