Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

lunedì 26 luglio 2010

Una Rosy nella Valle Verde

Rosy chiama Mario
Rispondi Mario...
La Bindi sceglie Monti
come premier di transizione
Oh Rosy! Te-tu sei sempre
la meglio topa del circondario
Suonagliele un po'
a quel branco di citrulli!
Maremma Maiala!


di Ermenegildo Sdegna

CIAO BELA... - "Siamo al fallimento di un'intera classe dirigente". Non usa mezzi termini Rosy Bindi, “quella più a sinistra del Pd”, alla festa di Val Verde di Botticino per definire i risultati di tre anni di governo Belfresconi. Per il prossimo futuro, assicura, niente inciuci (o meglio: niente inciuci indiscriminati): "questo governo deve andare a casa, con tutti i ministri che lo compongono" afferma, aggiungendo poi di essere “contraria” all'ipotesi di un Governo Maroni (ennesima proposta retromarcista dall'ormai disciolto Compagno F.) oltre che a "governi di ribaltone". C'è un'alternativa però che le garberebbe assai: "lo posso dire adesso (tanto non c'è nessuno): un governo guidato da ..."un Mario Monti"... sostenuto dal senso di responsabilità nazionale, per cambiare la legge elettorale, ridurre il numero dei parlamentari e poi andare a votare...". (Puntini). D'altra parte, perchè perdere tempo? "Se la Lega va avanti così - dice - abbiamo praterie immense davanti a noi".

Qualcuno c'era ad origliare le divinazioni della Rosy, nascosto tra l'anziana folla botticinese. Praticamente un incrocio tra Jessica Fletcher e Che Guevara, la Pasionaria di Sinalunga (SI) viene accolta sulle note di “Bella Ciao!” (versione MCR), osannata ella stessa a sua volta come poche rock star (con fischi e ululati prodotti direttamente dallo stesso Jebediah Wilson). Il Presidente (del Pd) ha parlato con schiettezza (tra le altre cose, anche della necessità di pagare le tasse, che non è poco visti i tempi) ad un pubblico proveniente prevalentemente dal Pleistocene che ha comunque dimostrato di recepire ed apprezzare il messaggio: lacrime e sangue ci attendono, nel frattempo poniamo un paio di paletti per l'eventuale adesione del partito ad un'improbabile coalizione di volenterosi (aperta anche a transfughi normodotati dal P2l... se ve ne sono) per un fantasmagorico esecutivo di transizione guidato da Monti (ad oggi impensabile vista l'ostinazione poltronofila del Belfresconi). Stiamo in una botte di ferro.

L'unico partito con la base intellettualmente più dotata della media dei dirigenti non deve però perdersi d'animo ("dovrà pensare anche al ricambio generazionale"). Alle prossime primarie (quando? ndC) "gareggeranno Bersani e Vendola, vincerà Bersani e sarà il nostro candidato alla Presidenza del Consiglio". Ha già tutto in mente. Dalla platea gridano: "Bindi Presidente", ma lei fa spallucce e glissa anche se una cosa è ben chiara a tutti (tranne che a D'Alema): Rosy è il meglio che offre "la ditta". Peccato che poi cerchi di allargarsi verso l'impossibile. "Per la prossima legislatura, si può pensare ad un'alleanza con il rinsanvito Casini" (democristianerie, ndC). "Me lo ricordo nel 1994 quando cercavo di convincere Martinazzoli ad allearsi con la sinistra e lui spingeva per sostenere Berlusconi. Lì avremmo dovuto metterci insieme (Popolari e Progressiti, ndC), al Nord si poteva fare, avremmo vinto e questi ultimi 20 anni sarebbero stati diversi". E aggiunge: "gliel'avevo detto a D'Alema, ma lui voleva andare da solo". (Sdeng n. 1°).

MAXIMUS RISK - Mancano i giornalisti per fare le domande (problemi organizzativi piddini). In platea ne abbiamo contati almeno 5 in grado di salire sul palco e far due domandine senza sfigurare, ma niente da fare. Per sopperire alla carenza improvvisa, spazio a due "giovini" alle prime armi: sul lato sinistro, il simpaticissimo Peolo (Brevo Peolo!) ess sindeco, col suo bel cusulù pieno di argomentassioni, ha ravvivato di molto il dibattito. Sul lato destro (sarà un caso?) l'altro deputato piddino, Piercoso Ferrari (nella foto, con un broncio "finto vissuto", made in Frattocchie). I due hanno toccato i 5/6 temi del momento: crisi economica, prospettive di tenuta del modello europeo, Finanziaria e conti pubblici, crisi dell'attuale maggioranza, legge elettorale, legge sul fine vita e (inevitabile) la questione morale. Quest'ultimo punto ha evocato, come per magia, nella mente dei più sobri, l'immagine putrebonda del satrapovelista Maximus D'Alemax (ricurvo, piegato in due dal suo greve carico di impareggiabili sconfitte). Il perfetto convitato di pietra. Mai nominato, ma sempre presente. (Domanda: perchè nel Pd non si possono pronunciare le parole: "Massimo D'Alema"? Perchè?!).

QUESTIONE IMMORTALE - Piercoso si inalbera sul caso “Tedesco” (dalemiano): "sono incazzato per la scelta del vicecapogruppo in Senato* di chiedere la contestualità della votazione per l'autorizzazione all'arresto di Tedesco con quella alla Camera per Papa... ma... il capogruppo cosa ci sta a fare?". Beh... se la mettiamo così... fa davvero arrabbiare. La domandina "facile facile" (l'hanno capita in 15), rende l'idea della guerra per bande interna al partito, dove un non ben precisato numero di persone cerca di fare argine al "lato oscuro" dalemiano mentre la struttura non esiste ancora - parole della Bindi - "manca la ditta, manca il gruppo". Tutti gli uomini del Gran Perdente sono più o meno toccati da inchieste, inchiestine o richieste d'arresto. Sarà un caso? Piercoso proprio non ci sta e "padanizza" la serata: "la questione morale riguarda una particolare area del paese" si riferisce ai feudi pugliesi, ma finge di dimenticare il neo inquisito Penati - altro bel dalemiano di ferro - non certo vice presidente del consiglio regionale della Calabria. La Rosy elogia il comportamento di Penati (“almeno si è dimesso, c'è chi non fa neppure questo”), mentre su Tedesco non si tira indietro: "mi chiedo come si faccia a mettere come assessore alla sanità uno i cui figli hanno partecipazioni azionarie in società che commercializzano prodotti farmaceutici e parafarmaceutici". Scrosciano applausi: la gente ha capito. "Se dobbiamo essere il partito dell'alternativa non devono esserci dubbi sul conflitto di interesse, la cosa importante d'ora in poi è non trovarci più di fronte a fatti compiuti" perchè "il vizio è quello di pensare che il potere costruisca consenso". Il vizio di chi? Toc toc...

Non mancano parole di sdegno per Giulio Tremori che - per Bindi - non è più in grado di tenere “dvitta la bavva”: "per fare quello che ha fatto Tremonti bastava uno scarso contabile e c'era pure qualcuno che lo voleva premier" (Sdeng! n. 2°). La Finanziaria è "un massacro per scuola e sanità" ed "è grave che sia stata approvata in cinque giorni visto che, in cinque giorni, non c'è nemmeno il tempo di leggerla tutta. La democrazia ha bisogno di tempi di confronto, l'astensione sui tempi messa in pratica dalle opposizioni è stato un gesto di responsabilità verso il paese, ma una cosa è certa: non accadrà più". Parole dure anche nei confronti della Lega che utilizza la religione per la propria propaganda votando leggi (di stampo iraniano, ndC) come quella sul fine vita: "una pagina tristissima. Dio non vuole un'adesione dettata per legge. Qui non è nemmeno questione di voler imporre la propria morale, magari fosse una questione morale, per loro è solo un distintivo da esibire".
* è Nicola Latorre, nella foto, dalemiano di ferro, quello che - per intenderci -  il 14 novembre 2008 alla trasmissione Omnibus su La7, venne beccato mentre suggeriva, tramite pizzino, a Italo Bocchino argomentazioni per attaccare Donadi dell'IdV sulla questione della Commissione di Vigilanza per le Telecomunicazioni.

2 commenti:

giulio branciforte ha detto...

C'ero anch'io e ho letto i commenti sui giornali il day after: chissà perchè hanno tagliato le parti più interessanti. Meglio leggere MdC ... casso, i la capes mia i me compagn del PD che Baffone l'è mort e Baffino l'è da pensiunà ala svelta.
Ricordo solo che la Rosy fu un ministro fatto fuori assieme al Luigi Berlinguer, perchè erano bravi a rompere le scatole. Poi ci lamentiamo dei Latorre. Ri-casso!

MdC ha detto...

The ghet risù: i la capes mia!

"Verrà il giorno"
diceva Padre Cristoforo