Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 12 febbraio 2009

Chi l'ha veduto? "Adriano torna a casa... o anche no"

Da lungo tempo, MdC aveva lanciato un disperato appello.
"Che sia qui o meno, cambia poco: Brescia non ha sindaco"

I fatti dimostrano che il più grasso dei fratelli Baldwin (comunque più intelligente del loro cavallo) non fa il sindaco di Brescia.
... ora se ne sono accorti anche i giornali locali (qui sotto il pezzo dell'eccellente e sempre ottimo Eugenio Barboglio tratto da Bresciaoggi). Cazzo se ne è accorto pure il Pd...
Chi avesse notizie dell' on. cav. di gran stinc. caz. che grass. a beh mang. di tutt. Paroli Adriano (una volta conosciuto col nome di "sindaco") ci faccia sapere qualcosa.


The Invisible Major o Sindagor o Belfagor o Bretfagot o Pursilì (come viene ribattezzato a tavola davanti alla bistecca) è chiaramente sparito dalla circolazione. Cattive frequentazioni? Chissà... In giro si dice che sia costretto a stare per buona parte della settimana a Roma in un posto pieno zeppo di pregiudicati... e non è il carcere di Re Bibbia.

E allora Adriano, facci sapere qualcosa, nessuno ti vuole fare del male, non avere paura, riscopri il piacere della decenza e molla almeno uno scranno... lo sappiamo che non volevi farlo il sindaco di Brescia, che ti ci hanno costretto perchè sei un bel ragazzotto e l'alternativa era il Labo (nella foto in versione "veramente brrr") o, peggio ancora, Rolfi (che peraltro fa già il sindaco). Dai molla lo scranno dai... lascia perdere i festini a casa di Miccichè torna a Brèsa "Torna Adriano, forza, ti abbiamo trovato un posto come minatore a Bovegno... dai che ce la fai"
Le miniere sono chiuse? Poco importa

Da oggi città tappezzata con i manifesti disegnati per il PD da Maurizio Riccardi


«Paroli come Belfagor
È un sindaco-fantasma»
di Eugenio Barboglio

Il Pd ha scelto la strada dell’ironia, in controtendenza - dice il segretario cittadino Giorgio De Martin - con quanto accade nelle sedi istituzionali della politica e non solo lì. Dove il dibattito ha toccato toni molto aspri, in particolare sulla vicenda di Eluana, fino alla strappo «costituzionale» tra premier e capo dello stato.


I problemi di Brescia sono più «piccoli» e periferici, ma i democratici bresciani in qualche modo vogliono dare un esempio. Così l’attacco che sferrano al sindaco Adriano Paroli lo modulano su registri leggeri, «vogliamo dire con il sorriso cose politicamente serie». E la cosa politicamente seria - a loro giudizio - da porre è «l’assenza del sindaco dalla Loggia per la gran parte della settimana, tenuto lontano dagli impegni di parlamentare. Un tema non certo nuovo nel contenuto e più volte sollevato dalla campagna elettorale in poi. Un tema che qua e là viene brandito dai consiglieri di opposizione durante i consigli comunali, benché il sindaco sia normalmente presente a sedute fissate il lunedì e venerdì, giorno di rientro da Roma.


UN TEMA che ora il Pd rilancia invece nella forma e nell’ampiezza, mettendolo al centro di una campagna vera e propria, ma giocata appunto sull’ironia. Di questa campagna che si annuncia articolata, oggi i bresciani si imbatteranno nella prima iniziativa: negli spazi appositi sui muri cittadini da stamani compaiono poster che canzonano e punzecchiano il primo cittadino per il suo doppio lavoro, di sindaco e di deputato. Un duplice impegno che - secondo De Martin - porta solo danni e nessun beneficio (alla città). «Non è affatto vero - dice - come affermano Paroli e la sua maggioranza che conservare il ruolo di parlamentare garantisca il successo delle istanze bresciane verso lo Stato. Insomma, che Brescia conti di più. Lo dimostra il fatto che gli agenti di polizia nei prossimi tre anni diminuiranno di 75 unità, con buona pace del sindaco parlamentare e dell’enfasi sulla sicurezza posta dal centrodestra». Senza contare il trend politico in Loggia:


«L'APPIATTIMENTO della Giunta sulla Lega, giacché lo spazio lasciato dal sindaco viene riempito dal protagonismo del vice Fabio Rolfi e dagli argomenti classici del leghismo». Tra l’altro i democratici bresciani si rifanno anche al passato per dimostrare la loro tesi: che «il sindaco deve fare il sindaco e basta». E fanno i nomi dei predecessori: «Corsini, Martinazzoli, Boni e tutti gli altri uomini di grande statura politica che proprio per questo probabilmente hanno compreso che una città come Brescia, che non è un paesino di montagna ma un importantissimo polo industriale ed economico, non può permettersi un sindaco part time».Ma non solo: «Brescia è anche centrale dal punto di vista politico. La candidatura di Martinazzoli - ricorda De Martin - fece da modello per il futuro Ulivo». Il manifesto che richiama «Belfagor il fantasma del Louvre», sceneggiato degli anni Sessanta, è opera del vignettista Maurizio Riccardi, alias Tubal. Il sindaco, dal canto suo, ha preferito («per ora» ha specificato) non commentare l’iniziativa degli avversari politici.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che cosa vi aspettavate da uno come Paroli che non ha un minimo di coscienza e conoscenza politica. Del resto si sa con la questione dell'ici e il federalismo fiscale alle REgioni i soldoni non stanno più in Comune...lasciamo che Brescia crolli a pezzi sulla testa dei bresciani che continueranno a girare felici nello loro bare giganti e votare gente come Paroli...che sarà inutile però c'ha la faccia da brao sciet...coglioni!

Anonimo ha detto...

Certo è tutto vero questa destra fascista, razzista, conservatrice, medievale,vetusta, menefreghista, corrotta ladrona mafiosa e piduista...però scusate che cazzo vuol dire fare opposizione con toni pacati e ironici è come dire che Paroli si sta facendo il bagnetto e loro vanno lì a fargli ciaff ciaff con la manina!
Ma Porco Tre dovrebberlo tirar giù la Loggia a porconi: è una cosa vergognosa che sto figlio di sua madre si prenda due stipendi e continui a fare avantendrio da Roma spendendo chissà quanti soldi indovinate di chi?
e no non ci sto o questi sono imbecilli o fanno parte dello stesso giochetto e di brutto...e allora ditelo...merdosi! non fategli solo ciaff ciaff fategli pure una sega...

Anonimo ha detto...

Mario Ballottelli sindaco subito.