Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

lunedì 23 marzo 2009

Chi ha paura del calabro-padano?

(ovvero: come il destino punisce la stupidità dei prepotenti)
di Jebediah Wilson

Cosa c'entra il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi con il delitto di Calvisano? Apparentemente nulla. Eppure tra le pieghe della cronaca nera locale si cela - con le dovute proporzioni - una vicenda che racconta l'arroganza del potere dei nostri giorni. Una faccenda intricata che va raccontata per dimostrare l'incapacità e l'opportunismo da due soldi di un'intera classe digerente. (Il post è un po' lungo speriamo che qualcuno abbia la pazienza e il tempo per leggerlo).
Dal Bresciaoggi del 22 marzo.

Wilma Petenzi racconta: "La fuga di Giuseppe Candido si è conclusa ieri mattina in provincia di Bergamo. «Quello che cercate sono io» ha detto in lacrime ai carabinieri che si avvicinavano nel parcheggio dove si era fermato a riordinare i propri pensieri, dopo una telefonata a un amico che lo ha fatto intercettare. Alle 7.25 il quarantenne, ricercato per l’omicidio dell’ex fidanzata Patrizia Maccarini, 42enne di Calvisano, è stato fermato dai carabinieri a Lallio, lungo la provinciale sp 525. [il seguito qui]".

Antefatto

Narrato - in perfetto stile bendinelliano - dal Thomas Bendinelli: "poco più di un mese fa Giuseppe Candido si è fatto conoscere per essere stato uno dei due fondatori (insieme a Giuseppe Fascì, delegato della Fismic) del primo circolo operaio della LEGA all’IVECO. Era il 6 febbraio quando ci fu la presentazione ufficiale del circolo nella sede provinciale del partito. Con lui (1) c’erano il segretario provinciale Stefano Borghesi (3), il vicesindaco Fabio Rolfi (2) e il vicepresidente della Provincia e assessore alle attività produttive Aristide Peli (astutamente fuori campo ndC).



"Erano i giorni dei ricorsi sul bonus bebè e - prosegue il pezzo - dei botta e risposta tra Amministrazione e Cgil. [...] Due settimane dopo (il 20 febbraio ndC), la presentazione ufficiale del circolo in una sala circoscrizionale. Giuseppe Candido fu uno dei protagonisti della serata. Pantaloni neri in pelle e lunghi capelli neri raccolti a coda di cavallo, Candido mostrò con orgoglio una pila di fogli sul tavolo dicendo che erano tutti tesserati del circolo. Scherzò quando disse, con il tipico accento del Sud, che lo faceva un po’ sorridere sentire parlare meridionale in un dibattito della LEGA".

Chi sia e cosa abbia fatto
Giuseppe Candido
non è oggetto di questo post.

Noi vogliamo celebrare il genio. The Fabolous Fabio Rolfi (nella foto mentre si chiede a cosa servano carta e penna) cercava una scusa per rompere le scatole al sindacato (in particolare alla Cgil). Il bonus bebè (vedi tag "cronaca locale" qui a lato) è stato un duro colpo per un vero duro come il piccolo Fabio che forse pensava: "Vi abbiamo già fottuto i voti dei lavoratori alle elezioni e adesso vi apro anche un circolo della Lega nella fabbrica più grande di Brescia". Forse lo pensava e forse si fregava le mani. L'occasione d'altra parte è di quelle ghiotte. Pur di rompere le scatole era pronto ad aggrapparsi anche al primo che passa per strada, uno qualunque (come ha riferito il vice presidente padano della Provincia di Brescia Aristide Peli "Candido? Mai visto nè conosciuto prima della conferenza stampa").

Un uomo affidabile dunque, l'indiviuo perfetto a cui dare in mano il neonato circolo della LEGA nella fabbrica più grande della città. Una cosa seria, non una buffonata, sia chiaro a tutti... Un uomo dai trascorsi cristallini come riportato dai colleghi di lavoro: "nessuno pensava che Candido fosse veramente un militante della LEGA".

Conferenza stampa in pompa magna. Presentazione del circolo padano e dei suoi membri. Sulle pagine dei giornali si scomoda la storia di una fabbrica che è forse la più grande della provincia. Una fabbrica che ha pagato in termini di vite umane la propria opposizione al nazifascismo scioperando durante l'ultimo scorcio della II Guerra Mondiale, quando i tedeschi non erano semplici turisti in villeggiatura sul Garda. Una storia lunga e complessa che lega in maniera indissolubile la fabbrica e i suoi oltre 4 mila dipendenti alla città. "La stiamo facendo grossa" pensava Fabio, il padano "doc" trattenendo a stento un sorriso malizioso su quelsuo faccione gigante. E' il sorriso di chi la sta facendo grossa.

"Non pubblicate la foto con la bandiera"

Poi viene il delitto di Calvisano. Si cercano notizie su Giuseppe Candido. Ovviamente avendo a disposizione materiale "fresco" i giornali locali come Bresciaoggi si attrezzano e utilizzano le fotografie che hanno in archivio. Ce n'è una in particolare che ritrae il malcapitato calabrese con alle spalle il Sole delle Alpi (è qui a lato). La redazione del giornale è al telefono con il favoloso vice sindaco che ad un certo momento sbotta: "se pubblicate la foto in questione vi denunciamo". La minaccia ha intimorito a tal punto il capo servizio della cronaca locale che il giorno seguente l'immagine era ben impressa a pagina 11.

Conclusioni: "E' la stampa, bellezza..."

E' questo il vero ritratto della Brescia padana, quella che ce l'ha talmente duro da dover sopportare pazientemente le continue emicranie della militanza. La Brescia delle clientele, degli opportunismi di partito che nulla hanno a che vedere con la tutela delle tradizioni. E' la Brescia di Fabio Rolfi, un uomo che ha utilizzato i giornali e televisioni locali per anni per spalare merda addosso agli avversari politici e costruire il proprio inutile consenso mettendo a posto marciapiedi e organizzando feste di vicinato con spiedo e casoncelli.
La via eno-gastronomica al Federalismo paga. Soprattutto sul breve periodo. In occasione delle ultime elezioni comunali Rolfoide è stato uno dei pochi a superare le mille preferenze. Questo grazie ad una pubblicità fatta di mille conferenze stampa (a molte delle quali ha partecipato anche chi scrive). Tutto per un unico scopo: Apparire. Purtroppo la cronaca nera non guarda in faccia a nessuno e la stampa diventa nemica. Ora che lo scopo è stato raggiunto quei fastidiosi giornalisti cercano di intaccare l'immagine, il mito di uno statista di dimensioni almeno circoscrizionali. Per placare i bollori del povero Fabio verrebbe da citare la battuta che Humphrey Bogart (nella foto mentre si accorge di Rolfi), nei panni del giornalista Ed Hutchinson, pronuncia nel film "L'ultima minaccia" (1952), diretto da Richard Brooks sul tema della libertà di stampa: "E' la stampa bellezza e tu non ci puoi fare niente".

Fosse sempre così...
ci sarebbe anche da divertirsi.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'intricato giallo...
un'omicidio efferato...
il delitto della porta accanto...
un sindacato di vaticini...
la fabbrica più grande della provincia...
la profonda sete di denari del nostro amato vizesindaco...
lo svuiluppo della nostra città...
ma tu Rolfi che cazzo c'entri

CHE CAZZO C'ENTRI

il nuovo film di Alberigo da Giussanal
prossimamente a casa vostra!
perchè la mia la chiudo a chiave...

Anonimo ha detto...

Leggi alla Vittorio Gassman:

"Bravo"

Anonimo ha detto...

Finalmente un post Berlusconi-free. Ottimo, continuate così. E come diceva il mitico Veltroni: "se non nominiamo berlusconi potremmo arrivare, cari compagni, a traguardi inenarrabili".

Anonimo ha detto...

...e infatti

MdC ha detto...

Ma siete deficienti? Lo voglio urlare al mondo:
Marcio Bell'imbustoni
Calzo Beitacconi
Svile Belcialtroni
Salvia Rigatoni
Sbulfio Rincoioni
Stralcio Decretoni
Faccio Imieicazzoni
Salve C'hoitasconi
Selva Bertuccioni

Screzio ai miei maroni

!TIFIAMO RIVOLTA!

Anonimo ha detto...

Beh, in effetti anch' io denuncerei un giornale se avesse intenzione di pubblicare una mia foto, o quella di un mio conoscente, con dietro il Sole delle Alpi (che poi può essere anche confusa con una foglia gigante di Superskunk e mi arriva anche a casa la finanza, ma lasciamo perdere...)

Certo, in effetti, e come si evince anche da filmato, io non sono Rolfi.

Anonimo ha detto...

Rolfi...dov'è la sicurezza! dove sono le ronde padane! dove sono tutte le promesse che non siete ancora riusciti a mantenere malgrado sono 14 anniche bene o male anche voi siete pappa e ciccia con il potere...Rolfi meglio amici di un'assassino che di un politico bugiardo e ladro come te...Rolfi dimettiti!!!
dimettiti Rolfi!!!
dimettiti cazzo Rolfi!!!
se hai un minimo di pudore!!!
"schifoso" d'un Rolfi, dimettiti

Anonimo ha detto...

(Come farei senza i vostri articoli!!! grandi, super giornalismo d'assalto)

Ehi!! anch'io voglio venire alle conferenze stampa della Lega!
Solo che con tutti i giargia che ci sono in giro ho paura persino ad uscire di casa!!!
(ahuaauhauaahhu)
I vé ché a robà el laurà cheilé e i copa le nose fonne! (a no, quelli sono i leghisti)

Anonimo ha detto...

Mi limito a segnalare che ho scoperto oggi un' altra area dove sembra che il giornalismo esista ancora.
E' quel sito qui: http://www.lavoce.info/

(ci si arriva anche cliccando su "La voce" qui sopra.

E' un sito di economia, gli articolano rischiano di apparire anche un po' pesanti, ma in realtà solo perchè approfonditi e molto professionali.
Esempio di un buon articolo:
http://www.lavoce.info/articoli/-conti_pubblici/pagina1000994.html

Beh...a chiudere giuro che non è per fare spam e non lavoro per qusto sito.
E' solo che è un sito interessante e, parlando di giornalismo libero, volevo segnalarvelo.

M.F.

Anonimo ha detto...

«La sentenza di oggi, con le pesanti condanne penali, riconosce la gravità del disastro ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. Speriamo che questo possa fungere da monito anche per i futuri progetti di grandi opere che il Governo vorrebbe portare avanti senza alcuna seria valutazione d'impatto ambientale e a scapito delle comunità locali».(Legambiente)

Anonimo ha detto...

...adesso dalle nostre parti cominceranno i lavori della BREBEMI di cui si parla e si è parlato come sempre a sproposito per anni...vale la pena ricordare che si costruirà a breve un'autostrada parallela alla milano-brescia nella bassa padana per motivi d traffico ormai al limite...ecco ma allora vien da pensare: ha davvero senso continuare a cementificare cementificare per andare in macchin
a a 20 all'ora di media...chi è che doveva difendere i cittadini padani...e migliorare la qualità della vita in Lombardia? o traffico e inquinamento sono qualità della vita.

Sveglia Lega!!!

MdC ha detto...

Molto interessante il sito segnalatoci da "la voce" per'altro in un momento in cui capirne qualcosa in più di economia risulta essere necessario per capire la crisi e il mondo circostante... a propopsito di ciò segnalo sul medesimo sito un articolo riguardante il piano casa del governo...o meglio di "truffolo" l'ottavo nano!

lo trovate qui:
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001019.html

Anonimo ha detto...

C'è tempo fino al 31 marzo per presentare le osservazioni al progetto Brebemi. Alcune Cascine dovranno essere abbattute oppure accettare il passaggio dell'autosatrada nella propria aia. Poi è troppo comodo protestare quando le ruspe iniziano i lavori. Sveglia...

Anonimo ha detto...

Io ho il motto:

"Incula la ruspa!"