Cara è la fine...ci annusano ormai,sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'è.Non glieli daremo per ungersi dei nostri mali stillanti le mani avide:che ci tocchino morti, secchi e gelidi.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante.Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te.Dieci pistole spianate e dieci sguardi ruvidi e tesi che puntano qui dentro l'auto, e la corsa finisce così. Cara è la fine...perdonami.Oh, non piangere,urla piuttosto e lasciamo di noi un ricordo toccante. Stringiti a me,ringhiagli addosso e poi sparami mentre io sparo a te. Ci vogliono vivi e colpevoli...ma che vita è una cella? Avremo di più:quella stella che un giorno mi donasti, lassù.Oh, non piangere...

giovedì 26 febbraio 2009

Chi l'avrebbe mai detto, un uomo come lui...

Un amico segnala questa notizia che non è neppure poi così tanto notizia, ma che rende l'idea del momento che attarversiamo. Il passo successivo sarà la completa e totale criminalizzazione (già in atto) di chi per questa merda di paese ha combattuto davvero. D'altra parte la generazione dei nostri nonni non poteva prevedere che in futuro un uomo (?) del genere sarebbe divetato ministro della Repubblica nata dalla Resistenza. Per Ignazio La Russa, cultore di lustrini, pajettes e coscettes non ci sono commenti. In questa foto è proprio un vero macho eh...

«Apologia di fascismo»: indagato La Russa
di Federica Fantozzi dall’Unità del 30/10/08
Il Tribunale dei Ministri ha aperto un fascicolo sul titolare della Difesa Ignazio La Russa per le parole pronunciate l’8 settembre di quest’anno a proposito della Repubblica di Salò. L’iniziativa è stata presa a seguito dell’esposto di un cittadino italiano, residente in Toscana, alla magistratura che per competenza ha trasmesso gli atti al tribunale speciale. L’esposto è stato depositato presso la Procura di Roma il 16 ottobre scorso e per i giudici ministeriali l’apertura del fascicolo è stato un atto dovuto.


Il ministro è indagato per il reato di apologia di fascismo. In occasione della commemorazione del 65esimo anniversario della Difesa di Roma, La Russa ha rivalutato il ruolo dei militari della Rsi sostenendo che «dal loro punto di vista combatterono credendo nella difesa della patria». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presente alla cerimonia a Porta San Paolo, ha considerato invece «simbolo della volontà di riscatto» dell’Italia coloro che «rifiutarono l’adesione alla Repubblica di Salò».

Ecco le parole precise pronunciate dal ministro quasi due mesi fa: «Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell’esercito della Rsi, soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d’Italia».

L’elogio di La Russa giunse poco dopo che il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva definito il fascismo «non il male assoluto» ma «un fenomeno complesso» in un’intervista, e suscitò aspre polemiche. Gianfranco Fini si irritò per la «sprovvedutezza» dei suoi colonnelli. Il quotidiano della Cei “Avvenire” bollò le dichiarazioni dei due esponenti di via della Scrofa come «avventate». Velate dal sospetto di «una rivendicazione di eredità e di identità, seppure cauta e circospetta» anziché «di un giudizio storico equanime».

Veltroni si dimise dal comitato per il museo della Shoah presieduto da Alemanno. Fino alla sconfessione pubblica da parte del vicepresidente della Camera nonché leader di An davanti alla platea di Azione Giovani: «Non si può equiparare chi stava da una parte e chi stava dall’altra - chiarì Fini in quello che è stato definito nei forum della destra radicale «l’ultimo strappo» - Non era equivalente».

E ancora: «C’era chi combatteva per una causa giusta, che era la causa della libertà, dell’eguaglianza, della giustizia sociale, e c’era chi, fatta salva la buona fede in molti casi, combatteva per una parte sbagliata. Non sono categorie morali ma storiche».Ora il Tribunale dei Ministri ha aperto il fascicolo sulla vicenda.

Un atto dovuto dopo la denuncia di un uomo che si è sentito offeso e ferito dal comportamento di La Russa. Perché - ha rievocato nell’esposto - il nonno fu bastonato con durezza dai soldati tedeschi che gli hanno procurato lesioni permanenti. Il nome del ministro della difesa è dunque stato iscritto nel registro degli indagati per apologia di fascismo.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Fascisti alla Difese e camorristi alla Giustizia...del resto con il presidente cabarettista non c'era niente di meglio da aspettarsi! E' uno schifo non ci sono più limiti al peggio...provo profonda vergogna per il mio paese mi sento come gli USA, tra due o tre anni mi vergognero di dire che sono italiano...cosa abbiamo fatto!!!

Anonimo ha detto...

a me succede già ora

Anonimo ha detto...

Già pronte una serie di puntate de "La grande storia" su RETE 4, dove le cose vanno esattamente come le ha dette La Russa.
Pronta in parlamento una proposta di legge nella quale si dà ai giudici la possibilità di usare puntate de "La grande storia" di Rete 4 come atti del processo inappugnabili.

Intercettazioni telefoniche sempre vietate.

Anonimo ha detto...

W i PARTIGIANI
W la RESISTENZA
W il 25 APRILE

(e W il 5 maggio...ma questa la capiscono solo gli interisti...)

La Storia non si riscrive!
10 febbraio
L'Unità
di Luca del Fra
I partigiani fanno sentire la loro voce forte e chiara nella polemica sulla proposta di legge 1630 (pdf):
lo hanno fatto con un’assemblea ieri mattina al Teatro Italia di Roma indetta dall'Anpi, con tanta gente e un numero insperato di giovani...
Presentato il 23 giugno del 2008, giunto in Parlamento tra le
polemiche, il provvedimento vorrebbe istituire un ordine del tricolore per i reduci della guerra 1940–1945. Partigiani e repubblichini assieme, tutti insigniti di un cavalierato revisionista all'insegna di una grottesca pacificazione, che i 42 firmatari della 1630, per lo più parlamentari di centrodestra, sperano di far digerire ai partigiani con una prebenda di 200 euro l'anno.

Ma certe cose non sono in vendita: netto il no dei partigiani, e
l'iniziativa cui hanno aderito Partito Democratico, Rifondazione
Comunista, Comunisti Italiani, Rete Antifascista Metropolitana, cioè i centri sociali e anche l’Unione di Centro, è stato un modo per manifestarlo. Ad aprire i lavori Massimo Rendina, presidente dell'Anpi di Roma e Lazio, che ha subito lanciato la proposta di un coordinamento delle forze di opposizione nel Lazio offrendo la sede dell'Associazione come casa per riunirsi. Gli interventi che si sono susseguiti, infatti, hanno tutti puntualizzato come questa legge sia parte di un disegno più ampio per scardinare la democrazia e le sue regole.

Il disegno A fianco agli stendardi azzurri dell'Anpi, con effigiate le medaglie d'oro, Paolo Masini, consigliere comunale del Pd, ha ricordato il cruento scontro istituzionale tra il primo ministro e il Presidente della Repubblica sul caso Eluana. I ragazzi dell'Onda, senza dimenticare come parte dell'informazione abbia cercato di far passare l'aggressione fascista a Piazza Navona dell'ottobre scorso per una rissa tra studenti, hanno sottolineato che nelle scuole primarie si sta applicando il testo unico Gelmini che riporta la scuola indietro di decenni. Da parte sua il segretario regionale del Pdci, Fabio Nobile, ha posto l'accento sul decreto sicurezza e sull'obbligo per i medici di denunciare i clandestini che chiedono cure. Messaggi di solidarietà sono arrivati del governatore della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e dagli ex Presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. In particolare quest'ultimo ha voluto chiarire nelle sue righe come un provvedimento come la legge 1630 non «onorerebbe la
memoria neanche dei repubblichini in buona fede».

Un nuovo Cln
Falsificare la storia, equiparare chi ha combattuto per la libertà con chi la voleva soffocare, ha ribadito nella conclusione Armando
Cossutta, è parte di un progetto contro la democrazia. Un attacco a cui rispondere «ritrovando lo spirito del Cln», così Rendina, quel Comitato di Liberazione Nazionale che dal 1943 vide uniti partiti di matrice diversa per affrontare il fascismo: qualcosa in fin dei conti non lontano da questa iniziativa che ha visto coinvolti dai centri sociali della Ram all'UdC: miracoli che ancora riescono ai partigiani.

http://www.unita.it/news/81283/la_storia_non_si_riscrive_lanpi_contro_la_proposta_di_legge_revisionista

Anonimo ha detto...

la russa come l'insalata
la russa come la badante
la russa come la roulette (sperando che la fortuna gli giri le spalle)
la russa come la roulotte
la russa coma quella gran troiona che dopo aver magnato e bevuto come un toro, competamente sversa, si addormenta e..la russa..la russa
la russa come la steppa (niente di niente per centinaia di Km..immaginate di essere nel suo cervello)

Anonimo ha detto...

ah ah ah...ricreazione giovani...geniale!

Anonimo ha detto...

Di Ignazio Wikipedia ci da poche ma significative informazioni: "presidente di An" "attuale ministro della difesa" (sic! ma anche sigh! - mdc) "ha tenuto il suo primo comizio all'età di 10 anni" - cazzo pensavo fosse più giovane!!

Anonimo ha detto...

Sorry but I am the Walrus

Anonimo ha detto...

BANG BANG