Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 29 aprile 2010

La dissidenza e l'impero


dal Centro America
Tradotto e adattato da Rsk



La "STAMPA LIBERA" Europea e Americana, quella che mentiva spudoratamente quando affermava che esistevano armi di distruzione di massa in Iraq o che qualificò come "ad interim" il regime golpista di Micheletti in Honduras, sta rilanciando una feroce campagna contro Cuba.

E' pertanto d'obbligo analizzarla e distinguere tra le ragioni di fondo e il pretesto.

Le prime, che stabiliscono il senso globale di questa campagna, comprendono la controffensiva imperialista scatenatasi dalla fine dell'Amministrazione Bush e il cui esempio più evidente è la riattivazione della



IV Flotta.

Contro i pronostici di alcuni “illusi” questa politica, dettata dal complesso militare e industriale, non solo è continuata ma anzi si è rafforzata grazie al recente trattato stipulato tra Obama Bin Laden e Fido Uribe, presidente Colombiano, attraverso il quale si concede agli Stati Uniti l'utilizzo di almeno sette basi militari in territorio colombiano (!), immunità diplomatica per tutto il personale statunitense messo in campo per queste operazioni, licenza di introdurre o esportare qualsiasi tipo di merce senza passare dalla dogana e dal controllo delle autorità locali e il diritto dei nordamericani di circolare in territorio colombiano senza dover giustificare la loro presenza.

Come se non bastasse la politica di Washington riconoscendo la "legalità e legittimità" del colpo di Stato in Honduras e le fraudolenti elezioni che ne sono seguite, dimostra la perversa continuità che lega le politiche sviluppate dalla Casa Bianca a prescindere dal colore della pelle del suo principale.

Dentro questa controffensiva generale dell'Impero (nella foto mentre colpisce ancora ndC), l'attacco e la destabilizzazione di Cuba gioca un ruolo di grande importanza. Queste, dunque, sono le ragioni di fondo. Il pretesto per questo rilancio però è stato il drammatico finale dello sciopero della fame di Orlando Zapata Tamayo ("dissidente" cubano morto in carcere ndC), ingigantito oggi da un'identica azione iniziata da un altro "dissidente", Guillermo Fariñas Hernandez e che, senza dubbio, sarà proseguita da altri partecipi e complici di questa campagna di aggressione.

Come risaputo (chissà se anche in Italia? ndC) Zapata Tamayo è stato (e continua ad essere) presentato, dai "mezzi di dis-informazione di massa" (Noam Chomsky) come un dissidente politico quando in realtà si tratta di un prigioniero comune reclutato dai nemici della rivoluzione e utilizzato senza scrupoli come uno strumento per gli stessi progetti sovversivi.

Il caso di Fariñas Hernandez è molto diverso, però ci presenta alcune similitudini che rendono imprescindibile una profonda e seria discussione sull'argomento. E' giusto ricordare che questi attacchi vengono da lontano. Cominciano un secondo dopo il trionfo della rivoluzione e, formalmente, il 17 marzo 1960, quando gli Stati Uniti, attraverso il Consiglio di Sicurezza Nazionale, approvano il "Programma di Azione Sottocopertura" contro Cuba proposto dall'allora Direttore della Cia, Allen Dulles. Parzialmente declassato nel 1991, questo programma identificava 4 modelli principali di azione:

I primi 2:

-creazione dell'opposizione (si badi bene la parola è Creazione)

-potente offensiva propagandistica (per rendere credibile e irrobustire l'opposizione)

Più chiaro di così...




Dopo l'evidente fallimento di questi piani, George Bush Figlio (nella foto mentre a sua insaputa gli incendiano una scoreggia!!! ndC) crea, dentro lo stesso Dipartimento di Stato, una commissione speciale per promuovere il "cambio di Regime" a Cuba, eufemismo utilizzato per evitare di dire "promuovere la controrivoluzione" (sistema già usato da Reagan in Nicaragua, ndC).

Cuba così ha il privilegio di essere l'unico paese al mondo a beneficiare di un progetto simile da parte del Dipartimento di Stato chiarendo così l'ossessione malata da parte degli yankee di conquista dell'isola e, d'altra parte, confermando le parole di Josè Marti quando metteva in guardia sui pericoli dell'espansionismo nordamericano.

Il primo dossier di questa commissione, pubblicato nel 2004, era di 458 pagine e lì si spiegava con gran minuziosità tutto quello che si doveva fare per introdurre una democrazia liberale, rispettare i diritti umani e stabilire un'economia di mercato a Cuba. Per rendere fattibile e operativo questo piano venivano assegnati 59 milioni di dollari all'anno, di cui 36 milioni sarebbero destinati, secondo quanto scritto nella proposta, per finanziare e promuovere le attività dei “dissidenti”. Riassumendo dunque, ciò che la Stampa presenta come una nobile e patriottica dissidenza interna, sembrerebbe in realtà la metodica applicazione di un progetto imperialista disegnato per realizzare il vecchio sogno della destra nordamericana di appropriarsi definitivamente di Cuba.

Detto questo si impone una precisazione concettuale. Non è un caso che la Stampa del Sistema scriva con incredibile leggerezza sui “dissidenti politici” incarcerati a Cuba. Ma sono dissidenti politici o che altro? Difficile da dire. Sicuramente la maggioranza di coloro che si trovano in prigione non sono lì in quanto dissidenti politici ma per un'accusa ben più grave :“traditori della patria”.

Cerchiamo di capire. Nel celebre Dizionario della Politica di Norberto Bobbio il politologo Leonardo Morlino definisce il dissenso come qualsiasi forma di disaccordo senza un'organizzazione stabile e, pertanto, non istituzionalizzata, che non pretende sostituire il governo in funzione con un altro, e tanto meno distruggere il sistema politico vigente. Il dissenso si esprime solamente nell'esortare, persuadere, criticare, fare pressione, sempre attraverso mezzi non violenti per indurre i decision-makers a preferire certe opzioni invece di altre o modificare precedenti decisioni o direttive politiche. Il dissenso non mette mai in discussione la legittimità o le regole fondamentali che fondano la comunità politica ma alcune norme o decisioni ben specifiche”(pagg. 567-568).

Più avanti sempre Morlino segnala il fatto che esiste una soglia, superata la quale il dissenso e il dissidente si convertono in qualcos'altro la soglia si attraversa quando si mette in dubbio la legittimità del sistema e le sue regole del gioco e si fa uso della violenza; oppure quando si incorre nella disobbedienza intenzionale a una norma; o infine quando il disaccordo si istituzionalizza in opposizione cosa che può avere tra le sue finalità anche quello di far cadere il sistema” (pag.569).

Nell'estinta Unione Sovietica due dei più importanti dissidenti politici, la cui azione calza con la definizione di cui sopra, sono stati il fisico Anderi Sakharov e lo scrittore Alexander Isavevich Solzhenitsyn; Rudolf Bahro nella Repubblica Democratica Tedesca; Karel Kosik, nella antica Cecoslovacchia; negli Stati Uniti si ricorda soprattutto, a metà del secolo scorso, Martin Luther King; e nell'Israele dei nostri giorni Mordekai Vanunu, scienziato nucleare che rivelò l'esistenza dell'arsenale atomico in questo paese motivo per cui venne condannato a 18 anni di carcere senza che “la Stampa Libera” prendesse nota...

La dissidenza cubana, a differenza di quanto accadde con Sakharov, Solzhenitsyn, Bahro, Kosik, King e Vanunu, si inquadra in una diversa figura giuridica perché il suo proposito è sovvertire l'ordine costituito e distruggere il sistema. In più, questo è il dato essenziale, pretende farlo mettendosi al servizio di una potenza nemica, gli Stati Uniti, che da 50 anni aggredisce con tutti i mezzi possibili e immaginabili Cuba con un BLOQUEO (embargo) economico, finanziario, tecnologico, commerciale, informatico, con continue aggressioni e attacchi di diverso tipo e con una legislazione migratoria sviluppata esclusivamente per l'isola (la “Legge di Adattamento Cubano”) e che promuove la migrazione illegale verso gli Stati Uniti mettendo in serio pericolo la vita di quanti vogliano approfittare dei suoi benefici. Mentre Washington alza un nuovo muro dell'infamia lungo la frontiera con il Messico e il Centro America, concede tutti i benefici possibili a quanti, venendo da Cuba, mettano piede sul suo territorio.

Coloro che ricevono consulenza, consigli e orientamenti da parte di un paese oggettivamente nemico della propria patria e agiscono in modo congruente con le aspirazioni di questo stesso paese per favorire un “cambio di regime” che ponga fine a quello esistente, possono essere considerati dissidenti politici? Per rispondere dimentichiamoci per un momento delle leggi cubane e vediamo cosa stabilisce la legge in altri paesi.

La Costituzione degli Stati Uniti d'America fissa nell'Articolo III, Sezione 3 che “Il delitto di tradimento contro gli Stati Uniti consiste solamente nell'impugnare le armi e unirsi ai suoi nemici, aiutandoli e facilitandoli”. La sanzione che si merita questo delitto viene decisa dal Congresso: nel 1953 Julius y Ethel Rosenberg vengono condannati alla sedia elettrica accusati di tradimento alla patria per essersi “uniti a nemici” rivelando i segreti di fabbricazione della bomba atomica all'Unione Sovietica.

Nel caso del Cile, il Codice Penale stabilisce all'Articolo 106 che “Tutti coloro che nel territorio della Repubblica cospirano contro la sicurezza permettendo a una potenza straniera di fare la guerra contro Cile, saranno castigati con la massima pena: l'ergastolo. Se a questi fatti sono seguite ostilità belliche, la pena potrà essere elevata a pena di morte”

In Messico, paese vittima di una lunga storia di interventismo nordamericano, il Codice Penale qualifica nell'articolo 123 come delitti di tradimento alla patria un'ampia gamma di situazioni come “Realizzare azioni contro l'indipendenza, sovranità o integrità della nazione messicana con la finalità di sottometterla a persone , gruppi o governi stranieri; prende parte in azioni di ostilità contro la nazione, mediante azioni belliche agli ordini di uno stato straniero o cooperi con questo in qualsiasi modo che possa pregiudicare Messico;riceva qualsiasi beneficio o accetti promessa di riceverlo, con il fine di realizzare alcuni degli atti segnalati in questo articolo; accetti dall'invasore un lavoro, un carico o accetti, accordi o voti iniziative volte a affermare il governo intruso e debilitare quello nazionale”.

La pena prevista dalla commissione varia, a seconda delle circostanze da 5 a 40 anni di prigione.

La legislazione Argentina stabilisce, infine, nell'articolo 214 del Codice Penale che “sarà punito con reclusione o carcere da 10 a 25 anni o carcere a vita, inabilitazione assoluta e perpetua, tutto i cittadini argentini o tutte quelle persone che devono obbedire alla Nazione per motivo di impiego nella funzione pubblica, che prenda le armi contro Argentina si unisca o favorisca aiuto o appoggio ai suoi nemici”

Non crediamo sia necessario proseguire con questa sommaria revisione della legislazione comparata per comprendere che “la Stampa Libera” chiama dissidenza ciò che in qualsiasi paese del mondo, cominciando dagli USA, che è il gran promotore e finanziatore della campagna anti cubana, sarebbe definito semplicemente come tradimento alla patria, e nessuno degli accusati sarebbe considerato un “dissidente politico”.

Nel caso dei cubani, la maggioranza dei cosiddetti dissidenti (se non tutti), sono incorsi nel delitto di unirsi a una potenza straniera che si trova in aperta ostilità contro la nazione cubana e ricevere dai suoi rappresentanti - diplomatici o no – soldi e ogni tipo di appoggio logistico per, come segnala la legislazione messicana, “accettare il governo intruso e indebolire la nazione”. In altre parole, per distruggere il nuovo ordine sociale, economico e politico nato dalla Rivoluzione.

Non è forse lo stesso il criterio che potrebbe adottare Washington per giudicare un gruppo di cittadini americani che ricevono soldi da una potenza straniera capace di assediare per mezzo secolo gli Stati Uniti con l'obbiettivo di sovvertire l'ordine costituzionale? Nessuno dei veri dissidenti precedentemente menzionati è stato tacciato nel proprio paese con tanta infamia! Sono stati implacabili critici dei propri rispettivi governi, però mai si sono messi al servizio di paesi stranieri che volessero distruggere la loro patria.
Dissidenti non traditori!


(*)REBELION ha pubblicato questo articolo con il permesso del suo autore mediante una licenza Creative Commons.

7 commenti:

hellahagahehagahe ha detto...

A me oggi è arrivato questo bel comunicatino:



LA DOLCE FESTA DELLA MAMMA”



Le pasticcerie Lumezzanesi sensibilizzate dall'assessore al commercio Saleri Rosanna hanno aderito all'iniziativa promossa dall'assessorato al commercio e alle attività produttive e quindi hanno promosso per la prima volta nel territorio di lumezzane l'iniziativa “LA DOLCE FESTA DELLA MAMMA”.

“L'iniziativa – sottolinea Saleri Rosanna - oltre fornire l'occasione per festeggiare in dolcezza le NOSTRE MAMME, serve anche per sostenere le esigenze di risparmio delle famiglie lumezzanesi e non, oltre che promuovere la qualità degli ottimi prodotti artigianali dei nostri pasticcieri. Noto con molto piacere la sensibilità dimostrata dei nostri pasticcieri/commercianti a sostenere le esigenze di risparmio delle nostre famiglie.”

Nel giorno della “DOLCE FESTA DELLA MAMMA” su qualsiasi prodotto di pasticceria sarà applicato uno sconto PARI AL 15%, quindi “ogni Papà ed ogni figlio, potranno così acquistare prodotti dolciari a prezzi più convenienti e rendere ancora più “dolci” le nostre mamme, conclude saleri”.


Le pasticcerie che hanno aderito all'iniziativa sono le seguenti:


PASTICCERIA CHANTILLY VIA G. GARIBALDI N. 108PASTICCERIA RITA VIA G. MATTOTTI N. 47PASTICCERIA TONESI VIA PADRE KOLBE N. 25/CPASTICCERIA GIACOMELLI VIA M. D’AZEGLIO N.50PASTICCERIA DELL’ASINOVIA V. MONTINI N. 59/61PASTICCERIA PEROTTI VIA VALSABBIA N. 33BPASTICCERIA BON BON VIA MONTINI 233

MdC ha detto...

ecco un altro interessante contributo sul tema trattato nel post

mdC ha detto...

ecco un altro interessante contributo sul tema trattato nel post

Anonimo ha detto...

FATE SOLO SKIFO
KREPATE MERDE COMUNISTE
VOI E IVOSTRI 4 STRACCIONI AVETE PERSO
LA STORIA VI HA CANCELLATO
ANDATE A FARE GLI STRACCIONI FUOIR DALLE FABBRICHE SKIFOSI
KREPATE
CASTRO E' MORTO E BRUCIA ALL'INFERNO

Jebediah ha detto...

interessante tesi fabio.

Jeba ha detto...

ribadisco: Fidel è ancora vivo COGLIONE togli il blocca maiuscole e connetti il cervello

rsk ha detto...

X ANONIMO COGLIONE

E' interessante notare come la STAMPA LIBERA sia riuscita a creare un immaginario tale per cui qualsiasi voce fuori dal coro viene ignorata o insultata...mi chiedo se questa sia l'informazione degna della Democrazia!

IGNORANTI PER FORZA!
p.s.
potevi firmarti solo anonimo, è quello che sei...un anonimo stronzo