Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

martedì 13 luglio 2010

REPORTAGE - Sulla "3" nessun Ufo in vista

Solo alieni Biodegradabili
Incontri ravvicinati del Lercio tipo

La vaccata dell'estate 2010 si chiama Ufo.
Sono guanti "democristiani - anti negro", si indossano sui pullman e ci consentono di toccare le stesse cose che toccano i "negri", senza correre il rischio di diventare "negri" a nostra volta. Robe dell'altro mondo... Ufo appunto... Infatti sull'autobus numero 3 tutti li cercano, ma nessuno li vede.

AVVERTENZA - La parola "sporco negro" non viene mai pronunciata, ma aleggia costantemente tra le righe dell'articolo che citiamo.

di Jessico Maria Polpastrelli Sudore
e Gesualdo Kiaroscazzi Bufalate

La nuova vaccata dell'estate 2010 si chiama Ufo. Niente dischi volanti però. Solo una specie di guanto plasticone (dicono "biodegradabile") che le vecchie bresciane ariane, incartapecorite frequentatrici di autobus, dovrebbero indossare prima di aggrapparsi ai sostegni precedentemente contagiati da batteri di negro, muso giallo, giargianese, pakistà (simm'e Napule pakistà!), ma anche semplice pizzaiolo meridionalaccio, sudaticcio e cipollaro. Alla fine non se ne può proprio più di queste mani sudate. D'altra parte - con la cappa di caldo che aleggia da queste putride parti - qualsiasi vecchia cariatide boccheggiante non vede l'ora di infilare finalmente la propria mano in un bel guanto di plastica rinfrescante (che è anche "biodegradabile").
Prima di latrare... - (Da Bresciaoggi di Domenica 04 Luglio 2010, pagina 13) «Ufo» è il nome di un guanto speciale: comunica, protegge, non inquina. Monouso, grazie alla collaborazione di Brescia Trasporti e Palazzo Loggia sarà distribuito in via sperimentale per un mese sui bus della linea 3 che attraversano la città da est a ovest, da Rezzato alla Badia, con l’auspicio di espandersi in futuro agli altri mezzi. L’iniziativa è promossa dall’Ufo Agency e nasce da un’idea di alcuni docenti di Machina Institute e dell’accademia di Belle Arti di Santa Giulia, con il contributo concreto degli studenti che ne hanno curato la grafica.

DUNQUE... MAI PIU' SENZA! - Complimenti a professori e studenti del "Machina Institute" che si sono scervellati per mesi per creare un guanto di plastica informativo e igienico. Se nel caso - in futuro - dovessero rimanere a corto di idee, MdC si permette di suggerire le seguenti cazzate:
- preservativi informativi per cranii con il ritratto della Monna Lisa (dotati di breve e puntuale didascalia informativa). Anche in caso di sopreavvenuta morte per soffocamento, il gadget non provoca panico negli interlocutori che anzi possono approfondire la conoscenza del dipinto fino all'arrivo del coroner;

- ditali di gomma informativi per bancomat (ma lo sapete quanti "negri" usano i bancomat dei bresciani?);

- carta igienica moschicida informativa (per gli amanti del bondage poltroniero... "una volta è per sempre");

- guanto in lattice magnetico informativo per carte di credito: molto utile dopo aver cenato... a Ufo. Grazie alla sua carica di simpatico magnetismo, fa perdere ogni tracciabilità e salva la faccia, garantendo luculliane sbaffate...

- Dildo in lattice (con bassorielievi informativi in Brail): è anche partico portaguanti informativi biodegrdabili e simpatico contenitore per "Ufo". A forma di caccia imperiale interstellare (nella foto), può penetrare tutte le vostre fessure preferite.

Sempre da Bresciaoggi: «Dopo il periodo di prova, vedremo come risponderanno i bresciani: se il progetto piacerà e, soprattutto, se i guanti saranno gettati negli appositi cestini dopo l’utilizzo» (ma non erano "biodegradabili"? ndC), sottolinea il presidente di Brescia Trasporti, Andrea Gervasi, un uomo in lattice (biodegradabile) e informativo, per tutte le stagioni, sempre sulla cresta... i tempi cambiano e lui rimane sempre sulla cresta.

OH... NON E' MICA UNA CAZZATA - "«Ufo» non è un progetto rivolto solo agli utenti dei mezzi pubblici, ma rappresenta un veicolo di comunicazione e promozione innovativo e originale, che coniuga informazione e igiene. «Perchè, ogni giorno, divulga le notizie più svariate, commerciali e amministrative, compresi messaggi personalizzati alla città, mettendola in relazione costante con i bresciani, per informarli sulle attività di impresa e non - spiega Andrea Capelli, ideatore del progetto Ufo -. In pratica negozi, commercianti e imprenditori potranno promuoversi con messaggi impressi sulla superficie del guanto. Una bella vetrina»". Un colpo mortale alla Crisi.

Protegge, informa, ed è biodegradabile. Cosa chiedere di più? «Prestiamo da sempre la massima attenzione alla pulizia e alla disinfezione dei nostri bus - tiene a sottolineare Gervasi -. Questo è uno strumento in più, a tutela dell’igiene di chi viaggia».

LA TUTELA DI CHI? Democristianamente "anti negro" «la sperimentazione è tutta bresciana - aggiunge l’assessore comunale ai trasporti, Nicola Orto - (siamo sempre all'avanguardia nella tecnologia in lattice informativo biodegradabile per autobus, ndC): siamo i primi in Italia e già molte amministrazioni aspettano i risultati di questo progetto che, oltre a essere un veicolo pubblicitario, sarà la potenziale piattaforma informativa delle 14 amministrazioni locali toccate dai bus per comunicare i loro messaggi istituzionali». Nemmeno a Pretoria li vogliono più. Gervasi e Orto... mica i guanti.

Euri, moti, foti e Ufi - Mossa dalla smania di conoscere quali preziose informazioni fossero contenute sul dorso di questi Ufo, la redazione di MdC ha deciso di inviare un nuovo collaboratore cottimista del blog, Gesualdo Kiaroscazzi Bufalate, semiologo dello stracotto e gran maestro di torte in faccia, sulla linea 3 che passa proprio vicino al Canile. (Pessima scelta Nicola...). Ecco il breve resoconto di tre buffe ore sui buffi mezzi di trasporto bressiani. Di Ufo - come spesso accade - nemmeno l'ombra.


IL REPORTAGE - (I round)
Sul bus non v'è traccia d'Ufi

Ore 15.44 saliamo in via Duca d'Aosta sul primo autobus della linea "3" (alla fine della giornata saranno quattro) direzione "Mandolossa". Come presumibile, i passeggeri sono un pout pourri di razze e culture diverse: legaioli ed esseri umani si bilanciano perfettamente. Niente Ufo però. In stazione, insieme a tre donne Rom con pargoli e passeggini al seguito. Salgono anche due accaldati Assistenti Civici, che boccheggiano per il gran caldo prima di iniziare ad essere sballonzolati dagli scossoni dell'automezzo.

Le tre Rom sono il problema di questo tratto di viaggio. Al semaforo di piazza Repubblica, l'autista si ferma e si alza dal proprio posto per riprendere le zingare, colpevoli - a suo dire - di ostruire con i passeggini, il passaggio dei passeggeri. Gli assistenti assistono. Le tre ascoltano il predicozzo e decidono di prendere i passeggini, rinunciare al passaggio e proseguire a... passeggio. Dopo due fermate scendono e quella che sembrava una questione di sicurezza nazionale finisce per essere quello che è: 'na cagata. Tutto torna tranquillo fino alla Mandolossa. La vecchietta amica degli Assistenti civici - pensate un po' - parla addirittura con un "negro" che addirittura risponde. Gli assistenti civici, anziani volenterosi, soffrono il caldo che si abbatte sulla vettura di vetro e ferro. Cercano di intervenire il meno possibile nelle (scarsissime) dinamiche sociali. Ognuno si fa i fatti propri. Qualche volta gli Assistenti civici parlano con le vecchiette e cercano di facilitare gli ingorghi di persone. Solo loro, sono due posti in più. L'aria condizionata aiuta, ma fino ad un certo punto e, alla lunga, si suda di brutto. L'autobus è sicuramente il posto migliore dove mettere due anziani volenterosi a metà luglio.

"Non sarebbe meglio metterci un controllore sulla 3?" - Alla Mandolossa, cambio d'autobus. Anche qui, di Ufo, nessuna traccia. Facciamo due parole col conducente che definisce "una str...ata" la nuova grande trovata del duo Orto-Gervasi. "Anche se non lo dicono, il messaggio è chiaro: non voglio toccare le stesse cose che toccano gli stranieri. Il cartone con i guanti non è presente su tutte le vetture della linea 3 - racconta - solo su quelle più frequentate. Non è sempre facile trovarli. Tra le altre cose, è capitato che qualcuno si sia portato via l'intera scatola" (per "Cagata Canis"? ndC). Il conducente lancia una proposta prima di rimettersi alla guida (destinazione Rezzato): "invece di spendere soldi per questi guanti sarebbe meglio mettere un controllore fisso in vettura, sulla "1" e sulla "3" (le più frequentate, ndC) e far pagare i biglietti a tutti quelli che salgono senza obliterare. Non sai quanti soldi potremmo recuperare".

Riattraversiamo la città e il mal d'autobus comincia a farsi sentire. Scendiamo alla Bornata per barcollare fino alla fermata di Borgo Whurer e attendere un'altra vettura, la terza, per raggiungere Rezzato. Arriva con due minuti d'anticipo (sono queste le cose importanti!). Anche qui niente Ufi... Uffi... "Potremo mai essere informati come si deve senza gli Ufo? O ci toccherà leggere il giornale?" ci chiediamo insieme a qualche simpatico passeggero. Giunti a Rezzato (zona CTM), un gelato alla Pecora Nera non ce lo leva nessuno. Sono le 18.30 e ci sta pure un prosecchino (diventati subito 2) prima di prendere l'ultima 3 (la numero 4) e tornare al Canile. Di Ufo ormai si è persa ogni traccia. Ma non temete, cani amici, ci riproveremo. Vogliamo conoscere a tutti i costi il contenuto di quelle preziose e fondamentali informazioni, vogliamo conoscere il segreto degli Ufo e ce la faremo!
g. k. b.
[continua...]

4 commenti:

Uè amerigà... ha detto...

Quanti ricordi innescano in me questi guantini...

4 anni fa a San Francisco vidi un autobus supertecnologico che a momenti si ribaltava pur di permettere a un signore con la carrozzina di salire a bordo.
In compenso la città era piena di barboni lasciati in balia di loro stessi e di baristi che erano capaci di dirti che i barboni, a San Francisco, facevano parte del folklore della città (doveva essere stata geniale trovata mediatica di Reagan questa qui, pensai, lui era un genio per certe stronzate...)
L' ammerica degli ammerigani è strana....

E comunque...su come impegnare i soldi in fatto di autobus ne avremmo da imparare da questi sanfrancishesi!
Anche perchè su come berci immani stronzate mediatiche li stiamo superando a vista d' occhio da un bel po'...

Vittorio Sgarri ha detto...

ma dei sacchettini per cagare invece?

Io mi stavo cagando addosso l' altro giorno su quell' autobus e non dite che a voi non è mai capitato neanche una volta che son balle!

Presidente del Consiglio ha detto...

macchè ufo sono solo 4 pensionati sfigati!

Re Bogia ha detto...

Cito dal GdB... scrive Massimo Lanzini:

“Lo dico subito: a me questa cosa dà un grande senso di tristezza. Mi sembra il simbolo agro del mondo che siamo diventati: una moltitudine di individui isolati, sommersi da una inarrestabile valanga di consigli per gli acquisti.

È chiaro che ogni epoca ha i suoi vecchi brontoloni e inattuali, e forse adesso sta davvero venendo il mio turno. Ma sentendo la notizia del guanto profilattico non posso fare a meno di tornare con nostalgia all’alba lontana in cui – acerbo studente delle superiori – mi infilavo con migliaia di coetanei su autobus scomodi e gremiti all’inverosimile.

Altro che paura del contatto. Perfino un timido come me approfittava della ressa per sfiorare con la mano quella della ragazzina dai capelli rossi, che toglieva il respiro solo a guardarla. E invece ormai siamo sprofondati nell’epoca della paura che un contatto sia in realtà l’antro buio di un contagio. Ricordate pochi mesi fa le migliaia di persone che attraversavano gli aeroporti del mondo con una mascherina sul volto, per scongiurare quell’influenza A che si è rivelata più una bufala farmaceutica che una catastrofe?

E così oggi a Brescia saliremo sui nostri bus, infileremo il guanto anticontatto e – sentendoci finalmente più sicuri – attraverseremo la città incuranti del Pcb che farcisce la terra sotto i nostri piedi e del Pm10 che intasa l’aria che respiriamo. Il tutto gustandoci uno slogan pubblicitario. Mah!”.


Evidentemente non è interessato ai segreti degli ufo...

maledetti ufo... che segreto nasconde il vostro dorso pubblicitario? Lo scoprirò.

PS
Brao Lanzini... comunque io, sul pullman, alla rossa, altro che la manina c'avrei toccato...