Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

lunedì 22 giugno 2009

Bastasse un anno di latrati...


"Cat - Etere"
l'etica della discarica del pensiero

In Iran, Khamenei e i Benedetti Sedicesimi che governano il paese, blindati nelle fastose magioni alla periferia della capitale, si concedono a tutti quei piaceri che intrigano da matti il Papi nazionale. Nel frattempo, in città, la repressione del sistema fondamentalista e corrotto degli ayatollah miete numerose vittime. Evitiamo giudizi per manifesta ignoranza. Per saperne di più abbiamo inserito tra i "consigli di Mdc" sulla colonna qui a destra il link del blog iraniano "Revolutionary Road" dove è possibile vedere foto - come quelle sopra e a lato - e filmati delle proteste di Teheran e - per chi mastica l'inglese - c'è anche la cronaca minuto per minuto delle tragiche giornate d'oriente. Per quanto ci riguarda...

Sconsoliamoci con quello che abbiamo

MdC compie un anno e, nel paese del Lexotan, tutto procede come prima, come se niente fosse. Bastasse la rabbia di 151 latrati bavosi, l'avremmo già ribaltato come un calzino, bastassero gli improperi, le maledizioni, la buona volontà, la notti insonni, le pacche sulle spalle, le inkazzature tra amici, i discorsi da bar, le promesse mai mantenute, i buoni propositi, le intenzioni annunciate e le minacce mai seguite dai fatti, avremmo già rovesciato questo vecchio stivale ammuffito pieno di piattole mafiose. (Dovremo pur cominciare un giorno o ce lo dobbiamo tenere per sempre così com'è?). Invece, nulla si muove: calma piatta e... soddisfatta della miseria - morale per ora - che ci resta (nella foto). Sulla riva del fiume, pare proprio che quel maledetto cadavere non abbia intenzione di farsi vedere (forse si è arenato in qualche ansa, incastrato tra i rami di non so quale arbusto acquatico). Le elezioni si sono chiuse con un discreto successo del Centrodestra, nulla di minimamente riconducibile ai fasti (nefasti) previsti dai proclami imperiali. Qualche crepa comincia ad intravedersi su quella faccia di ceramica e cerone. I tamponi ormai non servono più. Piovono disgrazie e la faccia non tiene. Ma non basta. "Spazzatura" continua a gridare dalle pagine dei giornali. "Si... la sua spazzatura" ha sottolineato il mio autore preferito (L.S.P.) tra un sorso di pirlo (per i non bresciani: aperol, vino bianco e soda) e un "camogli al cioccolato".

Siamo il paese delle discariche, più o meno abusive, più o meno note, più o meno eteree, dove l'aria attorno a noi (l'etere berlusconiano) appartiene al Peron dei poveri ed è ormai diventata la discarica del pensiero. "Dittatura dolce" la chiamano. In realtà non è così. E' la discarica del pensiero. Il principio è semplicissimo: dopo aver fatto un bel buco, lo si riempie fiono a falo esplodere. Si scava sempre più in basso, tra rifiuti sempre più tossici con la TV che, per restare nel mondo dei cassonetti, è diventata la prima produttrice-occultatrice nazionale di ecoballe. Ne produce tante e tali che il pubblico-popolo di telespett-elettori le assorbe come una spugna drogata.

I polpettoni soporiferi sfornati dalla megaflebo catodica si mischiano con la vita reale. Risultato: doppio anestetico e triplo carpiato materassaio da muffa cerebrale. Tutti ribambiti - a partire dal Cainano - dai culi delle bionde, dalle tette delle brune, pronte a danzare in fila per il piacere voyeristico del tycoon delle chiappe al vento. La cosa principale è confondere le acque. Il sovrano biascica, ma nessuno dice nulla. Nel frattempo tutto crolla e le previsioni sono tutt'altro che incoraggianti. Sorgono dubbi spontanei, ma ottenebrati come siamo dalla puzza della spazzatura imperiale, nemmeno ci facciamo più caso. Branco di Scoreggioni scoraggiati che non siamo altro.


Giusto due domande prima di colare a picco...

I soldi per la Cassa integrazione bastano solo fino a settembre, e dopo che si fa? E la ricostruzione in Abruzzo chi la paga? Noemi? E il debito dell'Alitalia? E la spesa pubblica che schizza ai massimi storici? E il debito sul Pil oltre il 120%? E i soldi che abbiamo dato alle banche sotto forma di Tremonti ("James") Bond? Stavolta non basterà falsificare i bilanci, invocare complotti, spergiurare sulle teste dei figli. L'inverno in tenda fa davvero incazzare.

Per ora c'è l'estate. Basterebbe un nulla per farla esplodere di rabbia questa estate del 2009. Basterebbe vederselo di nuovo circondato da giovini giovenche nel porcile di Villa Certosa, basterebbero le obbrobriose promesse delle crocere per i terremotati, delle 13 mila case pronte entro l'inverno, basterebbe un soffio di vento per farci capire quanto sia immensamente impalpabile di fronte alla crisi mondiale la pochezza di questo governo di puttanieri consociativi, opportunisti, post fascisti, arroganti, ignoranti, razzisti e marchettari. Corporazione della Merda, Popolo della vacuità, assurda corte di Ronald McDonalds strafatti di coca orgogliosi della strafottenza del padrone.

Basterebbe davvero poco. Basterebbero 500 mila persone, ferme, per giorni, sedute in silenzio, davanti alla "Casa" della Casta. Fra qualche mese - dopo le ferie - ce ne saranno di persone che non avranno nulla da fare (scrivente compreso). Vedremo quanto sono lunghe le gambe del bugiardo. "Basta puttane" titolava un commento del post qui sotto. Basta poco - viene da dire - per trasformare il distacco, il disinteresse, la mancanza di speranza e l'impotenza, in rabbia, insofferenza e aggressività. Basta perdere il lavoro (per esempio).

"Manca poco - pensava nel frattempo il cavalier Silvio Marachella, sovrano del paese della Tarantella -, manca poco e gli stupidi sudditi se ne andranno in vacanza. Stacca la spina, lascia passare la tempesta e non preoccuparti d'altro... Patrizia aspettami nel lettone che arrivo... cribbio... mi si stacca sempre l'orecchio sinistro... Bondi ... osti ... porta una graffetta... presto ...che mi se no mi smonto... cribbio... Patrizia ... arrivo eh...".


Buone vacanze e... vaffanculo l'Italia

10 commenti:

titanic ha detto...

e che sarò mai che cos'è tutto questo pessimismo in fondo dobbiamo resistere ancora solo due anni...poi Saturno esploderà e si scontrerà con Mercurio che causerà una serie di eventi a catena che porteranno all'implosione del sistema solare ivi compresa la Terra...onn farà tanto male non ce ne accorgeremo nenache soprattutto se continueremo a guardare il TG1!

Quanti soldi usa rolfi? ha detto...

Venerdì 12 giugno a Brescia, in Piazza della Loggia, si è tenuta la festa di apertura di Miss Padania. La manifestazione ha avuto il patrocinio del Comune di Brescia e dell’Assessorato al Decentramento. Gli inviti alla serata sono stati spediti – a consiglieri e militanti – con buste ufficiali dell’amministrazione e a spese del comune. L’invito – mostrato da alcuni consigliere dell’ooposizione – evidenzia il patrocinio del Comune di Brescia con il relativo logo, senza indicare le associazioni promotrici dell’evento e riportando solo nella parte finale il nome del vicesindaco.

Solo il neurone vagante di Rolfi è probabilmente in grado di spiegare come il concorso di Miss Padania rappresenti un’iniziativa di interesse pubblico e di particolare valore culturale da meritare il patrocinio comunale. Per la prima volta il simbolo del Comune (che è patrimonio della cittadinanza) è affiancato a quello di un partito politico. La Lega Nord, attraverso il suo vicesindaco Rolfi, ha mostrato una totale arroganza e un profondo disprezzo per le regole della politica, usando soldi pubblici per ragioni faziose (nella pratica, una festa di partito) e mostrando in modo sfrontato e senza pudore la propria concezione privatistica del Comune.

Asianews.it ha detto...

Né le autorità italiane, né quelle americane hanno detto ufficialmente se sono veri o falsi. Un portavoce del Tesoro Usa li definisce falsi, ma ammette di averli visti solo su internet, mentre la Guardia di finanza italiana dice che sono praticamente indistinguibili. L'interesse della Fed e della Banca del Giappone a negarne l'autenticità. Milano (AsiaNews) - Il sequestro dei 134,5 miliardi dollari in titoli americani è stato effettuato dalla Guardia di Finanza (GdF) il 3 giugno scorso. Nei giorni immediatamente successivi la vicenda aveva fatto titoli cubitali sui quotidiani italiani e ne avevano diffusamente riferito le maggiori reti televisive nazionali. AsiaNews non è un organo d'informazione economica, ma un'agenzia di stampa missionaria. Ne ha iniziato a riferire pochi giorni dopo (l'8 giugno) notando che stranamente le fonti estere avevano del tutto ignorato una notizia di tale portata in cui erano e sono notevoli implicazioni sociali ed economiche per l'Asia (e per il resto del mondo) sia se i titoli sono autentici che contraffatti. Dal primo lancio è stato perciò messo sempre in luce che in mezzo alle mille ipotesi possibili, l'unica certezza era proprio il mutismo dei maggiori quotidiani e delle catene televisive oltre che il silenzio delle autorità e delle fonti ufficiali.

A tutt'oggi il comunicato della GdF del 4/6/2009, il giorno successivo al sequestro, è l'unico documento ufficiale disponibile. L'unico elemento in più finora accertato viene da agenzie giapponesi che citano fonti consolari nipponiche: i due asiatici con passaporto giapponese identificati a Ponte Chiasso (Italia) e diretti a Chiasso sono effettivamente giapponesi, uno della prefettura di Kanagawa, nel Giappone centrale, ed uno della prefettura di Fukuoka, nel Giappone occidentale. L'altro elemento certo è che i due giapponesi dopo essere stati identificati sono stati rilasciati. Se la GdF avesse avuto elementi per ritenere che i titoli erano contraffatti (anche per un valore molto, molto inferiore) era tenuta ad arrestare i due giapponesi. In caso contrario, l'ufficiale della GdF poteva lui stesso essere incriminato. Il rilascio dei due giapponesi non può aver avuto perciò luogo senza che la GdF avesse raggiunto la convinzione che i titoli erano autentici. In tal caso un arresto sarebbe stato illegittimo perché la mancata dichiarazione valutaria non è un reato penale, ma comporta una "semplice" ammenda amministrativa, il 40 % del valore eccedente i € 10.000 di franchigia. Questa ipotesi ha una sola possibile eccezione, il rilascio dei due responsabili, senza emissione del verbale d'ammenda, per un preciso ordine del governo, determinato da ragioni di interesse nazionale. Né dalla GdF né da alcun organo amministrativo italiano è state rilasciato alcun commento, non si dispone di dichiarazioni ufficiali, né in un senso né in un altro. Non si sa nemmeno se il verbale d'ammenda è stato emesso (perché ciò significherebbe che la GdF ritiene i titoli autentici).

Asianews.it II parte ha detto...

AsiaNews allora, non può che registrare quanto segue:
La prima informativa di una grande agenzia stampa internazionale, la Bloomberg, è del 12 giugno e contiene un particolare bizzarro. Si afferma che, tra quelli confiscati, ci sarebbero anche titoli con una strana data d'emissione, il 1934. Di ciò non si trova traccia nel comunicato stampa diffuso dalla GdF. A posteriori si può arguire che questo dettaglio svela verso quale esito potrebbe essere pilotata la vicenda: i titoli sono "falsi". Viceversa i Kennedy Bond da un miliardo di dollari ciascuno, di cui si parla nel comunicato della GdF del 4 giugno, sono titoli reali effettivamente emessi dal Tesoro USA meno di dieci anni fa (ovviamente non si sa se quelli trasportati dai due giapponesi siano Kennedy Bond autentici o no).

A tutt'ora non sono stati ufficialmente forniti dettagli dell'identità dei due giapponesi. Visto il valore dei titoli sequestrati, è comprensibile, ma rimane inusuale.

Dopo due settimane dal sequestro un lancio della Bloomberg il 18/6, riporta le affermazioni del portavoce del Tesoro americano, Stephen Meyerhardt: ("sono chiaramente falsi"). In una diversa intervista, Meyerhardt afferma di non aver visto le obbligazioni se non da una foto su internet. In due settimane, dopo che erano stati subito allertati i servizi sia italiani che americani, nessuno del Tesoro americano si è precipitato in Italia per verificare i titoli e l'analisi è talmente semplice che basta una foto presa da internet. Subito dopo il sequestro, la GdF aveva dichiarato che se si trattava di contraffazione, i falsi erano praticamente indistinguibili dai titoli autentici. A Meyerhardt invece è bastata una foto su internet. Se ne deduce che o alla GdF non ci sono altro che degli incompetenti – ed è davvero poco probabile – o la dichiarazione di Meyerhardt lascia spazio a molti dubbi.

In mancanza di comunicati ufficiali, il comandante della GdF di Como ha fornito in esclusiva ad un'agenzia le sue personali opinioni, non quelle ufficiali della GdF, che così non vi è formalmente implicata. Secondo quanto riportato da tale fonte, sulla questione dell'autenticità dei titoli il col. Mecarelli prudentemente si è limitato ad affermare che la GdF attende "i colleghi americani che devono fare la perizia sui bond per stabilirne l'autenticità o la falsità". Anche il fatto che dopo due settimane non sia arrivato in Italia un gruppo di esperti americani di contraffazione di titoli lascia spazio a molti dubbi: in fondo si tratta di 134,5 miliardi di dollari.

Un'ultima perla la fornisce il Financial Times, quotidiano spesso definito "autorevole". Secondo il giornale, la vicenda dei 134,5 miliardi di dollari falsi (senza virgolette, il che significa che la contraffazione è già stata appurata, mentre così non è) sarebbe attribuibile alla mafia siciliana. Purtroppo però non fornisce alcun elemento che possa collegare i titoli sequestrati alla mafia siciliana.

Da fonti riservate, la cui attendibilità AsiaNews non può verificare, si afferma che uno dei due giapponesi fermati a Chiasso e poi rilasciati sarebbe Tuneo Yamauchi, cognato di Toshiro Muto, fino a poco fa vice-governatore della Banca del Giappone. Tale circostanza in sé non comporterebbe necessariamente che i titoli siano autentici. Da altre fonti si apprende invece che le autorità italiane considerino i titoli autentici e si rifiuterebbero di prestarsi al gioco della Fed, che senza esaminarli, li ha dichiarati falsi via internet. La Fed ha tutto l'interesse a sostenere la Banca del Giappone nel rientrare in possesso dei titoli evitando il pagamento della penale prevista dalla legge italiana. La Fed, infatti, sta avendo difficoltà a collocare i propri titoli sul mercato ed i nipponici sono tra i maggiori possibili acquirenti. Al contempo, il governo Berlusconi, che pur gode di un forte consenso popolare ed elettorale, potrebbe trovarsi in gravi difficoltà se venisse dimostrato che, nel caso i titoli siano autentici, non riesce a far applicare la legge italiana in territorio italiano.

Mingardi I miss you... ha detto...

Tutto questo parlare di miliardi mi porta anche a chiedermi...ma che fine avrà fatto Andrea Mingardi?

Mingardi Explain Please ha detto...

"C' è un boa nella canoa, speriamo che MOA"?

Ma che cazzo vuol dire?

Rum e COCAINA ha detto...

...e lo vogliamo dì che ce stava pure la bamba bbona?

Lo vogliamo diiiiii?

En Spagna lo vogliono dì:

EL PAIS, 24/06/09:
"...las llamadas interceptadas por los jueces.
En una de ellas, Gianpaolo Tarantini, el empresario de 34 años amigo de Berlusconi investigado por corrupción en el sector sanitario y por inducción a la prostitución, promete a una chica "una noche de sexo y droga". En otras llamadas, Tarantini habla de cientos de invitados a una "fiesta blanca"..."

andrea minchiardi ha detto...

berlusconi puttane e cocaina
manca solo il papa

http://www.carrothers.com/col_kurtz.jpg ha detto...
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Col. Kurtz ha detto...

Cristo, Cristo, Cristo. Io non ho la televisione perchè mi deprime e mi fa arrabbiare, e non è piacevole.
Quanto mai ieri ho guardato la partita tra Brasile e Sud Africa, che durante l'intermezzo pubblicitario mi tocca venire a sapere che su Raiuno, in prima serata, mandano Missitalianelmondo. Ovvero tette culi quattro stronzate.
Non mi piace essere offensivo, ma un conto è che qualche privato faccia il suo business su una rete privata, un altro che tutto questo avvenga sulla rete nazionale. OBBLIGANDO tanti poveri cristi a trovare tutto questo normale, magari anche allettante.
Grazie Mauro Mazza!!! Fai rima con Maroni e Manganelli.