Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

venerdì 25 giugno 2010

La Posta del Cane - La Fame


Saranno Necrosi

di Felice Fortunato Culattoiner

Perdiamo ovunque e in ogni campo. Tranne che per la cucina, siamo dietro a tutti in tutto. Il profumo dell'italiano moderno? Eau de Decadance.

Secondo Mauro Corona (nella foto a lato, ex marachelliere e grande pensatore, scrittore, scultore e scalatore), "all'Italia manca la fame". (A me non manca mai... come si evince dal girovita, giunto ormai a quota 174 mila cm). Manca lo stimolo primordiale. L'impulso che spinge al cambiamento, anche radicale.

Ci manca davvero la fame? Eppure di "famelici" in giro se ne vedono, eccome. C'è chi ha fame di ministeri, chi ha fame di fama, chi di potere, chi di donne, chi di prestigio, chi di denaro (Den Arrow!!!), e c'è anche chi ha fame quel tanto da poter dire: "io c'ero quella sera". "Si, io c'ero quella sera a cena... a Palazzo Grazioli, con i mangiafuoco, i nani volanti e tutte quelle belle signorine che ingoiavano spade... cosa? non erano spade?! Beh comunque, io c'ero". Eh sì... a molti italiani questo basterebbe. Anzi, molti sognano solo questo (lo dice anche il Sovrano:"Gl italiani vorrebbero essere come Mèèè").
Ma Corona non si riferisce a quel tipo di "fame". E' inutile girarci attorno. Per fortuna o purtroppo (?), manca la vera fame. Con il culo nella bambagia, abbiamo perso la voglia di mettersi in gioco, di osare, sacrificarsi, patire e/o partire. Che il nostro tenore di vita sia "leggermente" sregolato (come confermato dall'esito delle mie analisi del sangue) pare abbastanza chiaro. Viviamo ampiamente al di sopra delle nostre possibilità. Grassi e fermi. Questo è il ritratto perfetto del mio Stato (e del mio stato). Calma piatta e se arriva l'uragano, si salvi chi può. Ognuno per sè ovviamente.

IO&ME - Il messaggio subliminale diffusop dai teleschermi minzoliniani è sempre lo stesso: e "Le cose non vanno poi così male, infondo che ti frega?" "Ce l'hai da mangiare? E allora... perchè mai lamentarsi?! Se vuoi ti insegno a fare gli involtini al ragù di ostriche e cerbiatto"... "stai tranquillo, non agitarti andiamo avanti così che va bene... tanto - lo sai - qui le cose non cambiano mai"... L'andazzo è questo. Da mesi sentiamo tutte le peggiori menti di questo paese ripetere la litania della coesione sociale. Persino l'infame ciellino da corrida, Maurizio Lupi ripete - dai pulpiti televisivi fino alla nausea.
Ormai siamo strafatti di "immobilina". Non si vede la fine del tunnel. Quindi meglio star fermi e attendere la luce di qualche auto di passaggio per capire da che parte si esce. Nel frattempo viviamo con l'angoscia di perdere qualcosa (anche se non sappiamo bene cosa) e cerchiamo di conservare la situazione così com'è. Siamo "democristallizzati" (foto sopra).
Il terreno si sfalda sotto i nostri piedi: se fai un passo avanti cadi nella fossa degli alligatori legaioli, se torni indietro c'è l'abisso dei Dell'Utri-rana, se vai a destra, branchi di Storaci carnivori, se vai a sinistra... beh... a sinistra... non c'è nulla (!!!), solo deserto, per migliaia di chilometri. IL NULLA assoluto! Territorio inesplorato! E' chiaramente la direzione da prendere. Ovviamente si tratterebbe del solito terribile percorso lastricato di "madonne", anni e anni di disperazione, a soffrire come cani, per giungere faticosamente ad un'oasi striminzita e affidare subito dopo le chiavi del cammello al primo Beduino ubriaco di passaggio. That's Italy.

E la colpa? E' dei Paninari


Fame, significa mancanza dello stretto necessario. A noi, basterebbe perdere giusto "qualcosina". Non sarà poi la fine del mondo (lo dice uno che ha perso un sacco di cose nella vita). Potrebbe semplicemente essere l'inizio di qualcos'altro, per esempio, l'inizio della ricerca di quello che è andato perduto.

La gente si è accorta di aver perso "qualcosa" quando la Nazionale di calcio è uscita malamente dal mondiale. L'angoscia verso un futuro pieno di incognite si è palesate in tutto il suo terrore. "Azzurri specchio del paese - titolava oggi "Il Fatto" - malguidati, impauriti, invecchiati". La domanda è una sola: e adesso che facciamo l'11 luglio?

"A costo di risultare impopolare" (direbbe Kent Brockman, nella foto), MdC attribuisce la colpa dello sfascio di questo paese alle generazioni nate dopo il 1960, in particolar modo a chi aveva 20 anni negli anni 80, ai "paninari", tanto per chiarirci. Brutte teste di cazzo, non avete pensato proprio a niente. Avete vissuto vigliaccamente il vostro presente di merda, senza pensare al nostro presente di merda (che poi era il vostro futuro). Risultato? Siamo ancora prigionieri di quella maledetta mentalità anni 80, con le zizze in Tv, Drive In, Colpo Grosso, il Pranzo è Servito, Super Flash e Bim Bum Bam, rinchi premi e cortisòn. Tutti a gozzovigliare al Burghy! Così fai presto a farti passare "la fame". E infatti la fame è passata. Lentamente. Ed eccoci qui, obesamente rintronati, divanati, cassintegrati, rammaricati, frustrati, paralizzati, inguaiati, tuttavia, non ancora abbastanza disperati. Solo quando la situazione è davvero disperata, infatti, l'italiano reagisce e comincia a giocare (vedi gli ultimi 15 minuti del nostro Mundial). Quanto ci vorrà? Cosa ci resta ancora da perdere?

Maria Un
Maria Due
Maria Tre
Maria Stella!

ARRIVA SUOR MINISTRINA - Mentre attendiamo con interesse gli sviluppi di questa grottesca situazione, la redazione di MdC (nelle persone di Masaniello Malaffare, Pier Paolo Scoreggia e Gian Battacchio Luridoni riunite in assise pneumatica) ha trovato un bel peso morto di cui sbarazzarsi. Tanto per renderci conto che perdere qualcosa non è sempre negativo.

E' il caso dell'obsoleta ministrina della pubblica disperazione Maria Stalla (nella foto, col "ciellicio" al collo) alla quale, più che altro, servirebbe una vacanza. Tre o quattro anni alla "Pensione Paciugo" di Gabicce Mare dovrebbero bastare. Se c'è bisogno, facciamo una colletta.

Dietro l'immagine castigata da suorciellina dalle mille menate, la Mariastalla nasconde infatti un animo impetuoso e una maniacale voglia di lavorare tutta bressiana. Non si ferma mai. Non si riesce a farla stare ferma (e ... possibilmente anche zitta) nemmeno per dieci minuti. Fin dagli esordi ha folgorato tutti con la sua alacre operosità:

- Presidente del club "azzurro" di Desenzano del Garda dal 1994.

- nel 1998 prima degli eletti alle amministrative della cittadina gardesana dove ricopre la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui viene sfiduciata per eccessiva operosità.

- Nel 2002 diventa assessore al territorio della provincia di Brescia e ha anche il tempo di andare fino a Reggio Calabria per superare l'esame di Stato da avvocato.

- nel 2004 diventa assessore all'agricoltura. Durante il suo mandato promuove - tra le altre cose
- una fondamentale manifestazione di "recupero" della cultura contadina... in Piazza della Loggia a Brescia. Nel corso del bucolico vernissage in pieno centro storico, oltre alle braci dello spiedo più lungo del mondo, la Marystal fece accendere anche il motore a scoppio di sei trattori dei primi del '900 con annessa mefitica fumata nera, in pieno centro, berciando all'indirizzo di un paio di cittadini che chiedevano sommessamente lo spegnimento dei mezzi "spandifumo".

- nel 2005 (Prima degli eletti alla Regione Lombardia nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia), entra nel Consiglio Regionale della Lombardia e diventa coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia.

- Nel 2006 viene eletta alla Camera dei Deputati, È l'autrice del progetto di legge "per la promozione e l'attuazione del merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione" (concretezza, mica cazzi...) presentato il 5 febbraio 2008.

- nel 2008 ha fatto parte del comitato costituente del Popolo della Libertà dove ha coordinato il gruppo di lavoro sullo statuto del nuovo movimento politico (pensa un po'). Riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II per il Popolo della Libertà ed è stata nominata Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel Governo Berlusconi IV.

La Maria Stella Filante

TROPPE COSE TUTTE INSIEME - Non vorremmo mai che questa sfoglorante serie di promozioni (tutte così ravvicinate nel tempo)unita alla recente gravidanza, e ad un paio di riforme che riforme non sono, avesse turbato, affaticato o (Dio non voglia!) scombussolato del tutto la psiche di Suor Minestra. Lo scorso aprile, infatti, la ciellonza ha rilasciato un'intervista al Corrierone in cui si legge:

"D: Subito in pista, a differenza di altre donne meno fortunate?
R: La gravidanza è una cosa unica, è proprio come dicono. Uno stato di beatitudine che dà una forza incredibile, che non conoscevo. Ti senti più forte di prima. [...] ho più facilità di altre donne a tornare subito a lavorare senza trascurare mia figlia. Ma non vuol dire non essere una buona mamma, dovrebbero farlo tutte.

D: Però le donne normali che lavorano dopo il parto sono costrette a stare a casa.
R: Lo giudico un privilegio.

D: Un privilegio? Non è un diritto? (decco con lo stupore della foto, ndC)
R: Una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo, per lei è più difficile, lo so; so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità, ma penso che siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici".

E' evidente: sa di cosa parla. Come risponderle a tono? Ci vorrebbe una mamma... Ed ecco che, bighellonando su Faccia di libro, compare questa bella lettera (segnalata da mrs Filini, consorte del Dottor Fango) inviata da una mamma, Rosalinda Gianguzzi, alla Minestra in questione. Chi ha diffuso lo scritto ha chiesto di divulgarne il contenuto e noi lo facciamo volentieri utilizzando l'ennesima puntata della Posta del Cane, la rubrica di lusinghe fellone che sembra dormire sugli allori, ma vive uno stato di apparente catalessi e, quando meno te lo aspetti, ti azzanna alla gola.

un, due, tre Maria Stella tocca a te...
Lettera a una ministrina



"Gentile Ministro Gelmini,

l'altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l'ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.

Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell'educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale. Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in "zona franca" (quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un'ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre.

E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto e poi parliamo d'educazione. L'astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri. Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente.

Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia. Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.

Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell'astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa.

Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.Lei come tante donne, crede che l'essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio.

In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL'EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere. Le potrei parlare della teoria sull'attaccamento di Bowlby, dell'imprinting e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili. Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta.

Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA. Sbaglia chi crede che l'arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita. Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo.

Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura. Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé. Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita. L'idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materno e un biberon della tata, è solo nostra.

Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l'acido folico, per prevenire la "spina bifida".

I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno. L'idea, che se piangono non si devono prendere in braccio "perché si abituano alle braccia", è un luogo comune. Le "abitudini" arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto AMORE. Non è un caso che studi recenti, riabilitano il co-sleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell'allattamento a richiesta.

Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.

Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta. Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.

Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia. Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma "fresca", che gli dedichi la massima attenzione.

Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovra affaticamento. E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:

- perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.

- perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose. Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido.

Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.

Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.

Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza. E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui "studiare non è poi così importante", prendendo Renzo Bossi come esempio.

Si dovrebbe impegnare di più nell'analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il Paese. Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, "non poteva arrecare grossi danni", soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un'intera generazione. Un'ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola".

16 commenti:

Anonimo ha detto...

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Astronso Finocchiari ha detto...

Dalla lettera:
“Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia. Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.”

Eh, lo si scrisse anche qui: purtroppo alla Gelmini il concetto di denaro sfugge.
E' una pura.

Non so...forse l’ unica sarebbe spedirla all’ Isola dei Famosi due mesetti (perchè lì sì che si fa la fame sul serio, eh!).
Comunque lei lì sarebbe perfetta.

Lee Scratch Perry ha detto...

Signora Rosalinda Gianguzzi,
devo dirglielo: la sua lettera alla Gelmini è veramente un' inaccettabile assurdità!

Ma dannazione, se non mette qua e là qualche disegnino esplicativo ed anzi insiste più volte nel formulare frasi di senso compiuto di più di sei righe, come può pretendere che il Ministro capisca!

Baah....

Aldo Brancher ha detto...

"Aldo Brancher ha parlato anche di calcio, facendo riferimento all'eliminazione dell'Italia dai Mondiali:
«È indecente, non si è mai visto che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prende con me»"
Lo ha detto durante un'intervista al Tg3. «È vergognoso - ha aggiunto il ministro per il Decentramento - mi ritengo una persona equilibrata, onesta e di buon senso. Continuo a lavorare. L'opposizione vada a vedere le deleghe, ne ho un sacco che devo portare avanti. Sono quelle che sono scritte, sono in Gazzetta ufficiale, se le leggano tutti». Ora «aspetto di capire le cose», ha concluso Brancher..."

Ma...a questo punto la giustizia abbia pietà di quest' uomo!
Non è delinquente, cribbio, è solo pazzo!

L' intraprendente Aldo.

I bambini NON si usano ha detto...

Chiedo pubblicamente che siano rimosse le foto dei bambini nell'editoriale.

Ma che ce l'hai con me? ha detto...

X

i bambini non si usano

Perchè? le foto sono state prese da internet. Da diversi siti. chieda a loro di cancellarle e poi forse le cancello anch'io.

La bambina col coltello è presa di spalle e il bambino africano è messo lì per shockare gli shokki.

Saluti.

non capisco le ragioni della richiesta.

Torquato Adriano Cotico ha detto...

"Aumenta la pressione fiscale complessiva rispetto al Pil nel 2009: secondo l'Istat, in Italia è passata dal 42,9 per cento del 2008 al 43,2 per cento. Nel 2008 era al settimo posto. Per tornare ad una pressione fiscale più alta in Italia, bisogna tornare indietro al 1997, l'anno dell'Eurotassa (ma nel 2007 la pressione del fisco era stata comunque pari al 43,1%)."

Ma il patto non era che voi facevate quer cazzo che volevate e però ce facevate pagà a nnoi meno tasse?
Aò! Ecchè ce state a cojonà?

Lee Scratch Perry ha detto...

Ho visto bambini usati in pubblicità dei cereali così brutte che da grandi sono diventati spietati accoltellatori privi di senno e modo.

***
MERENDONI TAKE CARE OF OUR CHILDREN!
***

Bocca Mafiosa ha detto...

E intanto sulla rete impazza Bocca Mafiosa!

Ce l'ho con te ha detto...

Le foto spno state prese da internet ? e allora ?
Se cercavi con più attenzione forse potevi trovare anche siti con intere collezioni di foto di bambini. Ci vai tu a comunicargli di togliere le foto ?

Ce l'ho soprattutto per il bambino africano USATO per shockare. Ti serve proprio un bambino malato e malnutrito ? Magari se lo stesso bambino era morto con gli occhi chiusi, circondato da donne distrutte dal dolore e dalle lacrime, ci avresti ancor più shockato ! Al peggio non c'è mai un limite.

Per non parlare della bimba col coltello; scenetta da film horror anni '80 che non capisco cosa centri col discorso. Fa solo gongolare l'immaginario (ahhhh, la bimba assassina, brrrrr che paura).

Ti richiedo pubblicamente e cortesemente la rimozione delle foto.

Anonimo ha detto...

Altrimenti?

Jebediah Wilson ha detto...

Gongolare l'immaginario?

Sciatalgia Wilson ha detto...

Se ci spieghi le tue ragioni (ci diamo del "tu")

si può anche cercare di capire e magari le tolgo....

non c'è alcun intento non ho mica capito...

non ho preso mica in giro il bambino denutrito...

anzi... vacca di una merda ... ci sono pure stato in Africa... c'ho pure giocato a pallone coi bimbi africani...

proprio non capisco...
se è un problema tuo e credi di essere stata/o offesa/o ti chiedo scusa, ma l'intento era di mettere a cnfronto la FAME con la FAMA.

basta.

Quando guardo un bambino vedo solo un bambino... non sono nè pedofilo nè approfitto della sofferenza...

visto che non guadagno nulla non approfitto di nulla.

cortesemente
Sciatalgia Wilson.

Anonimo ha detto...

La nuova grafica de muro de cani l 'è mia tàt convincente...

MdC ha detto...

pota

zucchero fornaciari anselmo ha detto...

Scusa ma, io non sopporto piu' nulla!...proprio nulla....le foto di bambini, la pioggia a giugno, le formiche ai piedi, le scale troppo ripide, le mie ascelle nonostante il deodorante...ma soprattutto...con tutto quello che si fatica a sopportare da anni...tutto cio' che non si puo' piu' sopportare del quotidiano...ci vieni a dire che non sopporti le foto di bambini?...non ti sopporto piu'...davvero!