Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 28 maggio 2009

28 maggio 1974 - 28 maggio 2009



8 morti - 101 feriti

35 anni senza colpevoli - 35 anni senza verità

Noi non dimentichiamo mai.

Ma c'è una città che lentamente si assopisce e si perde. E perde di vista le cose essenziali.

Due parole...

3 commenti:

Jebediah Wilson ha detto...

Estradate Delfo Zorzi cittadino giapponese per motivi di sicurezza nazionale

Col. Kurtz ha detto...

Ci sono momenti, fatti che appartengono alla storia collettiva, anche di chi non li ha vissuti. Ascoltando la registrazione del comizio, interrotto dal boato della bomba, le bestemmie disperate, rabbiose, incredule.
Tenete presente che basta poco, davvero poco, perchè la realtà esca da quella scatola in lega metallica, fibre vetrose e tubi catodici, per ricordare che in realtà non si era mai nascosta. Era lì che attendeva il momento buono di fare capolino, e non parlo solo di Fascismo... La realtà è l'intensità degli eventi che formano la nostra vita, che può essere quotidiana, non dovrebbe essere mai mediocre, e non deve mai essere un cedere alla favola della giungla d'asfalto.
Osservate l'espressione attonita di chi aveva compiuto la scelta di partecipare ad un corteo antifascista (che a quei tempi era di per sè una decisione coraggiosa) ed è rimasto sdraiato sulla piazza, con gli occhi che guardano le tue ferite aperte, con la gente che urla e tu taci. Con tutti che dicono quello che diresti tu se fossi al loro posto. Con la tua vita che vola via.

Dicono che quelli di sinistra sono lugubri, noiosi, che bisogna essere ottimisti. Io sono ottimista sul progresso dell'umanità su larga scala, ma sul breve termine non vi è altra possibilità che il forte schiacci il debole, con l'aggravante (che è anche un movente) dei futili motivi. Cosa se non il decostruttivismo, possibilmente intelligente ed ironico, quando possibile? Le correnti artistiche contemporanee non hanno una presa di posizione univica al riguardo, si dividono in correnti tra cui non c'è una che prevalga: lo specchio dei tempi.

Pentola a pressione ha detto...

oggi ho partecipato. ma eravamo sempre meno. sempre gli stessi. sempre meno convinti. sempre più assuefatti. rassegnati. a tutto. quasi fosse dovuto. tutto è fermo. e in mezzo: pubblicità. nulla cambia nemmeno nel breve. serve una scossa. e mi chiedo cosa, quando, come e dove possa nascere la scintilla.